74- A 46 passi

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P.O.V.
Michael

Da bambino ero particolarmente bravo in due cose: a mentire ed a nascondermi, oltre che a recitare ad alta voce di fronte alla classe le poesie da dover imparare a memoria per casa.
Non avrei mai creduto che le due cose si sarebbero combinate insieme, finzione e dissolvenza, ma è divertente vederle interagire.

Ho un nuovo compito ed ho promesso a Emily di portarlo a termine. Devo convincere Caitlin a ritrattare ma per farlo devo arrivarle tanto vicino, e nel momento adatto, da far coincidere la sua sorpresa al desiderio di non denunciarmi e non è affatto facile.

L'iniziale inconveniente si dimostra essere la prima tappa del nostro percorso itinerante: non conosco il luogo in cui vive e non sono certo di poter escludere gli hotel dalle voci in lista, dal momento che è uscita di casa con il proprio portafoglio.

L'unica cosa che posso fare è aspettare di fronte al suo luogo di lavoro, in una postazione in grado di non far notare la mia presenza nonostante il trascorrere delle ore.

Nel corso dell'appostamento la rotazione del sole indica il cambiamento delle ore dettato, persino, dalla vibrazione del mio telefono in tasca, tartassato dai messaggi del mio titolare.

Vuole che mi occupi dei vari manoscritti che mi sono stati inviati, ma non ho tempo da dedicare allo pseudonimo C.U.M. Ho una storia d'amore, in prima persona, da dover portare avanti e devo vederla realizzarsi... Cat dovrà ritornare da me, in questo modo potremmo essere felici.

Da lontano vedo il suo titolare, Reiner, superare la porta di ingresso della società da solo, suscitando la mia invocazione. Cat non si sta presentando a lavoro ed il che implica che ciò che sta svolgendo può essere mantenuto vivo a distanza, sotto la loro supervisione... ma non posso rimanere per accertarmene. La mia presenza su questa strada principale può essere segnalata alle autorità competenti che attendono nella propria vettura, al termine del viale, solo un'alterazione della normalità per intervenire. Inoltre, i suoi amici mi conoscono da dopo che sono entrato nella sua società come un uragano trascinandola via. Chiunque di loro, mi vedesse, potrebbe segnalarmi.

Non mi rimane che rispondere al mio capo, preso dall'impazienza.

«Pronto?»

«Michael, come sta procedendo il lavoro?»

«Tutto bene, signore» mento «mi trovo in casa in questo momento, mi sto occupando degli ultimi manoscritti che mi sono stati inviati.»

«Ottimo, allora. Aspetto tue notizie.»

«Ma certo signore, a presto.»

«A presto.»

Riattacco di fretta, preso dall'ansia di ciò che sto per fare. Non voglio andarmene, così come non mi è concesso restare. L'unica cosa che rimane è decidere la rotta per poter proseguire.

Ho rivelato a Cat di star rivivendo, in questi giorni, il ricordo della nostra prima notte a Roma, e non mentivo. Mi mancano i suoi baci come la storia che abbiamo vissuto. Forse è lei, la memoria, la vera chiave di volta. Forse posso trovare nel passato le risposte... molto più semplici da dare se solo riuscissi ad avvicinarmi...

Passo entrambe le mani sul viso, pensando al fatto che se non avesse imposto tra noi questa distanza adesso sarebbe tutto più semplice. Centro metri... in fondo quanti sono? Solo quarantasei passi. Pensarla in questo modo mi consola.

Mi distanziano quarantasei passi da mia moglie ed è una specie di premio, vista la lontananza nella quale abbiamo vissuto in queste settimane. Può essere a malapena sufficiente, dunque in che modo può arrivare a bastare? Devo inventarmi la strategia più giusta per agire e mentre ci penso, retrocedendo verso la macchina, alla mente risorgo ricordi della vita passata riguardanti Sebastiaen, riguardanti Caitlin.

Esiliato dal tuo cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora