CAPITOLO 12: Terza Prova

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Narratrice pov's
Mentre i campioni si preparavano per la terza prova Harry era distratto da un articolo pubblicato da Rita Skeeter dove lo considerava disturbato e pericoloso.
- Ma se mai è lei la disturbata, come si è permessa. La mia testa di cicatrice preferita presa di mira in questo modo.- ecco quello che disse Delfina facendo allegerire la tensione.
Grazie a Silente, Moody aveva smesso di darle lezioni extra e la McGranitt ci andava più leggera con le punizioni e per questo la ragazza era più spensierata.
Chi era ansioso per la terza prova, chi non vedeva l'ora di farla finita con quell'inutile torneo, chi era in ansia per gli esami, Hogwarts era diventata incredibilmente caotica.
Delfina si stava chiudendo molto in se stessa, sentendosi più inutile ogni minuto che passava.
Gli esami arrivarono e non c'è bisogno di dire che Delfina ed Hermione li passarono egregiamente.
Gli esami per la prima, erano iniziati una settimana prima di tutti.
- Signorina Black!- la chiamò la McGranitt entrando nell'aula di incantesimi.
- Arrivo, auguratemi buona fortuna.- disse agli amici.
- Perché?- chiese Ron ricevendo uno scappellotto da Hermione.
- Perché lei avendo più materie delle nostre inizia gli esami prima.- gli spiegò paziente Hermione.
Alla fine i ragazzi fecero come richiesto.
Il giorno della prova mentre Harry se la spassava con la signora Weasley, Bill Weasley, Remus Lupin e Felpato i ragazzi finirono l'ultimo esame.
Infatti l'allegra combriccola appena arrivò li trovò a discutere.
- Andiamo Ron, era la cosa più semplice del mondo questo esame, se avessi visto l'esame di Rune Antiche ti saresti buttato dalla torre di astronomia.- disse Delfina con fare scocciato.
- Ti dico solo che mi sono dimenticato dei nomi.- disse.
- E io ti dico che quegli stupidi nomi si somigliano tutti, e se ci metti qualche insulto come nomignolo è meglio.- le disse lei avendo esaurito la pazienza.

