(Ok non centra nulla lo so, però appena ho visto quest'immagine sono scoppiata a ridere ditemi che non sono l'unica haha)
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"MAMMA!" Clarke cadde in ginocchio rendendosi conto di quello che era appena successo. Eleanor aveva ancora le mani sugli avambracci di Bellamy da prima quando venendo presa dalla felicità lo aveva quasi abbracciato. Erano tutti e tre scioccati e in lontananza si sentivano gli schiamazzi degli altri ragazzi nel campo che avevano anche loro assistito alla scena.
Eleanor si avvicinò alla ragazza in ginocchio mettendole una mano sulle spalle per cercare di confortarla ma lei la respinse. Con le lacrime agli occhi Clarke si allontanò volendo restare probabilmente da sola. Eleanor la capiva, d'altronde aveva appena visto morire sua madre nella navicella che si era schiantata.
La mora non ce la faceva più. Credeva che avessero potuto avere una possibilità per sopravvivere, ma come sempre si sbagliava. Quella era l'unica navicella che potesse viaggiare fino a loro, l'unica possibilità per quelli dell'arca di ritornare sulla terra e l'unica possibilità per i cento di ricevere una mano.
Sentì qualcuno stringerla tra le braccia ed inspirando il suo profumo si rese conto prima di vederlo che si trattava di Bellamy. La teneva stretta in un abbraccio disperato, di speranza, che lei ricambiò cercando di trasmettergli forza. Erano entrambi stanchi di dover lottare per sopravvivere ma dovevano continuare così. Inoltre dovevano assolutamente dimostrare sicurezza anche ai restanti ragazzi, per far si che non vigesse il panico nel campo.
Rimasero abbracciati per molto tempo ancora, fino a quando lui si staccò con un sospiro e senza guardarla la ringraziò con un sussurro. Fece per voltarsi ma Eleanor lo tenne per una mano richiamandolo
"Hey...Ce la possiamo fare ok? Non tutto è perduto. Sull'Arca troveranno una soluzione e noi ce la possiamo fare anche senza di loro" spiegò con voce dolce. Aveva parlato con l'ultimo briciolo di speranza e convinzione che le erano rimaste. Lui non doveva mollare oppure davvero non ce l'avrebbero fatta.
Il moro la fissò con gratitudine e toccandogli la guancia con la mano fece un sorriso stanco. Come rendendosi conto del gesto che aveva fatto ritirò la mano con un po' di esitazione.
"Buonanotte Eleanor" sussurrò.
"Buonanotte Bell" sussurrò di rimando lei sorridendo.
Lo guardò allontanarsi e poi silenziosamente rientrò anche lei nel campo. Non sapeva cosa le fosse preso ma volle passare da tutti i ragazzi per controllare che stessero bene.
La ragazza fredda e distaccata che era stata sembrava scomparsa, però le piaceva la nuova sé.
Dopo aver cercato di tirare su di morale la maggior parte dei ragazzi nel campo entrò nella tenda di Clarke e la trovò addormentata nel suo letto mentre Finn era di fianco a lei che la guardava. Le stava tenendo una mano e lo sguardo si era soffermato sul viso, non si era neppure quasi accorto della presenza di Eleanor.
"Quando capirai che non devi mentire né a te stesso, né a Raven, e neppure a Clarke?" Lui la fissò sbalordito per poi riabbassare lo sguardo. La mora continuò:
"Finn...tu ami questa ragazza e lei ama te. So che non vuoi distruggere il cuore di Raven ma mentendole dicendo che la ami e stando con lei non risolvi le cose. Raven è una ragazza forte ed intelligente, lo avrà già capito che c'è qualcosa tra te e Clarke, non farle questo"
"Tu non capisci. Non posso scegliere. Da una parte ho la donna con cui tutto è iniziato, con cui ne ho passate diverse e ci siamo sostenuti sempre. Dall'altra parte ho una ragazza che conosco da poco, a cui ho mentito ma che amo. Non posso scegliere. Amo sia Raven che Clarke."
"Sai...io credo che in qualche modo tu ti sia abituato a Raven, vuoi averla a fianco, costantemente. Non puoi fare a meno di lei e soprattutto non sopporti l'idea di romperle il cuore. Ma in qualche modo lo hai già fatto perché quando era da sola con Clarke, il giorno in cui abbiamo cercato Octavia, lo ha scoperto, Finn. Lo ha scoperto. Fai quello che credi più giusto ma smettila di mentire. Di là c'è una donna che ti aspetta, eppure sei qui con Clarke. Decidi. Perché così facendo stai solo provocando del male alle persone che ami" e con queste ultime parole Eleanor si congedò augurandogli la buonanotte.
Rientrò nella sua tenda e ovviamente Octavia non era al suo interno. "Quella ragazza ultimamente non c'è mai..." pensò la mora. Non passavano più tanto tempo assieme, lei al comando non aveva quasi mai un momento libero mentre Octavia spariva nel bosco appena poteva. Ma, come richiamata dai suoi pensieri, ecco che la chioma scura della ragazza in questione fece ingresso nella tenda rudimentale e cercando di far poco rumore entrò di soppiatto nel suo giaciglio.
"Inutile che cerchi di fare poco rumore. Sono rimasta sveglia apposta" disse Eleanor appoggiata ad un tavolino di metallo con le braccia incrociate.
"Cosa sei mia madre?" chiese scocciata la ragazza appena entrata. Eleanor alzò un sopracciglio ed Octavia rendendosi conto di quello che aveva appena detto si mise una mano alla bocca (Plot twist haha).
Si era appena fatta del male da sola dato che lei e Bellamy non avevano più una madre.
"No O., non sono tua madre, però ultimamente stai troppo tempo nel bosco, non ci vediamo quasi mai, arrivi a tarda notte nella tenda e non mangi neppure più con noi. Cosa stai facendo?"
"Non te lo posso dire" sussurrò abbassando gli occhi la ragazza.
"Dai Octavia lo sai che a me puoi dire tutto...Sei la mia migliore amica, non passiamo più tanto tempo assieme ma non vuol dire che non ti voglio bene. E neppure che non mi fido di te. Solo che vorrei capire perché scappi ogni volta..." disse Eleanor sedendosi di fianco al letto di Octavia.
"Prometti di non dirlo a nessuno?" chiese la ragazza ed Eleanor mise la mano sul petto promettendo solennemente che se lo sarebbe tenuto per sé.
"Beh...Mi vedo con il terrestre. Prima che tu dica qualcosa devi sapere che non è un selvaggio, è un uomo dolce e premuroso. Capisce la nostra lingua inoltre non ci odia" Continuò Octavia.
"O., è stupendo!"
"Ah sì?" chiese con sguardo sconcertato l'amica non capendo la sua reazione.
"Si, voi siete l'esempio che tra terrestri e uomini dello spazio è possibile andare d'accordo. È incredibile."
"Oddio non sai quanto io sia felice che tu sia d'accordo...Non ce la facevo più a tenermi tutto dentro e mi sembrava di essere una fuggitiva!"
"Tranquilla. D'ora in poi ti coprirò io. Però mi devi raccontare tutto per filo e per segno...Dì un po' ti piace eh?" chiese Eleanor con sguardo eloquente.
"Si..." Spiegò Octavia raccontando poi tutto quanto alla sua migliore amica.
Quella notte le due ragazze andarono a letto tardi, però ancora più unite di prima.
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Spazio, Sangue nero ed i 100
Ficção CientíficaEleanor è una ragazza complicata ma allo stesso tempo semplice. Tralasciando il fatto che vive nello spazio dato che la terra 97 anni fa è stata praticamente fritta dalle radiazioni, lei conta solo su se stessa, ha perso la fiducia nel genere umano...