Capitolo diciotto.

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Cercavo di concentrarmi alla guida per arrivare il prima possibile ma sembrava guidassi a vuoto.
Ero ancora molto, forse troppo, sconvolta.
Non sapevo che diamine fare e come approcciarmi a Nicolò.
Sembrava tutto così surreale.

Frugo tra la borsa alla ricerca del cellulare mentre fisso la strada.
Non appena lo trovo, avvio il comando vocale di Siri indispensabile in queste situazioni.

"Siri, chiama Lavi"

La chiamata inizia e le racconto tutto, rimane scioccata peggio di me.
Tentenna anche lei a darmi consigli perché conosce Nicolò e immagina le sue ipotetiche reazioni.

"Come glielo nascondo, Lavi?" le chiedo esasperata "Mi sento già una merda"

"Innanzitutto non hai fatto nulla di male, sei stata semplicemente gentile" cerca di rincuorarmi.

"Spiegaglielo a Nicolò che sono stata solo gentile"

Lei sospira come a darmi ragione senza dirmelo ed io ero quasi arrivata al locale, quindi la saluto con la promessa che le avrei raccontato come sarebbe andata e pregavo dentro di me che tutto sarebbe andato per il meglio.

Parcheggio nello spazio riservato e scendo dall'auto facendo un bel respiro.
Mi sistemo il vestito e mi avvio verso l'entrata del locale che era abbastanza affollato anche di fotografi.
Mi faccio spazio per entrare e una volta nell'atrio, trovo i ragazzi che parlano e scherzano tra loro e con le loro fidanzate.

Tra la folla cerco di trovare il viso di Nicolò e non doveva essere un compito troppo difficile essendo lui uno dei più alti.

Mi guardo intorno per cercare di ricongiungermi con lui ma non appena vedo ciò che mai avrei immaginato, mi si gela il sangue nelle vene.

Nicolò era a pochi passi da Dusan che era con i suoi compagni e non sapevo per quale strano motivo.

"Ginevra, stai bene?" sento Veronica, la moglie di Lorenzo, toccarmi dolcemente un braccio.

"Uhm.. Sì, sì" rispondo guardandola con un sorriso forzatissimo "Perché ci sono anche i giocatori della Juventus?" chiedo indicandoli leggermente e con fare confuso.

"Indovina?! Anche loro devono fare la cena di squadra ed hanno avuto la brillante idea di prenotare in questo posto stupendo ed ora siamo costretti a stare tutti insieme" dice lei, sento le gambe cedere "Fortunatamente però siamo in due sale diverse, altrimenti non so cosa sarebbe successo" aggiunge ridacchiando.

"Ti sto cercando da mezz'ora" la voce di Nicolò si fa nitida nella mia testa ovattata.

"Sì scusami, stavo capendo il perché degli altri" dico scuotendo leggermente la testa poi mi volto verso di lui sorridendo appena "Mi ha spiegato tutto Veronica" aggiungo.

"Lascia perdere, meno male che sei arrivata" dice poi mi guarda attentamente "Sei stupenda" aggiunge avvolgendo le sue braccia intorno ai miei fianchi.

Sorrido imbarazzata mentre lui abbassa la testa per rubarmi un bacio che gli concedo.
Se cominciavo a fare la strana avrebbe sospettato qualcosa, mi conosce bene e non potevo fare un passo falso.

"Anche tu non sei male" dico tra le sue labbra che lui bacia ancora una volta.

"Andiamo?" mi chiede prendendomi per mano, annuisco stringendola.

Per entrare in sala addobbata a festa, passiamo vicino a Dusan e il suo profumo invade le mie narici.

Nicolò va veloce, senza guardarsi indietro e lo sento irrigidirsi non appena ci avviciniamo al calciatore.
Potevo percepire totale astio tra i due ed era alquanto tagliente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03, 2022 ⏰

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