Da quando i fratelli e Bobby avevano fatto ritorno, le giornate proseguivano in modo monotono: mi svegliavo, li aiutavo a cercare informazioni su Lucifero, dopo pranzo uscivano per parlare con altri cacciatori, per poi tornare all'ora di cena esausti, andavo a dormire e il giorno dopo il carosello ripartiva.
Io e Sam ci parlavamo poco... non che avessimo qualche questione in sospeso di cui parlare, ma devo dire che avrei tanto voluto poter far finta di nulla per una sera, e invitarlo a uscire a cena...
Con Dean invece parlavo, ma solo di caccia, invece Bobby passava il suo tempo attaccato ai libri o al telefono, cercando informazioni. Sentivo una grossa solitudine, un buco nero nel mio cuore che mi trascinava nel baratro dell'apatia, soprattutto da quando Liam aveva trovato un lavoro e un posto dove stare. Liam mi mancava più di tutti... dopo tanti anni era diventato quell'amico che ti fa scappare dalla quotidianità. Non sapeva di me, della nuova me, mi guardava con occhi ingenui, e tutto ciò mi faceva sentire normale...
Era arrivata la primavera, la mia stagione preferita: le giornate diventano raggianti, l'aria è colma del profumo dei fiori appena sbocciati, il caldo ti accarezza ma senza soffocarti, eppure stavolta sembrava come se io fossi rimasta bloccata in inverno. Non riuscivo a gioire di quelle piccole cose che mi facevano stare bene; ho sempre pensato che la felicità stesse nelle piccole cose, nei dettagli, in un sorriso o in uno sguardo.
Mi manchi Rachel pensai sospirando.
Lei sarebbe riuscita a farmi ridere anche in una giornata di quelle in cui vorresti solo sprofondare tra le lacrime.
Lei era unica. Lei era pura magia.
-Ciao Phobe- mi voltai subito riconoscendo quella voce angelica. Alzai lo sguardo e vidi quel solito impermeabile marrone e quello sguardo penetrante che mi era mancato. -CASTIEL!- esultai io mentre affondavo le mie guange tra il suo caldo abbraccio.
-Non farlo mai più!- mi staccai io di scatto dandogli un pugno sulla spalla -che cosa?- domandò lui con due grandi occhi confusi -Insomma, sparire per mesi e farti sentire solo nella mia mente! Io e i ragazzi ti abbiamo cercato dappertutto e... io... ho bisogno di te- sospirai io -Perdonami, ma ho viaggiato molto per poter trovare qualcosa di più su Lucifero e su dove si nasconde- -Lo so, lo so. Beh però ora sei qui! Ti prego resta ... - -Phobe stai bene?- -Onestamente no. - il silenzio proseguì quella mia frase. Castiel era la mia ancora di salvezza, era l'unico che riusciva a tenere a bada la Bestia, l'unica scialuppa di salvataggio.
Stavo lentamente affondando. Avevo paura, ma allo stesso tempo non volevo essere un peso alla mia famiglia. Avevano già moltissimi problemi, non potevo essere uno di loro, ma avrei dovuto aiutarli a risolverli.
-Sai, è il momento di imparare a controllare la tua rabbia- disse Castiel prima di teletrasportami in un capannone abbandonato pieno di rune angeliche, erano una protezione contro i demoni. Mi voltai in cerca dell'angelo ma prima che potessi pronunciare il suo nome mi ritrovai circondata da un cerchio di fuoco.
Alzai di scatto lo sguardo e lo vidi davanti a me, oltre quella barriera di fiamme... mi scrutava. -Castiel, che stai facendo?- -Sto cercando di liberare la Bestia- -Sei forse impazzito?- -Per poterla controllare devi saperla riconoscere...- -Io non capisco...- -Quella parte di te non è del tutto negativa: ti protegge, ti fa rimanere viva. Devi però saper riconoscere l'istinto omicida dall'istinto di proteggere chi ti vuole bene e te stessa. Il primo passo per farlo e istigarla. Provocarla. Ma per farlo ci sono vari livelli... quella parte di te si risveglia di colpo quando ti trovi in pericolo, per questo diviene ingestibile, perché lei prende il controllo. Devi essere tu a farlo: Tu devi comandarla. Voglio che tu ora mi raggiunga-
Ero spaventata, non sapevo cosa fare. Un passo falso e addio mondo. Allungai la mano ma mi bruciai -Affidati al tuo istinto... e non avere paura, ci sono io-
Chiusi gli occhi e ispirai profondamente. Ascoltai attentamente il rumore del vento che trapassava le increspature delle lamine sopra di noi, annusai a fondo l'odore acre delle fiamme e osservai attentamente il buio dentro di me. Quando mi sentì pronta riaprì gli occhi percependoli di un colore violaceo. Questa volta però non era Phobe che aveva lasciato spazio alla Banshee, ma ero io: Phobe Singer la Banshee.
Alzai la mano in direzione di Castiel, spalancandola, per poi richiuderla con velocità. In quello stesso momento il fuoco sparì, lasciando solo cenere al suo posto.
-Sei stata brava Phobe- disse lui sorridendomi. Sospirai quando senti il dolore della bruciatura sulla mia mano -Come mai non riesco a guarire?- -È normale... stai usando molte energie e pian piano il tuo corpo imparerà ad adattarsi a ciò che ogni sforzo richiede- porse la sua mano sulla mia e dopo un breve formicolio, la levò, lasciando la mia come nuova. Lo abbracciai forte. -Prometti di non abbandonarmi?-
quella domanda spiazzò entrambi... mi era scappata dalla bocca senza neppure pensarci, ma dopo un breve silenzio lui disse - Lo prometto -.
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ANOTHER ME // Supernatural
FanficPhobe conduce una vita del tutto normale agli occhi degli altri ma in realtá nessuno, nessuno tranne i suoi genitori, sa chi é realmente. Il segreto dei suoi sará al sicuro fino all'arrivo di due strani ragazzi in cittá... Sam e Dean Winchester che...