22- Il flagello più grande

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Delle luci blu cobalto, qualche balletto improvvisato ed ecco che l'unico locale presente in questo posto, frequentato come è da una classe di circa venti giovani, acquisisce il suo carattere, dettando il ritmo di un passatempo gradito.

«Mi piace molto il tuo vestito, sai?» Grida Stephany in direzione di Cat, che annuisce con circostanza al di sopra della musica, tenendo il suo drink di plastica in mano.

«Ti ringrazio, a me i tuoi capelli!»

Nascondo il ghigno divertito, mordendo la cannuccia della mia bevanda mentre mi serpeggia in testa il gentile termine usato dalla mia gatta, in direzione dell'altra. Unicamente "platinata" non gli rende giustizia. Dovrei macchiare la frase del suo stesso sdegno, allora se ne avrebbe un'idea.

Ritengo un'arte molto complessa quella dello sfoggiare il sorriso a cattivo gioco, e le donne ne sono maestre. Ciò mi conduce ai confini di un'invidia inimmaginabile perché è solo loro la capacità di mascherarsi e continuare a vivere sicure tra certezze di legami mai sfibrati, e tenuti saldi da una convivenza che si nutre di una piccola sfumatura di rispetto.

Vedere Cat sfoggiare tale arma è afrodisiaco, così come lo è il setacciare le arricciature del suo vestito, un tubino blu scuro non troppo pretenzioso, opaco ma non abbastanza da impedirle di brillare all'interno della stanza.
Vedo solo lei. I suoi capelli tirati su nella solita crocchia debole che lascia liberi alcuni ricci, i suoi piccoli brillanti ai lobi, le molteplici collane e anche dei meravigliosi tacchi alti, a tronchetto e di velluto blu scuro, che salgono a intrecciarle i polpacci, evidenziandone la pelle candida.

Non passa in secondo piano nemmeno la lunghezza dell'abito. Ora che sono a conoscenza di quello sfogo presente sull'epidermide, mi accorgo persino dell'accuratezza di Cat nel mascherarlo. Il bordo della stoffa termina a metà delle sue gambe, slanciandogliele più di quanto si immagini e vietando, al contempo, la copertura per un simile segreto, che la mia dolce donna classifica come un difetto.

Mi riesce difficile pensare a dove, per primo, passerei le mani: se su quelle labbra, per provocarle la tensione di una verità condivisa, o su quelle sue spalle nude, dal momento che le bretelle del vestito sono semplici lasci e lasciano scoperte le sue scapole, le spalle e le fini braccia che vorrei tanto di nuovo attorno al collo.

«Sei stato fortunato, Michael. Katrina è un'incredibile novità» commenta Logan al mio fianco, osservando con distacco le due ragazze che si sono allontanate per raggiungere un'ipotetica pista.

«Non hai idea di quanto sia vero» rispondo, mentre la osservo alzare le mani verso il cielo con un'allegria sincera, che mi era venuta a mancare.

Con i fianchi tenta di seguire il ritmo delle casse, guidata da Stephany che si fa maestra, e poco dopo riesce a farcela. Divertita, ondeggia persino lentamente la testa, offrendo uno spettacolo difficile da ignorare, e poi finisce fino a me, spiandomi di sottecchi.

Forse non si immaginava che stessi facendo lo stesso perché eccola correre via, tornando alla melodia della sala e dandomi le spalle, per non ricadere nell'errore di toccarmi gli occhi. Potrei essere una distrazione.

«Non avrei mai pensato che l'amore della tua vita potesse essere una donna. Con Sebastiaen sembravi molto felice. Credevo che la storia potesse andare in porto» prosegue l'uomo che continua a farmi compagnia su questo piccolo, e quadrato, tavolo alto sprovvisto di sgabelli, incastrandomi in una conversazione che non desidero affrontare.

«Come vedi non è andata così.»

«E perché è finita, tra voi?»

Il mio corpo si irrigidisce nel subire questo interrogatorio e la testa si volta di conseguenza, dirigendosi verso la sua con uno sguardo tanto assassino da essere letale.

Esiliato dal tuo cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora