19.Giorni felici e ritorno

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"So I moved to California but it's just a state of mind
It turns out everywhere you go, you take yourself, that's not a lie
Wish that you would hold me or just say that you were mine
It's killing me slowly"

(IN QUESTO CAPITOLO SONO PRESENTI SCENE DI SESSO, VI AVVISERÒ PRIMA)

La luce trapelava dalla finestra contornata in bianco e si spargeva sul mio viso, il braccio, fino ad arrivare alle cosce, coperte da una sottoveste leggera di seta.

"Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri tartarughina, tanti auguri a te" dei passi si avvicinarono a me e si sederono sul bordo del letto, baciandomi la fronte.

Stropicciai gli occhi e sorrisi nel vedere il castano che mi sorrideva con le fossette ampie sul volto.

Avvicinò a me un piccolo dolcetto con una candeline blu e continuò a guardarmi, alzai leggermente il busto dal materasso alla testiera del letto, e soffiai sulle candeline esprimendo un desiderio: che lui fosse rimasto per sempre con me.

!!!

Mi avvicinai a lui e lo baciai, lui mi prese il viso con le mani ricambiando il bacio e mettendomi in braccio a lui.

"Che ore sono?" chiesi non interrompendo il bacio, staccandomi leggermente.

"Le nove di mattina, gli altri dormono" si staccò di poco sussurrando e mi fece l'occhiolino, io risi iniziando a sfilare le bretelle della sottoveste.

Lui percorse con un dito tutte le mie curve, il suo dito affusolato faceva contrasto sulla mia pelle.

Passai a baciargli il collo mentre passavo le mani sul suo petto nudo, facevo dei piccoli cerchi con la lingua sul suo collo, mentre lui prendeva le lunghezze dei miei capelli e li tirava leggermente. Dopo poco si alzò con me in braccio continuando a tenermi saldamente appiccicata a lui e con un piede chiuse la porta. Mi sdraiò sul letto mettendosi sopra di me, fermò le sue mani sul mio punto vita e continuò a far toccare i nostri corpi, che emanavano un calore quasi scottante.

"Vuoi farlo?" chiese lui flebilmente sulle mie labbra, io le morsi annuendo.

Si alzò di poco scendendo lentamente a baciarmi il seno, la pancia e lo sentii sorridere sulla mia pelle, soffiai leggermente e lui con un movimento abbastanza veloce si sfilò i boxer e risalì verso il mio volto.

Riprese a baciarmi più appassionatamente e lentamente entrò in me facendomi ansimare, portai le mani sulla sua schiena incidendo con le mie unghie dei graffi su essa. Portò una mano sulla testiera del letto stringendola e accelerando, strinsi le mie unghie nella sua schiena e le mie gambe iniziarono a tremare leggermente, dalla sua bocca uscì un gemito e lentamente uscì da me appoggiando la testa sul mio seno.

Sorrisi accarezzandogli il viso e spostandogli i capelli sudati dalla fronte.

"Sei così bello" sussurrai leggermente continuando ad accarezzargli il volto, lui sorrise mostrandomi le fossette e si avvicinò alle mie labbra, posandoci un bacio.

"Sono le dieci, andiamo a svegliare Scott" sorrise e si alzò da me rimettendosi i boxer, io mi alzai subito dopo di lui e iniziai a cercare i miei vestiti.

"Stiles mi aiuti al posto di guardarmi il culo!" gridai in un sussurro e lui si riprese dal suo stato di trance passandomi delle mutande e la sua felpa.

Infilai velocemente il tutto e uscimmo dalla camera correndo in quella di Scott e buttandoci addosso a lui.

Lui iniziò a brontolare leggermente e Allison uscì dal bagno ridacchiando.

𝐒𝐂𝐎𝐓𝐓 𝐃𝐎𝐄𝐒𝐄𝐍'𝐓 𝐊𝐍𝐎𝐖, Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora