28 Si Va In Scena!

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Finalmente era il giorno della recita al festival.

H: Sono agitatissimo!

Dabi: Calmati polletto e vedi di non dimenticare le battute o improvvisare. Izuku ci potrebbe fare fuori.

C'era frenesia, eccitazione e sicuramente tanta agitazione nell'aria. Ancora pochi minuti e avemmo dato il via allo spettacolo.
shoto, a cui avevo assegnato l'incarico di supervisionare le uscite e le entrate in scena, dopo che fu chiaro a tutti quanti che pessimo attore sarebbe stato, si avvicinò a me.

Sho: ho un problema, non riusciamo a trovare bakugou.

Izu: cosa?

Sho: era dietro le quinte neanche cinque minuti fa ed ora è sparito.

Izu: ho capito, a lui ci penso io.

Sparito, come poteva essere solo sparito. Mi aveva detto che gli andava bene recitare ed ora mi spariva così?! Ero già pronto a trascinarmelo dietro con la forza e stavo già pensando a quale punizione avrei potuto dargli quando lo trovai nella stanza dei costumi. Era rannicchiato su di sé con il respiro agitato e le mani che tenevano la testa. Non era nel suo stile una reazione così. Mi avvicinai a lui che non percepì la mia presenza fin quando non posai una mano sulla sua schiena.

'Ehi, tutto bene?" chiesi. Lui sollevò lo sguardo verso di me e sembrò riprendere mezzo respiro in più. Con la testa mi fece un lieve cenno come a dirmi che tutto era a posto. Lo osservai meglio e forse sarà stato l'istinto o forse una breve intuizione che mi aveva fatto ricordare un qualcosa del passato ma... Capii cosa aveva. Era la tipica paura che colpiva quasi tutti i dilettanti nella loro prima esibizione.

Izu: non mi dirai che è terrore da palcoscenico quello che vedo?

Lui si irrigidì subito. Avevo colpito nel segno con quell'affermazione. Lui? Paura del palcoscenico?! Lui che in pratica aveva reso una sceneggiata tutta la sua vita purché nessuno si accorgesse di noi, di dove era stato, che il suo carattere era più docile con me per una ragione ben precisa. insomma, dopo tutti i casini passati, ora mi viene a dire che il pubblico lo terrorizza?

Izu: sei serio? Ti rendi conto che a fare l'hero dovrai apparire in pubblico no?

Kat: non è lo stesso! Non dovrò recitare una parte a memoria, dovrò solo combattere e mandare affanculo tutti gli altri! giornalisti compresi!

Izu: kacchan, guarda che non è così drammatico. E poi sei stato bravo durante le prove, che vuoi che vada storto?

Kat: tutto! Potrei benissimo bloccarmi direttamente sulla prima battuta e allora si che sarebbe un guaio! Non riuscirei ad andare avanti. È per questo che non volevo recitare.

Sospirai e ruotai gli occhi all'indietro. Avevo rimosso il ricordo di quando in sesta elementare si era talmente paralizzato dalla paura che aveva finto di stare male per il pranzo pur di essere sostituito. E da allora impedì a chiunque lo volesse in scena di mettercelo. Non ci avevo pensato quando lo avevo costretto a recitare con me. Presi il suo mento con una mano per alzarlo verso di me.

Izu: ora ascolta. Là sotto non ci sarà un pubblico, eliminalo dalla tua testa.
I pensieri, i battiti, scordati di tutto e concentrati su di me. Là fuori su quel palco saremo solo noi due e quelli che ci girano attorno. Non devi pensare ad altro, concentrati sul tuo ruolo, sull'essere il mio adorato principe in attesa che io venga a porgerti la mano, chiaro?

Lui sembrò rassicurarsi e annuì lievemente con la testa.

Izu: bravo.

Sentii shoto chiamare tutti. Il tempo era scaduto.

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