CAPITOLO 5: Maledizioni senza Perdono

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Delfina pov's.
È arrivato il giorno di lezione contro le arti oscure e c'è l'abbiamo con i Grifondoro.
Siamo in classe con Moody.
- Alastor Moody, ex Auror, scontento del ministero, sono qui perché me lo ha detto Silente addio ciao.- disse.
- Per quanto riguarda le creature magiche siete avanti ma in maledizioni siete indietro.
Per quanto riguarda le ari oscure io credo in un approccio pratico.
Le maledizioni senza Perdono, per il ministero siete troppo giovani per comprenderne gli effetti, non sono d'accordo, dovete sapere cosa affrontate, dovere trovare un posto per la gomma da masticare che non sia sotto al banco signor Finnigan!- disse lanciandogli un gessetto contro che non lo colpì.
- Il vecchio strambo sa vedere attraverso la testa.- disse lui.
Come si permette di apostrofare così un professore? Bah.
- E sentire attraverso le aule. Adesso chi sa dirmi cosa sono le maledizioni senza Perdono?-
Alzai la mano.
- Sono le maledizioni imperdonabili l'uso di una di quelle ti procura...- ma non mi lasciò finire.
- Un biglietto di sola andata per Azkaban. Weasley, in piedi, dimmi una maledizione.- disse ad un Ron tremante come una foglia.
- C'è la maledizione Imperius.- disse.
- Esatto, ha portato parecchie rogne al ministero.- poi prese un ragno da un barattolo.
- Imperio.- e iniziò a fargli fare un sacco di cose.
I ragazzi iniziarono a ridere per la serie di accrobazie che faceva il ragno, io personalmente non ci trovavo niente da ridere.
- vi sembra divertente, davvero? Pensate se quello fosse uno di voi, magari costretto ad uccidere oppure a fare cose che non farebbe mai, come vi sentireste, prima di ridere ragionate col cervello, non c'è lo avete per sport.- gli dissi e tutti rimasero zitti ovviamente.
- Esatto, ha ragione Black, pensate lo posso fare affogare, lanciare dalla finestra, molti maghi e streghe durante la prima guerra magica hanno affermato di aver eseguito ordini da voi sapete chi sotto la maledizione imperio. Il punto è come li scoviamo i bugiardi?-
- Veritasserum, il siero della verità, se si è sottoposti a quello non si può mentire.- dissi semplicemente.
- I tuoi ragionamenti sono tutti fondati, potresti diventare un Auror eccellente 10 punti a serpeverde per le risposte date da Black.- disse.
- Un altra maledizione, Paciock dico bene?- chiese.
- La maledizione Cruciatus.- e li un brivido mi percorse la schiena.
Prese un ragno e lo ingrandì.
- CRUCIO!- disse e il ragno prese a contorcersi e intanto io rivedevo quella volta in cui me la lanciò Voldemort, poi alla coppa del mondo, iniziai a respirare affannosamente.
- Protego Maxima- urlai e il ragno smise di contorcersi e io iniziai a controbattere l'incantesimo.
Poi il professore lo fece cessare.
Io mi asciugai l'unica lacrima uscita dal mio viso.
- Buon scudo, nessuno lo riesce a padroneggiare così bene neanche al corso di Auror, vuole dirmi lei l'ultima maledizione?- mi chiese.
Io scossi la testa e la disse Hermione.
Perse l'ultimo ragno e dopo 10 secondo era morto stecchito.
- Avada Kedavra!-
- solo uno è sopravvissuto a questo incanto ed è proprio in questa stanza.- disse e gli occhi di tutti si posarono su Harry.
Appena suonò la campanella, mi alzai per prima e me ne andai, grazie a Madama Chips la ferita era guarita e quindi potevo tornare a camminare in autonomia.
Andai in bagno e mi diedi una sciagura alla faccia.
Uscita dal bagno nel corridoio incontrai Neville anche lui scosso dalla lezione precedente.
- Hey, Neville!- lo salutai.
- Perché avevi avuto quella reazione durante la scorsa ora?- mi chiese.
- Te lo dico però non dirlo a nessuno, non mi piacciono le occhiate di pena.- dissi e lui annuì magari anche lui mi avrebbe parlato ma sicuramente non lo avrei costretto.
- Ho pensato a quando me la inflisse Voldemort, poi un Mangiamorte me la ha inflitta anche quest'estate, e poi per ultimo e la motivazione più importante, la inflissero a mia madre, la torturò Bellatrix Lestrange, mia cugina, volevano me, mia madre è morta per colpa mia ma lei mi protesse e non riuscirono a farmi del male anche se da quel giorno ho questa cicatrice a forma di zig Zag, se non fossi mai nata magari mia madre non sarebbe morta e non riesco a non darmi la colpa per la sua morte.- dissi iniziando a piangere mentre lui mi abbracciava.
- Quando avevo un anno, una Mangiamorte, per la precisione Bellatrix Lestrange torturò i miei genitori per ricevere informazioni su non so cosa ma loro non cedettero mai, non sono morti ma sono impazziti, sono molto fiero di essere loro figlio ma non sono pronto a dirlo a tutti, sai per la scuola ho usato la bacchetta di mio padre, ti basta sapere che non fa per me, io non sono come loro, non sarò mai coraggioso come loro e non riuscirò a tenere alto il nome della mia famiglia.+ Disse abbassando la testa.
- Ehi, Ehi, guardami, tu sei una persona coraggiosa, usi una bacchetta anche sapendo che non è quella giusta per te, te ne freghi dei commenti degli altri e comunque per qualunque cosa io ci sono.- dissi abbracciandolo.
Passammo tutto il pomeriggio a parlare e si instaurò una bellissima amicizia.
Hermione mi mandò una lettera dicendo di andare nella sua sala comune e così feci.
Con me la signora grassa non faceva storie Perché essere Serpeverde era solo una formalità.
- Lo sapevi che ci sono un centinaio di elfi domestici che lavorano ad Hogwarts?- mi chiese.
- No, ma silente li pagherà.- dissi.
- No loro non si fanno pagare per questo ho organizzato un associazione, si chiama C.R.E.P.A.-
Parlammo di questa organizzazione e poi mi ritirai in sala comune.
La mattina successiva ero a pranzare al tavolo dei Grifondoro quando arrivò una lettera di mio Padre ad Harry il quale gli aveva riferito di un sogno e di un dolore alla cicatrice.
Papà diceva che sarebbe stato nei paraggi ed Harry sentendosi in colpa perché avrebbero potuto ricatturarlo gli scrisse che il dolore se lo era solo immaginato. Cosa palesemente falsa infatti io ed Hermione lo sgridammo.
- Harry vedi che se scrivi così si preoccuperà ancora di più!- gli dissi ma lui ovviamente non mi diede ascolto.
- Tu non capisci, se lo cattureranno sarà tutta colpa mia!- mi disse.
- Oh, si che ti capisco, se non sai non parlare.- dissi e me ne andai.
Se c'è una cosa che non sopporto è quando la gente parla senza sapere.

Angolo autrice.
Non so che scrivere.
Spero vi sia piaciuto
Baci stelline ✨✨✨


La Figlia Perduta: Da Barker a BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora