Touya's Pov
Il clima è tagliente e i minuti in quest'auto sono pesanti.
Voglio tornare all'appartamento il prima possibile, farmi una bella doccia fredda e filare a letto, ma sembra che il tempo si stia prendendo gioco di me e dei miei piani.
Reggo saldamente il volante con la mascella contratta e il batticuore a mille. Sono frustrato e allo stesso tempo sollevato di avere (t/n) accanto a me, ma non riesco a guardarla come se non fosse successo niente.
«Quanto manca?» chiede impaziente.
Non rispondo, mirando difronte a me con la speranza che questo viaggetto verso casa si concluda al più presto.
«Io proprio non ti capisco» riprende ad aprire bocca. «Perché sei venuto a prendermi se poi ti devi comportare così?»
«Non lo so»
«Avresti fatto meglio a lasciarmi lì...»
«Probabile» mento.Non penso una parola di quel che dico, ma non posso comportarmi come se le cose andassero bene, perché così non è.
Sbuffa, incollando la faccia al finestrino. L'aria che entra in macchina è gelida e tirandogli una rapida occhiata la vedo tremare dal freddo.
Non sono così senza cuore, così dopo aver tirato un lungo sospiro sfilo la mia giacca per metterla sul suo corpo bollente a causa della febbre, riprendendo poi la guida prestando attenzione alla strada avanti a me.
«Da quando sei così cavalleresco?» domanda con l'accenno di un lieve sorriso sulle labbra.
«Non è cavalleria»
«E cos'è?»
«Voglia di tornare a casa senza altri problemi» mi giustifico.
«Cielo, sapevo che eri rancoroso, ma non pensavo fino a questo punto» sbuffa, facendo svanire quel mezzo sorrisetto che era venuto a crearsi.Resto in silenzio strofinando il sopracciglio con l'indice per alleviare i nervi alle stelle. Io non sono affatto rancoroso, è che non voglio fingere di non vedere gli eventi passati. Tutto qui.
Freno bruscamente la macchina nel sentire la sua voce spezzarsi. Non ho idea di cosa le prenda, ma non mi va di vederla piangere. Non so quante ne avrà passate in questi mesi rinchiusa in quella gabbia e nemmeno so se io desideri saperlo, ma non voglio darle false speranze.
«Ascolta, (t/n)... Sarò sincero. Io non voglio tornare con te» confesso tutto in un fiato.
«Come?»
«Hai sentito»
«È per Hawks?»
«No» nego.
«Allora è per Rui?»
«È per me. Forse è meglio se ognuno di noi due metta apposto la testa e-»
«È ridicolo! La mia testa è già apposto così com'è, pensi che in tre mesi non ci abbia riflettuto abbastanza?!» si agita.
«No, per niente» rimango composto.
«Assurdo. Tutto questo per un bacio? Sul serio?» dice con voce ancora più traballante, facendomi percepire addosso i suoi occhi imploranti, ripieni di delusione per via di questa mia scelta avventata.Asfissiato, decido di girare il capo nella sua direzione, così da avere un confronto faccia a faccia.
Questa ragazza ha dei seri problemi di comprendonio. Non ho idea se sia lei a non capire o il solo fatto che non voglia guardare in faccia la realtà.
- Mi da sui nervi -
«Ma non ci arrivi proprio?» chiedo seccato. «Non è il bacio in sé ad avermi dato fastidio, ma il fatto che tu me lo abbia tenuto nascosto!» sbotto.
«Te l'ho già detto! L'ho tenuto nascosto perché-»
«Non sperare di uscirne con i tuoi discorsi sulla nostra relazione! Se ci tenevi tanto a salvare la cose fra noi me lo avresti detto senza problemi e non te ne saresti scappata con quel bastardo quando Rui ha confessato ciò che avresti dovuto dirmi tu!» alzo la voce stringendo il volante.
«Non sono andata via di mia spontanea volontà! Inoltre, io ero venuta da te con l'intento di sistemare le cose, ricordi?»
«Ah, sì, eccome se ricordo. C'era pure quel bastardo del tuo nuovo ragazzo con te»
«E menomale! Chissà che cosa avresti fatto se lui non fosse intervenuto...»
«Ma smettila che una volta finito con me ve la siete dati alla pazza gioia»
«Eh?»
«Hawks me lo ha detto che siete andati a letto insieme, quindi togliti quella faccia da innocentina che non ti si addice proprio. Pfff, e tu che mi dissi di non averlo mai baciato e esserci andata a letto... Un altra delle tue stronzate»
«Ma ci sei? Quello è successo dopo il casino che hai combinato! Te lo avevo detto che sarebbe stato tardi quando saresti venuto a cercarmi!»
«Quindi l'hai detto perché eri già intenzionata a scoparti quel bastardo?»
«C-cosa? No!»
«(t/n), stai zitta che fai più bella figura» poso la mano sul cambio marcia.
«Speravi veramente che ti avrei aspettato fino a quando non ti saresti deciso a tornare?» la rimuove così da non farmi partire.
«Non ho detto questo, ma devi essere davvero disperata per andare a letto con il Number Two la sera stessa in cui è successo tutto quel casino»
«Pfff, ma sentiti. Tu invece con Rui che hai da dire? Suppongo non abbiate fatto altro che guardarvi negli occhi, eh?» assume un tono ironico.
«Supponi bene. Non ci sono mai andato a letto»
«C-come?»
«Non avrei mai potuto fare una cosa del genere al contrario di te»
«Cazzo, ma perché devi rendere le cose così complicate?»
«È per questo che ti sto dicendo che è meglio se ognuno dei due rimanga per i cazzi sua» riprendo la calma.
«Allora mi spieghi che cosa ci sto a fare io qui?»
«Me lo chiedo pure io» accendo il motore dell'auto così da porre fine alla conversazione prima che si trasformi in un litigio acceso.Ancor prima di partire sento il rumore di una cintura slacciarsi al mio fianco, e non è di certo la mia.
Mi volto, guardando sorpreso la figura di (t/n) uscire dalla macchina, lanciarmi la giacca e poi sbattere violentemente la portiera della jeep.
«Ei, dove vai?!» abbasso il finestrino.
Mi ignora, girando i tacchi e allontanarsi a braccia conserte tremando dal freddo. Non so dove abbia intenzione di andarsene in quello stato, fatto sta che non posso lasciare che se ne vada a spasso come se nulla fosse. Siamo appena scappati dalla polizia, cosa cazzo crede di fare?
«(t/n), torna qui, porca puttana!» urlo venendo snobbato.
Impreco sotto voce. Non so per quanto tempo ancora io possa sopportare la sua testardaggine.
«Vuoi farti prendere nuovamente dalle polizia?! Poi non ti aspettare che venga a riprenderti, hai capito?!» grido ancora più forte per farmi sentire, ma niente, si allontana sempre di più.
Tiro maledizioni su maledizioni e, girando le chiavi eseguendo tutte le manovre per partire, seguo con il veicolo la sua camminata stando al suo passo, aprendo la portiera del passeggero.
«(t/n), lo so che mi senti, sali in macchina!» mi impongo.
Sembro essere diventato invisibile difronte ai suoi occhi sebbene il mio tono autoritario. Fa freddo e siamo entrambi stanchi, perché deve alimentare la situazione già angosciante?
«(t/n)... Sali...» insisto ricevendo alcun riscontro.
Fermo la macchina slacciandomi la cintura per poi scendere e afferrarla per un braccio. La giro a me, cosicché possa avere una visione più chiara di che faccia abbia in questo momento.
«Lasciami!» si dimena.
«Puoi smetterla con questo comportamento?! Sei fastidiosa!»
«Sei tu quello fastidioso, cazzo!»Scopre finalmente la faccia e ciò che vedo mi disorienta. Non credo di aver mai visto i suoi occhi così tanto lucidi come adesso e la cosa è così anomala da farmi alleviare la presa.
«Sono stanca, Touya! Stanca di te e dei tuoi modi rudi! Della tua mancanza di empatia! Delle tue frecciatine! Sono stanca!» strilla. «Non pensi che io abbia già scontato la mia pena durante questi tre mesi?! So da sola di aver fatto una cazzata madornale e ti chiedo scusa! Ma è da quando mi hai vista che non fai altro che attaccarmi, credi che non mi senta uno schifo già di mio?!»
Si avvicina ulteriormente a me puntando il suo indice contro il mio petto, facendo pressione con tutta la forza che possiede nelle braccia. Resto in silenzio difronte al suo sfogo, ascoltando tutto ciò che sembra aver tenuto dentro fino all'ultimo.
«Hai idea di come mi sono sentita quando ho visto quel tuo "clone" cadere a terra?! Hai idea di come mi sono sentita presa per il culo quando ho scoperto che non eri tu?! Puoi anche solo provare a immaginare?! Ti senti tanto grande a giudicare le mie azioni, ma tu nemmeno provi a chiederti il motivo dei miei gesti! E sai cosa? Anche se è stata una grande puttanata quello che ho fatto con Hawks, lui al contrario di te è riuscito a farmi provare in un paio di giorni cose che tu non sei mai riuscito a darmi in questi si e no 5 anni!»
«E allora perché non vai da lui?!» stringo la presa del suo braccio per alleviare la collera scaturita dalle sue parole.
«Perché io voglio stare con te!»Per un istante scorgo nei suoi occhi un bagliore mai visto prima, un po' come se si fossero spenti. La tensione che regna è palpabile e la voglia matta che ho di zittirla con un semplice bacio accresce, ma mi trattengo.
«O meglio, così volevo...» riprende il discorso.
«Volevi? Che c'è? Stai riconsiderando l'idea della pausa?»
«No, io non voglio una pausa»
«E cos'è che vuoi?»
«Una rottura»
«Mi stai-»
«Lasciando? Sì, lo sto facendo»
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SICK LOVE // (Dabi x Hawks x Reader)
Fanfiction"Nascere, studiare, lavorare, rigenerarsi e poi perire, lasciando il testimone ad un tuo simile. È questo il principio che ci viene imposto sin da quando si è piccoli." {Piccolo frammento di storia} •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• Fidan...