Siccome sei

Capitolo tre.

Qualcosa era cambiato tra me e Nicolò, ci guardavamo con due occhi diversi.
Avevamo imparato a condividere i momenti piuttosto che a rovinarceli e dovevo ammettere che stava, quasi, cominciando a starmi simpatico seppur il suo modo sgarbato ogni tanto si faceva vedere ma tutto sommato ero contenta di come stava procedendo la situazione.

"Che ci mettiamo?" mi chiede Lavinia aprendo l'armadio, facendo riferimento a questa sera per il compleanno di Nicolò.
"Cerchiamo di rimanere sobrie indossando qualcosa di sfizioso, no?" le propongo.
"Che noia Gin" mi riprende cominciando a frugare tra i vestiti "Esci dall'ordinario, ci saranno molti amici di Nicolò e anche della squadra, io ormai sono fidanzata ma almeno tu sfrutta l'occasione" aggiunge, alzo gli occhi al cielo scocciata "È lui il prescelto!" esclama tirando fuori un vestito di paillettes, color argento ed aveva la particolarità di essere più lungo dalla parte destra della gamba.
"Veramente sono riuscita a comprare questo vestito?" chiedo scioccata "Ma come e quando è successo?!"
"Guarda che una volta eri giovane eh, ora un'ottantenne si è impossessata di te" mi dice e poi scoppia a ridere e per quanto volessi fare la sostenuta, mi metto a ridere anche io.

La sera calò in un batter d'occhio, il pomeriggio era passato tra serie tv, risate e chiacchiere da gossip ma era scontato che insieme non ci annoiavamo mai.
Ci stavamo preparando, io ero appena uscita dalla doccia mentre Lavinia si stava sistemando il vestito.
Aveva optato per un vestito simile a quello che aveva scelto per me, perché fino a prova contraria era stato scelto da lei e guai a contraddirla, color nero.
Alessio era già con Nicolò, nel locale che aveva affittato e ci aveva avvisate che qualcuno era già arrivato.
Eravamo pronte, lei si guardava allo specchio piuttosto soddisfatta mentre io mi sentivo veramente troppo con quel vestito ma cercai di non farglielo notare sennò mi avrebbe linciata.

"We got this" dice scrocchiando le dita nel suo massimo picco di autostima.

20.00

Eravamo davanti al locale, pronte per entrare. La musica si sentiva da fuori e il bodyguard ci fece passare dopo aver controllato la lista.

"Questa è la mia ragazza?!" chiede Alessio piacevolmente sorpreso, prendendo per mano Lavinia e facendole fare un giro su stessa "Sei bellissima" aggiunge stringendola a se per poi stamparle un bacio sulle labbra.

Avete presente quelle situazioni dove vi sentite palesemente il terzo incomodo?
Totalmente io in questo momento.
Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, abbassando il viso per non far notare il mio imbarazzo.

"Eccolo il festeggiato" dice Lavinia euforica interrompendo, fortunatamente, quel momento .

Alzo lo sguardo e me lo ritrovo a qualche passo da me, abbracciato a Lavinia e dietro di lui spuntò Chiara.
Era la prima volta che la vedevo ed era veramente bella, non si poteva negare.
Indossava un vestito corto fucsia che faceva risaltare i suoi occhi chiari, tacchi vertiginosi e a contornare il tutto aveva una bella acconciatura.

"Lei è Chiara" dice un po' titubante Nicolò, lei d'altro canto spiccò subito mettendosi in mezzo.
"Piacere di conoscervi" dice prontamente, era bella ma la sua voce mi infastidiva da morire "Nicolò mi ha parlato molto di voi e finalmente faccio la vostra conoscenza" aggiunge "Vero amore?" conclude, appoggiando una mano intorno al suo addome come a voler marcare il territorio.
"Sì" dice lui ammiccando un sorriso veloce e poi mi guarda, probabilmente si aspettava che lo salutassi ed era quello che volevo fare ma appena mi avvicinai, Chiara lo richiamò.
"Amore, vieni andiamo a salutare gli altri" dice quasi trascinandolo via.
"Scusatemi, ci vediamo dopo" dice per poi seguirla.

L'impressione che mi aveva fatto era che quella scusa fosse rivolta a me dato che mi aveva guardata molto dispiaciuto.
Prima di poter realizzare, Lavinia mi portò via da lì per andare a prendere qualcosa da mangiare per poi sederci al tavolo dei suoi migliori amici che conoscevamo.