Delfina pov's.
Stavo discutendo con Ron quando rivolgendo gli occhi al portone della sala grande vidi entrare Harry con al seguito molte persone.
Appena vidi Remus non esitai a corrergli incontro e saltargli addosso.
Lui prontamente mi accolse tra le sue braccia.
- Zio Remus!- urlai facendo voltare tutta la sala grande.
" Il professor Lupin."
" Che sfacciata abbracciare un professore così."
- È mio zio idiota.- risposi a Zaccaria Smith che si ammutoli diventando tutto rosso mentre io scendevo da Remus il quale mi scompigliò i capelli.
Salutati tutti mio padre in modo particolare, poi vidi Cedric che si stava preparando per la terza prova e gli andai in contro.
Lui mi abbracciò subito.
- Ced, promettimi che non succederà nulla.- gli dissi.
- Farò attenzione te lo prometto.- disse.
- Troia.- disse la Parkinson facendo cadere nel silenzio la sala grande.
Mio padre cominciò a ringhiare ma con un mio gesto di mano lo fermai.
-Grazie Pansy, devi capire una cosa, per essere Troia ci vuole fascino ed eleganza, ti svelo una cosa, tu non hai ne il primo ne la seconda, mentre a quanto pare io li ho tutti e due. Ah, e ti consiglio una cosa, rivedi le tue priorità, perché se le tue priorità sono insultarmi dalla mattina alla sera sei da ricovero.- dissi facendo ridere tutta la sala grande e dando il cinque a Hermione.
Mi avvicinai anche a Krum e ci abbracciamo e gli diedi la buona fortuna.
- Black, il Professor Moody ti vuole.- disse un ragazzo.
- ok, ragazzi ci vediamo direttamente all'inizio della prova.- dissi salutandoli.
Entrai nello studio dopo aver bussato.
- Professore?- chiamai.
Nessuna risposta.
Ad un certo punto senti una forza colpirmi e mi ritrovai schiacciata contro al muro.
- Ciao Black, adesso ci facciamo un bel viaggetto.- disse.
Ero troppo frastornata per fare una qualsiasi cosa.
In quell'istante capì una sola cosa, quello che ci aveva insegnato per tutto l'anno non era il vero Moody, come lo so?
Il suo alito odorava di pozione Polisucco.
- Stupeficium!- e di nuovo tutto nero.
Mi risvegliai e mi guardai intorno intontita.
- Ti sei svegliata?- chiese una voce che dopo poco riconobbi essere quella di Moody.
Ero davanti una tomba su cui lessi
"TOM RIDDEL"
Leggendo quella scritta capi di essere nei guai fino al collo.
Mi accorsi di essere legata a delle corde che annullavano i miei poteri di smaterializzazione e non mi facevano diventare Animagus, ma si erano dimenticati le mani.
Mi avevano tolto la bacchetta certo ma almeno potevo ancora fare le magie con le mani.
Tuttavia non riuscivo a concentrarmi abbastanza per potere anche solo pensare di scogliere le corde.
- Delfina Alya Nashira Black.- esclamò una voce che mi fece rabbrividire ma non lo diedi a vedere.
- Voldy coso.- dissi prendendolo in giro.
Insomma fattele due risate.
- Come osi? CRUCIO!- e come se mille coltelli mi stessero trafiggendo caddi a terra.
Non erano nulla in confronto a quelle del Professor Moody, erano 10 volte più dolorose.
Dopo un minuto cessò e finalmente tornai a respirare.
Dopo poco ero riuscita a ripensare lucidamente e senti un pop.
- DELFINA!- esclamarono due voci.
- Andatevene ora.- gli urlai contro ma Harry si accasciò a terra dolorante.
- Uccidi l'altro.- disse Voldemort.
In un millesimo di secondo capì a chi si riferisse e concentrandomi con tutte le miei forze feci un incantesimo prima che gli arrivasse addosso la maledizione mortale.
Harry urlò e lo feci anche io sperando solo di averlo colpito prima della maledizione.
Codaliscia attaccò Harry ad una statua.
Non volendo che gli si facesse del male mi dimenavo come non mai ma le corde stringevano sempre di più.
- CRUCIO!- mi urlò contro il fagotto e mi ritrovai a contorcermi dal dal dolore e ad urlare.
Erano passati minimo due minuti e avevo iniziato a piangere per il dolore e non riuscivo a pensare troppo lucidamente.
- Lasciala stare.- gli urlò Harry.
Mentre mi riprendevo avvenne un rituale grazie al quale Voldemort fece ritorno.
Dopo poco arrivarono i Mangiamorte e io ero tornata a pensare lucidamente.
- Neanche tu Lucius.- sibillò Voldemort.
- Giuro mio signore che se avessi captato anche un minimo segnale.
- waho, mai sentite scuse più patetiche.- Dissi io facendo puntare gli occhi su di me.
- La ragazza ha ragione, segnali c'erano ma spero potrai ripagarmi in futuro, codaliscia ha già pagato per questo.- una mano d'argento crebbe a codaliscia.
- Adesso vi racconto la storia di una bambina. Questa bambina si chiama Delfina Alya Nashira Black, purosangue e appartenente alle sacre 28, potente non c'è che dire. Animagus, capace di controllare qualsiasi tipo di incantesimo, capace di materializzarsi, capace di cambiare aspetto, la volevo nel mio esercito, se i genitori me l'avessero lasciata non gli avrei fatto alcun male, al tempo non avevi molti dei tuo poteri ma per essere una bambina di una anno eri potente, troppo potente per vivere come una bambina qualunque. La volevo. Allora mandai una delle mie più fedeli Mangiamorte a prenderla. La madre fu torturata e uccisa, e ti svelo una cosa Black , è morta per colpa tua. Tu sei la causa della sua morte. Quel giorno ahimè fu catturata anche Bellatrix Lestrange che però riuscì a scappare. Di te se ne persero le tracce fino al compimento dei tuoi 11 anni quando ti arrivò la lettera ed ecco che i miei Mangiamorte eseguirono il compito che gli diedi prima di scomparire, trovarti, a qualunque costo. Rapirono i tuoi genitori adottivi, li torturarono ma non cedettero e allora li uccisero, spacciandolo per un incidente d'auto. Anche loro sono morti per colpa tua. Le persone a cui tieni una dopo l'altra morte e solo a causa tua. Cedric colui che chiami fratello morto e tu non hai potuto fare niente. Queste morti sono avvenute solo a causa tua, ma adesso puoi redimerti, unisciti a me.- mi disse.
Tutte quelle parole rimbombavano nella testa, erano morti tutti per causa mia.
Se non fossi mai nata nessuno di loro sarebbe mai morto.
- Mai, mai mi unirò a te.- dissi.
Non lo avrei potuto fare mai.
Quelle persone erano morte per non farmi essere un suo burattino non gli avrei mai mancato così tanto di rispetto.
E un colore allucinante di nuovo mi colpì.
Non urlai ne mi contorsi per il dolore.
In quel momento stavo provando un dolore più grande.
Ce l'avevo a morte con me stessa e quel dolore me lo meritavo.
Ad un certo punto le gambe cedettero ma non mi preoccupai.
- Lasciala stare!- disse Harry.
La maledizione fini e Voldycoso e Harry iniziarono un duello.
- CRUCIO.- e di nuovo mille coltelli mi stavano uccidendo.
- Non vuoi che faccia del male alla tua fidanzatina vero Harry, allora vieni fuori.- mi stavo concentrando a mantenere la lucidità, in quel momento dovevo salvare Harry.
Iniziarono un duello e le loro bacchette si collegarono.
Prior Incantatio.
Uscirono delle anime tra cui quella della strega del ministero, un anziano, Lily, James.
- Possiamo darti un minuto nulla di più, prendi Cedric e torna alla coppa.- gli disse James.
Nel frattempo Lilly si era avvicinata a me.
- Piccola mia, appena il contatto si interrompe Harry andrà via, Voldemort perderà la concentrazione e le corde si slegheranno, poi smaterializzarti ad Hogwarts so che c'è la puoi fare.- disse rassicurandomi.
- Non posso lasciare Delfina qui.-
- Non preoccuparti lei sa cosa deve fare.- lo rassicurò Lily.
Ed ecco che il contatto si è interrotto, Harry è riuscito a fuggire.
- Nooo- disse Voldemort.
- CRUCIO.- urlò verso di me.
Questo Crucio era molto ma molto più forte degli altri.
Iniziai ad urlare.
Urlai e mi dimenai.
Mi iniziai a riempire di tagli e non so come il mio scudo esplose.
Voldemort perse la concentrazione e le corde si slegarono.
Non riuscivo a pensare molto lucidamente però c'è la misi tutta e mi smaterializzai.

Harry pov's.
- È tornato, Voldemort è tornato!- urlo.
- Ha ucciso Cedric, Delfina è rimasta lì, l'ho lasciata lì dobbiamo aiutarla.- dissi.
C'erano grida e Silente mi staccò dal corpo di Cedric.
Poi un Crack.

Delfina pov's
Ce l'avevo fatta.
Ero riuscita a smaterializzarmi.
Ero di nuovo ad Hogwarts.
Molte persone accorsero verso di me.
Mi ritrovai a dosso Moony, Molly, Bill e Harry.
- Sto bene, non è niente. Il cretino senza naso ci sa fare, ma io, mi dispiace dirlo sono meglio di lui.- dissi con naturalezza usando la mia maschera.
- Niente? Ti ha torturato- disse Harry.
- Dettaglio insignificante.- dissi
Tutti mi guardavano scioccati.
Dentro stavo urlando.
Avevo ancora le sue parole che mi rimbombavano nella testa.
Poi mi ricordai di Cedric.
- È mio figlio, il mio ragazzo!- un urlo straziante.
Mi misi in piedi anche se con qualche difficoltà e mi avvicinai al corpo.
- Non è morto, almeno se lo sono riuscito a colpire prima dell' Avada Kedavra dovrebbe essere così.- dissi.
Mi accasciai sul suo corpo.
Presi la sua testa e la poggiai sulle miei gambe.
Gli misi le mani sulla fronte mentre gli altri mi guardavano non capendo cosa stessi facendo.
L'incantesimo era potente e io non ero nelle condizioni migliori per farlo ma non avevo altra scelta.
Lui era più importante.
"excitare, mortem non venerit, nec hodie." Ecco la formula che continuavo a mormorare.
Ad un certo punto un dolore allucinante.
-Ahhhhh.- ecco l'urlo che uscì dalla mia bocca e che fece raccaparrare la pella a tutti.
Caddi a terra semi svenuta con un dolore inimmaginabile in tutto il corpo.
Cedric intanto però si stava svegliando.




Angolo autrice.
Quindi Cedric non è morto.
Vi starete chiedendo perché non l'ho fatto morire.
Semplice.
Se si aggiunge un nuovo personaggio alla storia non si può pretendere che la essa resti invariata.
Delfina è il personaggio principale della storia quindi è inevitabile che qualcosa cambi, comunque ci vediamo al prossimo capitolo.
Baci stelline ✨✨✨
PS: non siate silenziosi e fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto.

La Figlia Perduta: Da Barker a BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora