-La storia di Levi-
Levi's pov (nel passato)
Avevo undici anni, era sera.
Mikasa entró in camera con le lacrime agli occhi, e io mi alzai dal letto.
<<Mikasa che succede?>> chiesi preoccupato.
Lei mi corse incontro e mi abbracció.
<<Mamma, sta molto male>> disse singhiozzando.
Sentivo le urla di mio padre dall'altra stanza, e mia madre che piangeva.
<<Stanno solo discutendo, succede sempre, tu vai a letto è tardi>> le dissi per tranquillizzarla.
Lei ancora piangendo se ne andó nella sua stanza, a dormire.
Andai subito in salotto, vedendo mia madre che si copriva il volto con le mani, mio padre invece ubriaco.
<<Levi!>> disse mia madre.
<<Cosa vuoi moccioso?>> chiese mio padre avvicinandosi.
<<Levi vattene, porta Mikasa con te>>
<<dove devo andare?>> chiesi.
<<Vai da tuo zio per il momento>> disse con le lacrime agli occhi.
<<Non azzardarti ad andare>> disse mio padre.
<<Levi vattene perfavore! >> urlò mia madre.
Mio padre le diede uno schiaffo.
Corsi via come un codardo, andai in camera e presi Mikasa.
<<Mikasa svelta usciamo dalla finestra>> le dissi aprendo la finestra.
<<Levi che succede? Devi aiutare mamma >>
<<Mikasa cosa posso fare?! Smetti di lamentarti e andiamocene>> dissi tenendola stretta.
<<Dove?>> chiese singhiozzando.
<<La mamma ci ha detto dallo zio, ma noi scapperemo del tutto, andremo sulla Terra>> dissi per poi buttarmi dalla finestra, che per fortuna era al primo piano.
<<Cosa? Mai sei pazzo? >> chiese cercando di staccarsi.
<<Ci sono dei mezzi per arrivarci, e la Terra è un pianeta pieno di vita, è perfetto>> dissi io andando alle piattaforme di teletrasporto.
<<Ma non voglio andarmene! Poi tu a quindici anni dovrai sposarti e diventare re di questo posto, non puoi scappare!>>
<<se devi fare la lagna tutto il tempo allora vattene da tuo zio>> dissi posandola a terra.
<<Mikasa, tu devi dire che sono morto nel tentativo di arrivare alle piattaforme>> le dissi chinandomi per arrivare alla sua altezza.
<<Ma io... >> disse scoppiando a piangere.
<<Non piangere, ti prego, staró bene, ma ti scongiuro dimenticami>>
Ben presto sentì mio padre urlare, ci stava cercando
<<addio Mikasa>> dissi alzandomi in piedi per poi salire su una piattaforma.
<<No!>> urlò lei, ma era troppo tardi.
Arrivai in una foresta, era notte fonda anche là.
C'era una ragazzina, non sono sicuro se sia pericolosa o no.
Le porsi anche un fiore, che lei apprezzó.
Alla fine feci la sua conoscenza, era davvero carina...
Era un'umana, ma non sembrava aver paura.
Si chiamava... Com'è che si chiamava?
Come faccio a non ricordarlo?
Dovetti andarmene, per il momento stare nello stesso luogo per troppo tempo sarebbe stato davvero troppo pericoloso, perciò la salutai, probabilmente non l'avrei più rivista.
Riuscì ad assumere una forma umanoide, in modo da poter girare in tranquillità, mi ero già messo nei guai facendomi vedere da quella ragazza, anche se probabilmente non voleva dire nulla.
Diventai un ladro, rubavo per vivere, ero solo un bambino, cosa potevo fare sennò?
Pensavo ogni giorno a mia madre, a Mikasa, come potevo averle abbandonate da codardo? Come potrei guardarle di nuovo negli occhi? Non potrei mai tornare.
Presto feci quindici anni, e in una giornata dove come al solito stavo rubando, andai a sbattere contro una ragazza.
<<Oi guarda dove vai!>> le urlai per poi alzarmi.
<<Sei tu che mi sei venuto addosso!>> rispose lei scocciata.
<<Tu potevi anche spostarti>> le dissi pulendomi dalla polvere.
<<Torna qui tu! Ladro, sei un pezzo di merda! >> disse l'uomo a cui avevo rubato.
Non so perché, ma afferai il polso di quella ragazza e iniziammo a correre.
<<Ma che fai! Lasciami andare!>> sbraitó lei.
<<stai zitta!>> le risposi fino a seminare l'uomo nascondendoci dentro un muretto.
Ero col fiatone, ma meno della ragazza.
<<Sei pazzo... >> disse appoggiandosi al muretto.
<<Non volevo finire nel carcere minorile sai? >>
<<Ok ma dovevi trascinarmi fino a qui? Sono in gita scolastica, e adesso mi sono persa, complimenti>>
<<Città? Cos'è? >> le chiesi.
<<Ma come non sai cos'è? Vieni da un altro pianeta? >> chiese ironica.
Beh... Sì.
<<È Milano comunque, non ci credo che non lo sai>> continuó.
Tch, piccola ingenua.
<<Comunque io me ne vado, addio sconosciuta>> disse io salutandola con la mano.
Inutile dire che non la incontrai più.
Presto crebbi, da solo e a nascondermi, finché non raggiunsi l'età ventitré anni.
Non avevo mai l'occasione di osservare la bella vegetazione della Terra, ero sempre in fuga.
Peró c'era questa ragazza che mi attirava tanto, era come se la conoscessi già, ma era davvero impossibile.
La osservai per molti giorni, volevo sapere dove abitava, come si comportava, le sue abitudini su di lei.
Era inquietante lo so, ma non riuscivo a farne a meno.
Se solo avessi saputo che era una Yeager... Beh forse le cose sarebbero andate diversamente.
Un giorno provó a suicidarsi, ma io ruppi la sua finestra pur di attirare la sua attenzione.
Levi's pov
<<il resto della storia lo sai>> le dissi
Angolo atroce
SI SONO INCONTRATI DUE VOLTE AYOOO
Comunque mi spiegate perché io ho sempre fame, non mangio, poi negli orari tipo cena pranzo etc non ho mai fame?
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Talking to the moon ❤︎Levi x reader❤︎
FanficNon è possibile che qualcuno come te possa esistere, deve essere un errore. Bastava solamente che tu non arrivassi, che la mia vita sarebbe finita quel giorno stesso. Hey, questa è la mia sesta Levi x Reader! Non sono programmate scene volente, ma s...