T/n's Pov
«...Amo» concludo la frase paralizzata.
Non mi muovo. Sento la mia mano tremare, un po' a causa del freddo e un po' per via della situazione insana in cui mi trovo. Non riesco a emettere neppure un gesto e quando sento uno dei poliziotti imprecare contro un altro il mio cervello si attiva.
«Perché gli hai sparato?!» grida uno sbirro.
«Non volevo mirare a lui, ma alla parete!!» gli risponde pentito.- Che cosa...? -
Le lacrime aumentano così come il mio battito cardiaco. Ho paura di guardare giù, ma quando abbasso lo sguardo il mio corpo viene pervaso da sentimenti contrastanti.
«Touya...»
I suoi occhi sono ancora aperti, ma spenti. Voglio andare da lui, non mi importa della quantità immensa dei poliziotti. Ha giurato che ci saremmo rivisti, non può finire così!
Metto un piede dentro l'inferno da cui sono riuscita a scappare, ma la sua mano si muove come per dirmi 'stai indietro'. È debole, ma ha ancora un po' di forze per aprire bocca.
«Vai... Via...»
Dopo queste ultime parole dette con un filo di voce le sue mani generano delle fiamme che mi fanno sussultare, portandomi a cadere indietro lontana dalla finestra del carcere. Il fuoco si divampa, mentre la prigione viene invasa da un enorme incendio.
Le mie iridi bagnate più del dovuto fissano il tutto con aria esterefatta. Sta bruciando ogni cosa... Anche Touya.
Mi metto inginocchio stringendo il petto poggiando la nuca a terra. Grido, strillo e batto i pugni al suolo, mentre le fiamme diventano sempre più vigorose.
«Ma non scherziamo... Non è divertente, non lo è affatto!»
Mi alzo di scatto scappando per non so dove, chiudendo gli occhi serrando i pugni e respirando a fatica. Il freddo prosciuga le mie lacrime e l'angoscia che provo è grande, ma non più del dolore.
Fa male tutto. Le mie gambe chiedono pietà, ma non mi interessa, ormai non so neppure se abbia senso cercare di sopravvivere. Sono sola, non so dove andare.
«Sei un idiota!» impreco. «Avevi giurato che ci saremmo rivisti... Perché non mantieni mai le tue promesse, deficiente?!» strillo tra un singhiozzo e un altro.
Mi sento uno schifo totale. Sono a pezzi e non so neppure dove io stia andando. Sto correndo senza una meta, è ridicola come cosa.
Mi volto indietro vedendo il carcere in cui ho passato la bellezza di 12 settimane andare a fuoco. Lo spettacolo è orribile, sembra tratto da una scena di un film drammatico.
«Tch... Se solo non mi fossi fatta ingannare da quel pennuto... È tutta colpa mia e della mia ingenuità se Touya è-»
«Ei, (t/n)-chan! Siamo qui!»
«Huh? Ma chi-»Una voce bambinesca interrompe le mie lamentele e una presa possente ferma la mia avanzata verso non so dove, mettendomi un sacco in testa oscurando la mia vista.
Mi dimeno quando un uomo dalla corporatura snella e muscolosa mi prende in collo portandomi alle sue spalle come se nulla fosse.
Gli tiro pugni sulla schiena e calci sul dorso, ma a quanto pare sono debole rispetto a lui. I miei colpi sembrano fargli solo il solletico.
«Mettimi giù!»
«Tranquilla, (t/c)-san, va tutto bene!»- Tutto bene? -
A sentire quelle parole mi ritorna su un incredibile groppo in gola. Sono le stesse che utilizzò Touya quando mi prese da quei due poliziotti che volevano scortarmi al Tartaro.
Smetto di muovermi. Sono troppo distrutta emotivamente per scappare.
«Anche lui aveva detto che sarebbe andato tutto bene...» singhiozzo.
«Uh? Lui chi?!» esclama.
«Touya...»
«E chi è Touya?!»
«Una persona a cui ho fatto tanto male...» tiro su con il naso.
«Huh? Davvero?! Dabi, hai sentito?! Fossi in te sarei molto geloso di questo 'Touya'!»- Dabi? -
«Jin, smettila di dire cose impertinenti. (T/n)-chan sembra una persona carina! Non farebbe mai del male a Dabi-chan» commenta la voce bambinesca.
- Ma che sta succedendo? -
«Mettetemi giù!!» esigo.
«Come preferisci!» esclama vivacemente l'uomo.Mi sbatte al suolo con nessun tatto, togliendomi il sacchetto dalla testa portando con sé un po' dei miei capelli corti.
Mi guardo intorno. Sono in un vicolo deserto e buio, con davanti a me una ragazzina dalla carnagione chiara con un lieve rossore tra le guance e un tipo con addosso un completo nero e grigio che nasconde tutto il corpo, faccia inclusa.
- Sono loro la mocciosa e il trentenne fastidioso? -
La ragazzina si china per essere alla mia altezza da seduta. Ha un sorriso inquietante sebbene la sua giovane età e mi accarezza la guancia per pulirmi dalle lacrime che imbrattano il mio volto trasandato.
«Ma lo sai che sei davvero carina con tutti questi lividi, (t/n)-chan?» si mette faccia a faccia con me. «Posso tagliarti ancora? Scommetto che con un altro po' di sangue sarai bellissima, (t/n)-chan!» estrae un coltellino dalla sua divisa.
«Toga, smettila di comportarti così! La spaventi!» la rimprovera il trentenne.
«Jin, sei proprio antipatico» fa una smorfia la bimbetta. «Tieni. Asciugati le lacrime con questo. Adesso va tutto bene» mi accarezza i capelli.Non prendo il fazzoletto limitandomi a guardare colei che sembra essere una liceale, ma difronte a questo mio rifiuto, prende l'iniziativa cominciando a pulirmi la faccia.
I miei occhi gonfi chiedono pietà, così generano altre lacrime imbrattando le mie guance arrossate per via del caldo e della febbre. Sono al limite.
«Huh? Perché piangi, (t/n)-chan?»
«Dabi... Dabi è...»
«Smettila di frignare. Sbaglio o ti ho detto che sarebbe andato tutto bene?»Sgrano gli occhi alzando di scatto la testa al sol sentir la voce bassa e roca che mi ha appena rivolto la parola.
Il mio cuore sta per esplodere per via della velocità dei suoi impulsi, ma rimango immobile a guardare la figura dell'uomo alto, moro e rivestito di ustioni fino al collo difronte a me.
«Dabi-chan! È andato tutto secondo i piani, sei contento?!» esulta la liceale.
«We, Dabi! (T/c) ha riportato solo qualche ferita, ma niente di più! È andato tutto come avevi previsto!» si aggiunge il trentenne facendo il pollice in su.
«State zitti» gli muta entrambi.Si avvicina sempre di più a me lasciandomi a bocca aperta. Quando si china per raggiungere la mia stessa altezza vado più indietro, spaventata da chi ho difronte. Insomma, l'ho visto morire con i miei occhi! Perché è qui?!
Sorride davanti al mio sgomento, accarezzando ogni mio lineamento del viso con l'indice della sua mano destra, spostandomi i capelli dietro l'orecchio.
«Cosa significa tutto questo?» chiedo furiosa aggrottando la fronte.
«Che c'è? Pensavi veramente che mi sarei addentrato in un carcere senza alcun piano?» si prende gioco di me.- Se non è morto prima lo ammazzo io adesso -
*
*
Autrice: figuriamoci se faccio morire Dabi ora che è tornato.
A domani!

STAI LEGGENDO
SICK LOVE // (Dabi x Hawks x Reader)
Fanfic"Nascere, studiare, lavorare, rigenerarsi e poi perire, lasciando il testimone ad un tuo simile. È questo il principio che ci viene imposto sin da quando si è piccoli." {Piccolo frammento di storia} •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• Fidan...