Capitolo 19

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Il giorno seguente io e Dean ci comportammo normalmente, come se nulla fosse successo: lui continuava a guardarmi nello stesso modo di sempre, ma sapevo che questa storia lo rendeva molto pensieroso. Io mi svegliai più tardi rispetto agli altri. Una volta sveglia, mi diressi verso il bagno della mia camera; mi lavai i denti, feci una doccia veloce per scacciare i brutti pensieri dalla mente, indossai i miei soliti jeans neri a vita alta e una t-shirt azzurra infilata all'interno dei pantaloni, mi spazzolai i capelli, e una volta infilate le mie sneakers nere mi diressi in cucina. Tutti e tre mi guardarono e per rassicurarli abbozzai un sorriso insieme ad un -Buongiorno, caffè?- Vidi che tutti e tre stavano discutendo di un possibile caso, così mi aggregai alla conversazione domandando che cosa avesse attirato la loro attenzione.
-Più che un caso direi una missione recupera Colt- disse Sam alzando lo sguardo verso di me. -Capisco... quindi chi ha la colt?- domandai io
-un demone- disse una voce familiare alle mie spalle.
Mi voltai e davanti a me trovai un uomo di mezza età, dallo sguardo penetrante, occhi azzurri come i miei e un'aria seria, indossava un impermeabile beige e una cravatta blu, la quale risaltava la sfumatura dei suoi occhi... percepivo in lui una forza sovrumana, diversa, ma molto simile alla mia: non era sicuramente umano. Ci guardammo intensamente come se entrambi stessimo leggendo l'anima dell'altro: alzai lo sguardo e vedi dietro di lui due grandi ali. -Phobe lui è...- -Castiel, un angelo di Dio- dissi io interrompendo Dean. Tutti si domandarono come facessi a saperlo, tutti tranne l'uomo con l'impermeabile. Spezzai quell'imbarazzante silenzio dicendo -Beh, io l'ho già visto, l'ho visto in uno dei miei sogni, inoltre vedo le sue ali e la sua grazia- -Phobe ha ragione, ci siamo già incontrati, ma non abbiamo mai avuto modo di presentarci realmente- terminò lui squadrandomi, il suo sguardo mi giudicava come una nemica... beh come dargli torto, dopotutto sono metà demone.
Un momento. Quella voce. Quella voce io l'avevo già sentita nella mia testa... Quella voce aveva già sibilato il mio nome -Eri tu che in ospedale sibilavi il mio nome- tutti si scambiarono di nuovo sguardi di incomprensione
-Sì, ero io...-
-Perché?- sussurrai io.
-Oook,potremmo tornare al caso?- disse con voce sicura Bobby spaccando quell'aria di pura tensione.
A quanto pare Castiel ha scoperto una traccia del demone, ma è come se stesse nascondendo qualcosa ai fratelli Winchester; fortuna che io sono brava a capire quando qualcuno sta mentendo. Non mi sembrava il caso di rivelare quel fattore, lì in quel momento, davanti a tutti, così aspettai che il discorso fosse giunto a termine per scoprire che cosa nascondeva quello sguardo angelico. Decidemmo che Castiel avrebbe seguito il demone, e quando avrebbe scoperto il luogo dell'abitazione di quest'ultimo saremmo entrati in gioco noi cacciatori: Sam propose di allargare l'invito di questa caccia anche a due cacciatrici di cui avevo sentito parlare ma di cui non avevo mai avuto l'onore di conoscere... Ellen Harvelle e sua figlia Jo. Secondo Sam più saremmo stati, più possibilità avevamo di recuperare la Colt. Bobby invece, dovette rimanere a casa a coordinare il piano poiché come diceva lui "un vecchio rompipalle su una sedia a rotelle sarebbe stato solamente un peso morto". Ero molto triste per Bobby, insomma di solito cacciavamo anche se lui si trovava sulla sedia a rotelle, ma stavolta se fosse venuto avrebbe davvero rischiato grosso. Ho sempre ammirato quell'uomo, da quando lo conosco non ha mai smesso di lottare per ciò che più ama: la famiglia. Lui sa affrontare i problemi che la vita gli pone davanti a testa alta, sempre con la stessa forza di volontà e con le sue fantastiche frasi topiche d'effetto. Tutto ciò che so lo devo a lui. Devo ammettere che con William non avevo un grande rapporto, o perlomeno non ero così legata come lo sono con Bobby, certo lo amavo come un padre, però con Bobby è diverso; è come se fosse destino che noi due ci incontrassimo, inoltre lui mi dice sempre che sono la figlia che non ha mai avuto. -Scusate se interrompo questa vostra fase di organizzazione, ma... a che cosa ci serve la Colt?- Bobby rise a quella mia domanda, ma d'altronde che cosa si poteva aspettare, che io leggessi nella mente? -Che c'è? Sono una banshee, non sono certo una indovina che legge nella mente e guarda il futuro tramite una sfera di cristallo- -Si vede che sei la mia figlioccia- sogghignò Bobby facendo riferimento al mio tono ironico, Beh in effetti avevo imparato anche quello da lui -Uccidere quel dannato figlio di puttana di Lucifero- rispose Dean. La prima reazione che ebbi io fu quella di ridere, ma poi vedendo che tutti gli altri avevano indossato uno sguardo serio e fermamente convinto dissi -Ok, ok ho capito, vado a preparare le mie cose e arrivo- dirigendomi verso le scale. 

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