10 Post Cena R18

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1# questo è il capitolo che ha dato vita a tutta la storia. Maggiori dettagli a fondo pagina.

2# 🚧🔞Okay chiedo scusa per l'immagine, sì l'ho fatta io ma non ho la tavoletta grafica per colpa di un certo fratello che mi ha ucciso quella e il computer e purtroppo ho potuto acquistare solo il nuovo PC sto mese. Inoltre non sono un'artista ma volevo far capire meglio la storia tramite un immagine. Ho spoilerato troppo? Ho spoilerato. Castigatemi. Ah, come avrete capito dal titolo questo capitolo contiene smut 🔞

Passeggiavo per le vie della città godendomi uno dei pochi attimi di tranquillità che mi lasciavano avere. Non che quelli con il mio adorato giocattolo non fossero momenti divertenti, ma tra allenamenti ed i continui controlli dei professori che ancora non si fidavano di me era stressante restare a scuola. Era un mese che chiedevo di poter uscire da solo ma date le mie scappatelle nei bassi fondi mi avevano sempre rigettato la richiesta di permesso. Oggi invece mi avevano concesso 2 ore di libera uscita per potermi comprare cose che mi occorrevano. In tutta sincerità non avevo smesso di uscire, lo facevo di nascosto ma sul serio mi servivano nuovi vestiti con cui girare, mica potevo stare sempre con la divisa addosso!
Ci impiegai circa 20 minuti per comprarmi qualcosa ma non desideravo rientrare prima dello scadere del tempo. Così continuai a girare.
Mi fermai davanti ad una vetrina quando notai una cosa di mio interesse. Avevo sempre voluto provare a farlo, perché non provare oggi?

Tornai al dormitorio con delle grandi buste di acquisti. Nell'atrio c'era kacchan che parlava coi suoi amici. Che fastidio vederlo con altri, ma dovevo dargli un pò di corda. Se non altro per scrollarmi quell'odioso rosso di torno. Non era questa grande minaccia, ma mi aveva fatto intuire che sarebbe stato sempre più fastidioso se non lasciavo stare kacchan quando era almeno con il loro gruppo. Gli avrei spaccato volentieri tutte le ossa ma il mio riccio biondo non voleva che finissi in altri guai. E poi dice che non tengo a lui. A volte kacchan è proprio uno stupido.

Quando gli passai di fianco lo presi per un braccio avvicinandolo a me per sussurrargli nell'orecchio.
"Dopo cena ti voglio in camera mia" gli dissi.
Lo lasciai andare notando un leggero rossore da parte sua.

Come gli avevo ordinato, dopo cena lui si fece trovare puntuale davanti alla mia porta.
"Entra" gli dissi con un sorriso malizioso.
Lui si sedette al centro del mio letto attendendo un mio comando.

Izu: Oggi faremo un esperimento.

Mi guardò preoccupato. Era da un pò che data la noia della solita routine avevo deciso di sperimentare nuove cose.

Kat: Non è un altro... Il primo mi fa ancora male, inoltre non posso più fare il bagno con gli altri adesso.

Izu: Che è la ragione per cui ti è stato messo quel piercing al capezzolo. Il tuo corpo è troppo bello kacchan, detesto che altri lo vedano.

Mi avvicinai a lui, gli tirai su il mento con una mano e mi piegai per essere più vicino al suo volto.

"Spogliati." gli sussurrai.
Mi osservava stupito. Di solito neanche gli levavo tutti i vestiti per farci sesso, quindi per lui era una cosa insolita quella mia richiesta.

Kat:Che hai in mente con esattezza?

Izu:Tu obbediscimi e basta, al resto penso io.

Si tolse tutti i vestiti rimanendo in boxer.

Izu:Anche quelli contano come vestiti. Sbrigati prima che mi possa arrabbiare.

Si levò anche quelli. Mi avvicinai a lui e gli presi il volto direzionando il suo sguardo verso il mio.

Izu:Ora voglio che tu chiuda gli occhi e li apra solo quando sarò io a dirtelo. Fai il bravo e troverò il modo per premiarti come si deve.

Lui chiuse gli occhi e rimase in piedi fermo. Andai verso la busta degli acquisti e tirai fuori un vestito che avevo preso per lui. Bianco con spalline sottili gli stava d'incanto ma avevo appena cominciato il mio divertimento. Ho sempre pensato che kacchan fosse simile a mitsuki ma i suoi occhi sono sempre stati più taglienti rispetto a quelli della madre. Mi sono spesso chiesto come sarebbe stato far risaltare questo suo tratto maggiormente.

la follia che ci unisce. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora