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Keigo's Pov

Dopo che quella ragazza dai capelli blu si è rinchiusa in camera di quel bastardo, ne ho approfittato per andarmene volontariamente.

Non avevo riconosciuto chi fosse a guidare la jeep che fece irruzione alla banca, convincendomi che le fiamme fossero a opera di Endeavor, anche se il dubbio iniziò a scaturire nel vedere quella colorazione anomala.

Avevo un incredibile voglia di rivedere questa ragazza, così non appena gli ho visti uscire mi sono preso la briga di pedinarli in volo.

E infine eccomi qua, felice di aver soddisfatto il mio capriccio.

«Ehilà.» saluto con un breve cenno del capo la festeggiata, che non dà segni di alcuno stupore nel vedermi qui.
«Ma cosa sei, uno stalker?»
«Sbaglio o hai detto che oggi è il tuo compleanno?» la ignoro, chiedendo conferma delle parole da lei dette.
«Vedo che l'udito non ti manca, eh?»
«Già, sembra che al contrario di te io senta benissimo.»
«Sì, d'accordo, è il mio compleanno, e con questo?» sospira, asciugandosi le mani con un panno a lei vicino.
«Ho un regalino per te.»
«'Regalino'?»
«Sì. Non è molto, ma...» sfilo dalla giacca la pistola che ha usato oggi per rapinare la banca, lanciandola con un disinvoltura tra le sue mani. «Prendi, spero ti vada bene.»
«Ma cosa... Questa è la mia revolver.» la esamina stupita.
«Già. Non avevo intenzione di renderti una cosa così tanto pericolosa, però al momento non ho niente di meglio da offrirti.»
«Guarda che nessuno ti costringe a farmi un regalo.»
«Può darsi, ma mi andava.»
«Tch... Matto.» maneggia l'arma.
«Buon compleanno.» fisso l'orologio.

- 23:59. Per un soffio. -

«Bene, adesso sparisci.» mi dice con tono secco riponendo la pistola sopra il bancone dietro di lei.
«Ma che crudele...» gli rispondo divertito. «I tuoi genitori non ti hanno insegnato a ringraziare?»
«Ringraziare cosa? Il fatto che tu mi abbia reso qualcosa che è già mio?»
«E che avrei potuto fare a meno di renderti? Sì, proprio così.» ribatto.
«Vattene, non mi va di discutere con te.»
«Che c'è? Parlarmi ti mette in soggezione?»
«Pfff, ti piacerebbe.» fa una smorfia tirando fuori una della birra dal frigorifero.
«Andiamo, lo sai pure tu che io e te-»
«Che io e te non siamo altro che perfetti sconosciuti.» la stappa, chiudendo con un piede l'elettrodomestico. «Niente di più, niente di meno.» sorseggia.
«Possiamo rimediare, non credi?»
«Spiacente, ma ho il ragazzo.»
«E con questo?»
«Hawks, finiscila. Io sto con Dabi.»
«Oh, ma lui non è un problema. Non deve per forza saperlo.»
«Per tua sfortuna, io e lui non abbiamo segreti tra noi.»
«Davvero?»
«Davvero.» riprende a bere.
«Quindi suppongo che tu gli abbia già raccontato di come mi hai ficcato la lingua in bocca a Shibuya.»

Sputa in un colpo secco la birra con cui si stava riempiendo lo stomaco, iniziando a tossire ripetitivamente sotto alla mia espressione divertita.

«Ricordo ancora come gemevi tra le mie braccia.» riprendo, accentuando il sorriso che già giaceva sulle mie labbra. «Questo gliel'hai raccontato, vero?»
Non risponde, continuando a tossire.
«Avevi la faccia rossa e la temperatura che andava alle stelle, ricordi?»
«Adesso sme- Coff...!»
«Non dirmi che non ti hanno insegnato nemmeno a tenere la bocca chiusa quando bevi?»
«E a te di tenere commenti non richiesti!»
«Touchè.» scendo dalla finestra per raggiungere la sua figura dominante, prendendo tra l'indice e il pollice il suo mento.

La contemplo restando in silenzio, mirando i suoi occhi che soffrono di eterocromia ritirando dalle sue mani la bottiglia di birra, posandola sul bancone affianco a noi.

«Ti hanno mai detto che sei molto bella?» flirto.
«Sì. Dabi, il mio ragazzo, me lo ripete tutti i giorni.»
«Aia, questa fa male. Ho sentito una brutta fitta al cuore, può controllare, dottoressa?»
«No, la medicina non è il mio campo.»
«Se vuole le insegno qualcosa, le va?»
«Figurati, ho di meglio da fare.»
«Tipo?» mi avvicino a lei.
«Non lo vuoi sapere.»
«Sono curioso, avanti...»
«D'accordo. Amo l'anatomia umana, uccidere e spellare i rapaci è un passatempo che mi invita.»
«E da quando?»
«Da oggi.»
«Uh, ma come siamo crudi...»
«E non hai visto altro...»
«Raccontami. Mi piace sentirti parlare... Hai davvero una bella voce.»
«Pure? Cos'altro ho di bello?»
«Tutto può bastare?»
«Hawks...»
«Sì...?»
«Gli hai detto di noi due?»

SICK LOVE // (Dabi x Hawks x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora