8- Non esistono più uomini così

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Avrebbe potuto portarmi in molti posti, Los Angeles offre delle alternative invidiabili, ma forse non voleva scendere nel banale e poi... adora in un modo incredibile la provocazione, quindi come non cedere? Nonostante fossi stato condotto, ad occhi chiusi dopo il nostro incontro all'angolo di una strada, fin qui, come non arrendersi e dimostrare la resa?
Non è facile farsi scudo a questi smeraldi, provare a deluderli e vederli intristirsi. Non desidero affatto che lo facciano, quindi lascio a loro il divertimento di questa ennesima sberla con la quale si è intrattenuta nel colpirmi, arrivando ad ammettere persino il mio sorriso.
Proprio non me lo aspettavo, e la bruciante consapevolezza che Katrina sappia dove colpire ustiona il mio ego forse troppo espanso. Non la credevo fautrice di un simile gesto, ma eccola di nuovo pronta a sorprendermi.

«Che succede? Hai inghiottito qualcosa di amaro per caso?» Domanda affacciandosi di fronte la mia visuale, ed io ruoto la testa, affinché la mia espressione non l'avvantaggi verso la consapevolezza che già sfoggia, mentre mi limito a rispondere con un grugnito.

Preso in gabbia, braccato da enormi locandine e luci sparate dal soffitto di un led bianco, il mio animo non sa dove voltarsi per trovare pace, sentendo già l'aria venire a mancare dal momento che la lunga fila di fronte a noi, in questo spazio chiuso, sembra aver risucchiato tutto l'ossigeno presente.
Come si può credere di passare un buon pomeriggio chiusi in questa enorme e artificiale scatola di latta?
L'insegna luminosa dell'uscita di emergenza si fa dannato tentatore di un'alternativa, ma non cedo al suo compromesso. Devo concentrarmi su altro e chi meglio di lei?

La repentina cecità avuta per strada non mi ha permesso di studiarla come dovrei, quindi per fortuna riescono a farlo adesso, i miei occhi, rischiarati da quella che ora è diventata benedetta luce plastica.
Al momento è distratta e non mi presta attenzione, motivo in più per considerarla maggiormente bella, non sapendo di essere notata.
Credo che sia la prima volta che la vedo indossare abiti informali, eccezione fatta per l'incontro in biblioteca.

Porta dei semplici jeans a campana e una maglietta chiara, sui toni sbiaditi di un rosa, e al collo ha molte collane di diversa lunghezza. Scarpe di tela e capelli, ancora una volta, legati in una disordinata crocchia, al momento nascosta sotto un cappello Newsboy. Credo di non averglieli mai visti totalmente sciolti. Mi domando fin dove arrivino. Forse a metà della schiena ma mi piacerebbe scorgere la cascata di quei ricci e passare le mani tra le increspature.
Sopra la maglia, poi, ha un semplice giubbotto fine e nero, con i bottoni particolarmente grandi.
Avrei dovuto immaginarmelo, non è la ragazza che si mette in tiro, pronta a fare buona impressione. Ancora di più se lo scopo è uscire con un ragazzo che ha già baciato e con cui si pente di correre troppo veloce. Sono riuscito a convincerla ma non del tutto, quindi, fortunatamente, ho ancora questa occasione per poterla convertire verso una fiducia contro la quale non avrà armi.

«Quale ti piacerebbe, in questa scelta?» Mette il coltello nella piaga, continuando a osservare di fronte a sé, forse finalmente consapevole del mio sguardo.
Il coraggio di fronteggiarla mi ritorna indietro, senza rendersi consapevole della sua spericolatezza.

«Fai tu, per me è indifferente.»

Il volto di Katrina si volta nella mia direzione, con un sorriso fin troppo manifestato.

«Lo credo bene.»

Mi ha portato in un cinema. Un cinema. Mai torto fu più grave. Sono un attore di teatro che rifugge dall'impersonalità del grande schermo, dalla recitazione a tavolino e dalle telecamere a pochi centimetri dal viso. Detesto tutto quello che vedo proiettato da pellicole o riprodotto in hd da un DVD. Per non parlare dei siti streaming. Rifuggo da tutto ciò che disonora l'arte e forse sono parte di un cliché, perché tutto questo Katrina lo aveva previsto.
Con solo due gruppi davanti allo sportello della biglietteria, si avvicina sempre di più il nostro turno ed io ancora non posso crederci. Le avevo fatto conoscere la magnifica bellezza della foresta luminosa, e ora lei mi ricambia con questo. Quanto realmente mi detesta?

Esiliato dal tuo cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora