Speciale IZUKU Birthday!

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Alert smut nel capitolo! 🚨🔞⚠️🚧

Erano già diversi mesi che io e kacchan, avevamo lasciato il Giappone per partire alla scoperta del mondo. Ancora nessuna notizia da Anjali, da quando gli avevo parlato l'ultima volta e dopo quanto accaduto a New York, ero felicissimo di trascorrere qualche giorno in santa pace nel Messico, per riprendere le forze.

"Ahia!"

O così speravo.

Izu: kacchan che ti è preso?! Perché mi hai lanciato addosso la sveglia?

Kat: muovi il tuo culo, ho bisogno di andare in un posto.

Sospirai riaffondando la faccia nel cuscino.

Izu: non puoi aspettare? Non è che sia proprio un'ora adeguata per una scampagnata tra le rovine da visitare.

Di nuovo, qualcosa mi colpì in testa. Ma almeno stavolta, era una pantofola.

Izu: si può sapere che hai?! Negli ultimi due giorni sei stato insopportabile!

Kat: tu portami dove devo andare ed io la pianterò di lanciarti roba addosso, anche se meriteresti un incudine e non cose leggere come la sveglia o quelle cazzo di pantofole che mi hai voluto prendere.

Izu: eppure le ciabatte unicorno ti stanno così bene indosso.

Kat: piantala di fare il coglione e alzati!

Ce l'aveva ancora per quello scherzetto. Però era vero che trovavo che gli stessero bene. Mi misi seduto sul letto della stanza d'albergo dove eravamo, giusto in tempo perché mi venisse lanciato un'altro oggetto in mano.

Izu: cosa ci dovrei fare con questo pupazzetto di stitch con gli occhiali?

Kat: voglio che ci porti nel negozio da cui proviene.

Izu: e dov'è questo posto?

"qui!" mi rispose lui puntandomi davanti al naso una foto dell'interno di un negozio, pupazzi simili a quello che avevo in mano, stavano sul ripiano principale nel centro del negozio.

Izu: okay, dov'è che si trova il negozio?

Kat: lo scoprirai quando arriveremo.

Izu: sai, non è che funziona così a caso il mio quirk.

Kat: ti ho dato tutte le informazioni che ti servono per portarci lì. So perfettamente che bastano, la metà delle volte non sai neanche dove atterriamo quando usiamo quel tuo quirk.

Izu: d'accordo ho capito.

Mi guardai in giro per cercare la tracolla con portafoglio e cellulare. Ero sicuro di averla appesa all'ingresso, ma la ritrovai lanciata su una sedia. Gli allungai una mano, "pronto alla partenza?" dissi. Lui mi afferrò e mi rispose, "ovvio scemo" con un ghigno stampato in volto.

Izu: allora partiamo!

Qualche secondo dopo ed eravamo in quel negozio, sotto gli occhi sconvolti del cassiere che ci vide spuntare all'improvviso. Prima che si potesse spaventare e chiamare la polizia o un Hero, gli parlai. In inglese, visto che non sapevo ancora dove fossi finito.

Izu: salve! Avete una limonata in bottiglia?

Sospirò, probabilmente sollevato che non fossimo malintenzionati. Mi prese quello che avevo chiesto e dopo aver pagato con la carta, passai la bevanda a kacchan. Ogni volta che lo trasportavo gli veniva la nausea. Nei tre anni di scuola, si era sempre rifiutato di provare con me il mio quirk, shoto e dabi lo trovavano comodo, per forza! La fatica la facevo solo io. Comunque, dall'inizio della nostra avventura, era capitato spesso di utilizzarlo e purtroppo era emerso questo problema.

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