Quattro demoni erano in arrivo; cercavano me. Nel momento in cui io avvertì Rose e William, il secondo si precipitò verso lo sgabuzzino dove tenevamo i fucili e tutto l'arsenale: fin da quando ero piccola mi era proibito entrare in quella stanza, ma io l'avevo già vista e per non destare sospetto non avevo mai fatto domande... Sam e Dean erano invece andati alla loro Impala e quando rientrarono vidi che il più grande aveva in mano un fucile ed una boccettina di acqua santa, mentre il secondo aveva una pistola e un libro tra le mani, probabilmente un libro di esorcismi. -Phobe te ne devi andare...- mi disse William tirandomi per il braccio verso la porta sul retro - Io non vi lascio, e poi posso ucciderli, posso provarci- -Non sei abbastanza forte per ucciderne quattro tutti insieme- aggiunse la moglie. Ok, ero arrabbiata, infuriata con loro, ma se gli fosse successo qualcosa, non me lo sarei mai perdonata, MAI. -Sam, Dean dovete portarla il più lontano da qui, Phobe tieni questo indirizzo, vacci, lì sarai al sicuro- aggiunse Rose. Non potevo abbandonarli, ma ormai la decisione era già stata presa. Prima di andarmene abbracciai William e Rose, e dopo aver detto loro addio, il mio sguardo fu colpito da un piccolo oggetto che aveva tra le mani la mia mamma adottiva: una bomba a mano. Volevano farsi esplodere insieme ai demoni. Rose appena capì ciò che avevo visto mi cercò di rassicurare dicendomi -è solo per farli spaventare, non la useremo... ora vattene, ti voglio bene tesoro, ti voglio bene...- e appoggiando la sua fronte sulla mia, insieme in lacrime dicemmo - TI VOGLIO BENE DALL'ARRIVO DI IMBOLC FINO A SAMHAIN- . William prese in disparte Dean e gli disse qualcosa che non riuscì a sentire, dopodiché in fretta e furia ci dirigemmo verso la macchina.
Uscimmo correndo, sentì che erano già arrivati. Sentimmo degli spari provenire dalla casa e delle urla, volevo entrare e salvare i miei genitori, ma avevo promesso che me ne sarei andata. Un boato ci obbligò tutti e tre a voltarci: la casa era in fiamme, la casa della mia infanzia bruciava, come il mio cuore... Phobe Penelope Turner, morì in quell'istante, insieme a quella casa, a quei ricordi, insieme a Rose e Will...
Di nuovo quel silenzio regnava tra i sedili di pelle di quell'Impala.
Il mio sguardo era perso. Volevo solamente una cosa: vendetta.
Come avevamo deciso prima di recarci a quella che un tempo era casa mia, ci dirigemmo alla casa abbandonata: la casa abbandonata della mia visione. Fu nell'istante in cui vidi quell'abitazione, buia nascosta dai rami del bosco e dalle tenebre di quella fredda notte di ottobre che decisi di fare la cosa più stupida, ed impulsiva a cui avevo pensato nella mia vita. Uscì dalla macchina e prima di effettuare il mio piano del tutto suicida, attesi che anche i due fratelli chiudessero le portiere. Dean si avvicinò a me, dicendomi con un filo sottile di voce -Phobe, io non penso che sia la cosa migliore che tu faccia da esca, forse dovresti rimanere in macchina- -Dean ha ragione, sei troppo succube della rabbia, potresti farti male sul serio- aggiunse Sam avvicinandosi a me. -Avete ragione entrambi, forse sono troppo succube della rabbia per essere l'esca... sarò colei che li sterminerà- terminata la frase spalancai i palmi delle mani verso i fratelli, spingendoli contro due alberi e impedendo loro di fermarmi. Entrambi mi urlarono di fermarmi, di lasciarli andare, ma non potevo farlo, non potevo perdere anche loro, per causa mia così dissi loro -Le mie visioni si sono sempre avverate, e non voglio che anche voi due moriate a causa mia, non posso perdere anche voi... mi spiace ragazzi- e mi voltai procedendo verso il mio patibolo: sapevo bene che non sarei stata in grado di batterli tutti, ma almeno sarei morta provandoci, e avrei evitato che altre persone che amo morissero per mano mia, o cercando di proteggermi.
In quel momento una voce nella mia testa risuonò; la voce della vera me...
Il sangue brucia il suo stesso sangue.
Una volta entrata in quella casa non trovai una schiera di demoni come mi ero immaginata, ma ne trovai solo uno... Mio padre. Sapevo che era lui, lo sentivo, percepivo quel legame, quel filo che legava le nostre esistenze.
- Ciao piccola mia - disse lui con aria soddisfatta. I suoi occhi da azzurri i quali erano gli occhi del suo tramite si trasformarono in due paia di occhi rossi; erano di un rosso intenso, rosso come il colore delle fiamme che avevano ucciso la mia famiglia, rosso come il colore del sangue che scorre nelle vene, rosso come il colore della vendetta. -Permettimi di presentarmi, il mio nome è Crowley e beh sono...- -mio padre- continuai io, e lui abbozzò un sorriso: il suo tramite era un uomo giovane, capelli biondi e occhi azzurri, probabilmente poco più vecchio di me. -Buffo, che tu abbia scelto un mio compagno di classe come vessillo... se pensavi che questo sarebbe bastato ad impedirmi di ucciderti, beh ti sbagli. Mi hai portato via tutto: la mia vita, la mia famiglia, hai ucciso quella ragazza capace di amare e di avere compassione.- terminai io.
Lui non sembrava per nulla spaventato, ma non sembrava nemmeno sicuro di uscire vivo da quella stanza. Si presentò come il re degli incroci, il miglior demone a stipulare patti con gli umani, con coloro che vendevano la propria anima al Diavolo in cambio di qualcosa di dannatamente effimero e passeggero.
- Oh Phobe... Eva, tua madre è stata molto brava a nasconderti da me, ma beh sai io sono un demone, e lei è morta... quindi è stato abbastanza semplice trovarti-
-Perché?- domandai io furtivamente -Perché vuoi uccidermi?-. Rise. -Figlia mia, io non ti voglio uccidere... sei una creatura veramente rara e potente da sprecare, insomma non capita tutti i giorni di aver a che fare con una banshee, soprattutto se sei figlia di una delle più potenti streghe di Salem e uno dei più potenti demoni dell'Inferno, non credi?- -Che cosa vuoi da me?- -Voglio fare con te un patto-
calò il silenzio.
-Che sorta di patto?- chiesi io incuriosita. -Beh cara, quando tu sei venuta al mondo la mia anima ha iniziato ad essere seriamente in pericolo... insomma sappiamo entrambi che prima o poi avresti voluto uccidermi, ma ora che finalmente faccio la tua conoscenza figlia mia, la tua presenza mi rende, come dire più umano, paterno... io posso offrirti la libertà. Rose e William hanno tralasciato un piccolissimo dettaglio: nutrendoti della mia anima da demone, tu stai diventando immortale. Ciò che ti offro è la tua vecchia vita, con Rose, William e Rachel, senza mostri e senza sensi di colpa, io ti posso offrire tutto ciò, una vita normale da mortale...- -E in cambio che cosa vuoi?-
-La tua anima-
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ANOTHER ME // Supernatural
Fiksi PenggemarPhobe conduce una vita del tutto normale agli occhi degli altri ma in realtá nessuno, nessuno tranne i suoi genitori, sa chi é realmente. Il segreto dei suoi sará al sicuro fino all'arrivo di due strani ragazzi in cittá... Sam e Dean Winchester che...