33 Passando Al Futuro

691 54 12
                                    

Due anni più tardi...

Il resto degli anni scolastici, furono anni tranquilli, con alti e bassi ovviamente. All might si ritirò ufficialmente andando in pensione come Hero, ma rimase a crescere le nuove generazioni di eroi alla UA. Dabi si era sposato con Hawks, gli avevo fatto da testimone con shoto, ed erano piuttosto felici. Lui ora era consulente tattico per gli attacchi ai gruppi villain, essendo un ex cattivo, sapeva bene come ragionavano.

O quanto meno diceva che era meglio quello che restare a badare a dei mocciosi. Il terzo anno a scuola giunse al suo termine. Oggi io e kacchan ci saremmo diplomati, eravamo ufficialmente Hero. Di sicuro ci sarebbe stata una grande festa quella sera. Ma per adesso, avevo solo bisogno di stare da solo con Katsuki.

Così ci eravamo allontanati da tutti e da tutto raggiungendo una strada che dava sulla spiaggia. Era parecchio che non sentivo l'odore del mare. Mi piaceva la brezza di quel pomeriggio. Stavo camminando sul muretto, Katsuki mi seguiva silenzioso sul marciapiede.

Izu: Cosa farai adesso?

Kat: In tutta onestà, ho sempre voluto aprire una mia agenzia appena diplomato, ma non credo di essere pronto per dirigerne una.

Izu: Davvero? È molto maturo da parte tua.

Kat: Tu che farai? Resterai all'agenzia di sir?

A quelle parole mi fermai senza voltarmi. Avevo voluto venire lontano da tutti perché dovevo seriamente parlargli. Di certo sarebbe stato triste dirlo, ma era l'unica cosa che sentivo di poter fare. Necessitavo di risposte, risposte che non avrei ottenuto restando lì.

Izu: No kacchan. Io non resto.

Kat: In che senso? Non resti all'agenzia?

Izu: No, intendo che me ne vado anche dal Giappone. Parto.

Kat: Cosa?! Per dove? Perché?!

Izu: È da anni che ho delle domande a cui mancano risposte. So chi può darmele e so che devo partire per trovare quella persona.

Kat: Anjali?

Izu: Sì. Mi aveva detto di cercarlo quando fossi stato pronto. Ora voglio farlo.

Kat: E dopo? Tornerai?

Izu: No. Andrò in America dove è stato all might, poi andrò in Canada e poi girerò per i paesi europei, andrò in Africa e girerò l'Asia. Voglio vedere il mondo e come sono gli Hero che lo proteggono. Voglio imparare di più e comprendere meglio il mio potere. Voglio mettermi alla prova e vedere di cosa sono capace, ma questa è una città troppo piccola per me.

Kat: Sei... Convinto?

Izu: Si.

Era triste e sconsolato. Lo capivo. Anche il mio cuore si spezzava nel doverlo lasciare, ma quella parte di me che invece ruggiva a sentire l'odore dell'avventura che mi attendeva, bastava per capire che se fossi rimasto avrei potuto combinare più casini che altro.

"Kacchan?" Dissi e lui alzò la testa verso di me.

Izu: I miei ossequi porgo mio sire, voi che il cielo osservate con tanta solenne ammirazione, ditemi, a cosa pensate?

Lui sorrise e replicò alla mia battuta.

Kat: Caro angelo non vedete? Io osservo il cielo perché desidero farlo mio. Voi con le vostre ali, già per natura lo possedete, ma io comune mortale se pur re non posso che ammirare, sognante, le nuvole e la loro morbidezza.

Izu: Allora vi farò dono delle mie perché possiate raggiungerle. Ed in cambio, io chiederò il vostro cuore, perché per questo sfortunato angelo siete voi il mio cielo.

la follia che ci unisce. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora