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Odiava la confusione e il chiacchiericcio. Ma odiava ancora di più la folla. E di persone nella navicella ce n'erano molte, troppe. Lei era una tipa solitaria, aveva imparato a contare solo su se stessa, infatti nei giochi di squadra o nei lavori di gruppo che si facevano sull'Arca non era molto socievole, faceva di testa sua e se ne fregava degli altri. Come sempre.
Qualcosa non andava con la navicella, non aveva ancora acceso i propulsori , perciò rischiavano di schiantarsi al suolo. Tremava tutto e prima degli idioti avevano seguito l'esempio di un ragazzo che si era slacciato le cinture e volava in giro per la navicella con l'assenza di gravità, ma dopo che avevano passato l'atmosfera terrestre ovviamente si erano schiantati al suolo o avevano sbattuto contro la parete. Quei ragazzi erano morti, tutti tranne il tizio che gli altri avevano seguito. "Che morte stupidissima" pensò Eleanor. Il ragazzo però sembrava parecchio dispiaciuto, ma lei non ci diede tanto peso. D'un tratto era tutto silenzioso e non si muoveva neppure più la navicella. Tutti erano fermi, non sapevano che fare. Passarono alcuni secondi e Eleanor spazientita si alzò di scatto, scese la scaletta e arrivò al piano terra della navicella dove si trovava il portone. Vedendo che tutti la fissavano impietriti si guardò intorno e disse in modo che la potessero sentire tutti:
"Svegliaa! Guardate che siamo atterrati, su dai alzatevi tra poco vedremo finalmente questa famosa terra!" Mise una mano sopra la manopola per aprire la porta ma prima che potesse fare qualsiasi cosa una ragazza urlò:
"Ferma! L'aria potrebbe essere tossica!" Eleanor individuò la proprietaria della voce e vide che era la biondina che prima era sulla barella. Sbuffò alzando gli occhi al cielo e rispose:
"Guarda che in qualsiasi caso moriremo. Non ci vuole un genio per capirlo."
"Ha ragione, non potremo sopravvivere in questo rottame più di quel tanto, tanto vale tentare." Disse un ragazzo che si affiancò a Eleanor, lanciandole un'occhiata. "Te pareva, il solito belloccio che tenta di attirare l'attenzione", pensò Eleanor, "ma con me non attacca." Lo squadrò da capo ai piedi e confermò la sua tesi, era alto, moro con gli occhi scuri, il viso pieno di lentiggini e con i capelli mossi. Aveva anche un fisico che lasciava presumere muscoli e addominali ben scolpiti. Nuovamente una voce interruppe i suoi pensieri, era Octavia.
"Bellamy?" Disse. Stava scendendo dalla scaletta e fissava con stupore il belloccio.
"Octavia? Ommioddio Octavia!" rispose Bellamy e la ragazza corse verso di lui. Il belloccio aveva uno sguardo di puro amore, però non sembrava l'amore di una coppia. "È un amore fraterno, sono fratello e sorella. Ma com'è possibile?" Eleanor non capiva. Tutti stavano guardando la scenetta, ma la biondina interruppe il bel quadretto con fare indifferente e chiese al ragazzo:
"Come mai non hai il bracciale?" Riferendosi al bracciale di metallo che tutti avevano. Effettivamente non lo aveva e questo stupì tutti. Ma con una freddezza disarmante Octavia le rispose:
"Ti dispiace? Non vedo mio fratello da una vita!" Subito vi fu un brusio generale e nuovamente la tesi di Eleanor venne confermata: erano fratello e sorella. Poi sentendo qualche commento lì vicino capì che erano i fratelli Blake. Eleanor si tirò una manata in fronte, eccerto che erano loro! Riassumendo brevemente la madre di Bellamy aveva avuto un secondo figlio, cosa che sull'Arca era severamente vietato per non rischiare il sovrapopolamento, quindi aveva tenuto la gravidanza nascosta e anche il parto, con l'unico aiuto del figlio. La madre era una sarta, quindi poteva lavorare anche nella sua cabina e nascondere la figlia. La ragazza era rimasta rinchiusa per 17 anni, limitata in quella cabina, e nascondendosi nel pavimento. Sua madre se la faceva con una guardia, così che la potesse avvertire prima di un'ispezione delle medesime guardie, in modo che potesse nascondere la figlia. Purtroppo però un giorno il fratello si era lasciato convincere ed aveva portato la ragazza ad una festa in maschera, durante un'ispezione lei non aveva un ID e così la scoprirono. La madre venne eiettata, mentre la figlia venne mandata in una prigione. Era passata ad essere rinchiusa in una stanza per diciassette anni per poi venire rinchiusa in un altra, ancora più piccola. La storia aveva sbalordito tutti, facendo il giro dell'Arca e per settimane se ne parlava. Fino a che, come tutte le storie, veniva dimenticata. Ora se ne stava nuovamente riparlando. Le persone intorno continuavano a parlare e a fare commenti ingiusti verso i fratelli, tanto che Octavia ebbe l'impulso di scagliarvisi contro, ma le braccia forti del fratello la trattennero. Ancora una volta Eleanor tentò di far cambiare discorso in modo che Octavia non si ritrovasse a disagio:
"Oh dai diamoci una mossa, sembrate tutti delle vecchie zitelle che parlano dei gossip di paese. Al posto di parlare dei fatti altrui perché non usciamo fuori e ce ne andiamo da questo rottame?" Senza aspettare risposta abbassò la leva e il portone si aprì. D'istinto tutti si coprirono gli occhi dalla forte luce del sole, ma dopo essersi abituati un po, si guardarono attorno sbalorditi. La terra si mostrava in tutto il suo splendore, con un leggero fruscio delle foglie al vento, il verde splendente della vegetazione ed il profumo di humus che aleggiava tutto intorno. Come un tacito accordo Bellamy ed Eleanor permisero ad Octavia di fare il primo passo sulla terra. Nessuno aveva il coraggio di muoversi ma lei mostrò il suo spirito di iniziativa e senza esitazione scese dalla navicella. Appena toccato terra alzò la testa al cielo e urlò:
"SIAMO TORNATI BASTARDIII!"

N.d.A

Ecco un nuovo capitolo! Spero vi piaccia, e mi scuso davvero se ci dovessero essere degli errori di ortografia, cronologici o riguardanti la storia. Nel caso avvisatemi che aggiorno il capitolo e mi correggo.
Buona giornata♡
Ah se vi va commentate, soprattutto per darmi dei consigli costruttivi sul mio modo di scrivere, oppure non so lasciate una stellina, così capisco se la storia può interessare.

Spazio, Sangue nero ed i 100Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora