CAPITOLO 2: Fuga

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Delfina pov's
Il mio piano non l'ho potuto attuare subito.
Appena sono arrivata mi hanno messo a lavorare dicendo che sono stata già troppo tempo a fare cose inutili come la mia inutile esistenza dato che io sono inutile.
Quelle erano le parole che uscivano dalle loro bocche.
Quelle sono le parole che ogni estate mi fanno stare male.
Vengo punita per qualunque cosa.
Mi prendo anche le punizioni degli altri.
Le altre persone lì dentro sono invidiosi perché io me ne vado da lì 9 mesi e ci torno solo per le vacanze.
Sono invidiosi del fatto che io abbia degli amici.
Come anche le estati scorse, tutte le lettere che ricevono le bruciano, ma non sanno che io comunico con i miei amici attraverso i braccialetti che gli ho regalato.
Quest'anno ci si sono aggiunti pure dei bambini arroganti e presuntuosi.
Appena arrivata hanno deciso di non darmi un attimo di pace.
Mi insultano, mi picchiano ma ormai non ci faccio più tanto caso.
Per mia fortuna ho il  dittamo e le bende quindi le ferite si rimarginano più in fretta ma questo non vuol dire che le punizioni non facciano male.
Anche ora sono in punizione.
C'è qualcuno che mi sta slegando, è il fratello.
Mi ha  trascinata giù e mi ha  sbattuta come una busta di immondizia per terra.
Non so quanto ancora riuscirò a resistere e infatti ho deciso che oggi me ne andrò.
Mi sono fatta una doccia, mi sono medicata e mi sono rivestita.
Ha alcuna cose che ho rubato dalla cucina qualche giorno fa dato che non so quanto ci metterò per arrivare al Paiolo Magico.
Ho messo il mio baule in tasca che appunto appena l'ho sollevato si è rimpicciolito.
Apri la finestra e mi calai lungo il tubo della grondaia.
Non c'era nessuno a controllare perché erano tutti a colazione.
Non ho lasciato tracce dietro di me.
Ho preso a correre per i campi inspirando quella buona aria di libertà.
Correvo anche, soprattutto, perché se si fossero accorti della mia assenza e non fossi stata lontana abbastanza da non farmi trovare sarebbero stati guai grossi.
Ho percorso tutto il campo e mi sono introdotta nella foresta di abeti secolari.
Dopo circa mezz'ora tra il camminare e il correre mi accascio vicino ad un albero ormai stremata.
So che non posso fermarmi troppo ma almeno il tempo di un sorso d'acqua e di mettere qualcosa sotto i denti c'è l'ho.
Dopo una pausa di 10 minuti scarsi mi costringo a camminare.
Fa freddino sta mattina dato che non sono neanche le 9:00.
Non ho ancora avvertito i miei amici quindi mi sbrigo a farlo.
" Sono appena scappata!" Scrissi.
"Sei impazzita? Ora dove sei?" Fu la risposta di Hermione.
Sapevo che gli altri stavano leggendo perché tutte le lettere erano illuminate.
" Sono in quella foresta inquietante e la devo attraversare tutta!" Dissi io
" Tu sei pazza!" Disse Harry.
" Harry, buon compleanno!" Scrissi.
È già oggi era il compleanno del mio occhialuto.
" Sarà il compleanno peggiore del mondo!" Affermò lui
" Perché?" Chiesi
" Viene zia Marge!" Disse.
Da lì capii tutto, mi aveva spiegato alcune cose su di lei.
Sintetizzando il tutto era:
" Una zitella, malata, violenta, idiota, stupida ed ignorante: una delle persone più brutte sulla faccia della terra."
"Qui dall'Egitto tutto bene!" Disse Ron.
Il quadre aveva vinto un premio alla lotteria della Gazzetta del profeta.
" Comunque sei stata un incosciente a scappare!" Scrisse dopo.
" Si, ok, comunque avete ricevuto i moduli di per andare ad Hogwarts?" Chiesi
" Si, a me hanno già firmato!" Dissero Hermione e Ron.
" Devo ancora chiederlo ai miei zii" disse Harry ma da come lo aveva scritto si poteva capire che non glielo avrebbero firmato.
" Voi almeno avete avuto o avrete la possibilità di chiederlo a me invece come ogni altra lettera l'hanno bruciata senza pensarci due volte!" Dissi sconsolata.
"Mi dispiace" scrissero tutti e tre.
"Ragazzi ora vado devo riprendere il viaggio." Dissi.
Passai l'intera giornata a camminare.
Mangiai il giusto necessario per non cadere a terra, dato che non avevo molto cibo e non sapevo quanto ci avrei messo ad arrivare ad Hogwarts.
Ogni tanto bevevo la pozione che io avevo ricreato aggiungendoci del cioccolato.
Mentre camminavo pensai a quale professore di difese contro le arti oscure avrebbe accolto Silente nella scuola quest'anno.
Pregai una cosa però:
" Fa che sia una persona competente, l'hanno scorso e due anni fa ho dovuto imparare il programma da sola, certo non ho problemi praticamente con nessun incantesimo ma la teoria quella la devo imparare per forza se no non passo gli esami. Poi se ci aggiungiamo che ogni anno tra esercitazioni, noi che non possiamo mai farci gli affaracci nostri, ogni volta arrivò ad un passo dalla morte, i professori che assegnano compiti su compiti, ricerche e cose varie, diventa tutto più stressante. Io mi fido. Lui mi garanti che per quest'anno avrebbe trovato qualcuno di competente e io spero proprio sia così, spero di non dover essere costretta ad insultarlo."
Passai così tutto il giorno quando poi arrivò scritto da Harry:
" Sono scappato, sto andando anche io al Paiolo Magico."
Non vi dico come eravamo arrabbiati noi.
Un conto è che scappo io che nessuno se ne può fregare di meno, un conto è che scappa il bambino che è sopravvissuto in piena notte.
Chiunque potrebbe attaccarlo.
Dio quanto è stupido delle volte.
Passai 5 giorni a camminare per Londra ricordandomi la mappa mentale che mi ero fatta.
La notte dormivo in qualche vicolo buio oppure in qualche parco nei dintorni.
Sono agile quindi non ho problemi a scavalcare recinzioni.
Non avevo più usato il braccialetto.
Ogni volta che mi fermavo, mangiavo e ripartivo oppure se mi fermavo per rimanere la notte, ero troppo stanca anche solo per parlare.
Una notte però accadde qualcosa di strano.
Quella sera pioveva a dirotto.
Ero sicurissima di essere quasi arrivata al Paiolo Magico quando vidi un gigantesco cane nero guardarmi insistentemente.
A 100 metri dall'entrata per il paiolo magico iniziai a sentire un freddo che arrivava fino alle ossa, mi guardai intorno non capivo da dove proveniva quel freddo inusuale, non era il freddo della tempesta, era un freddo che mi rendeva debole, una di quelle cose oscure che mi hanno sempre indebolita.
Io percepivo che qualcosa non andava così inizia a correre.
Mi accorsi che delle figure incappucciate mi stavano seguendo.
Corsi e arrivai all'interno del locale calò il silenzio appena entrai. Corsi su per le scale anche se non sapevo dove portassero.
Non sapevo cosa fossero ma erano terrificanti.
Arrivai in un vicolo cieco.
Benissimo la mia amata fortuna è andata a farsi benedire come sempre.
Un coso mi prese per la gola e mi senti malissimo, come se tutta la mia felicità, i miei pensieri felici stessero svanendo e stessero rimanendo solo i pensieri brutti.
I pensieri che avevo da quando avevo scoperto di essere stata adottata, gli insulti dai ragazzi dell'orfanotrofio, gli insulti dei fratelli e che io penso siano anche verità.
Mi stavo sentendo peggio di quando si sta per morire.
Che bello non ho neanche iniziato la scuola e c'è già qualcuno che vuole la mia morte, almeno Voldycoso mi dà il tempo di studiare  e fare gli esami per passare al prossimo anno, loro al prossimo anno non mi ci fanno neanche arrivare.
L'ultima cosa che vidi fu solo una luce argentea poi non c'è la feci più, mi piegai in due e svenni.

Angolo autrice
E alla fine la nostra Delfina e fuggita.
Come la prenderà scoprendo che (letteralmente) l'uomo dei suoi sogni sia un assassino.
Come la prenderà scoprendo che vuole assassinare il suo migliore amico?
Lo scopriremo nel prossimo episodio.
Baci stelline ✨✨✨

La Figlia Perduta: Da Barker a BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora