Capitolo IX - Pesci

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E' passata circa una settimana dalla visita al centro estetico con Francesca.

Ho evitato di tornare sull'argomento con Walter. Lo faremo a tempo debito. Però nei giorni successivi si è dimostrato sempre molto premuroso ed attento a me.

Soprattutto a letto.

E con Francesca ho parlato poco. No, non poco. Non ho parlato affatto di quel pomeriggio, anche se continuiamo a sentirci più volte al giorno.

In una delle prime telefonate ho esordito con un "Grazie Francesca". A cui lei ha replicato con un "Non devi ringraziarmi, è sempre un piacere."

E siamo passate a parlare d'altro.

Però non posso continuare ad evitare la loro presenza. I "ragazzi" hanno programmato una uscita in mare per oggi ed io e Francesca abbiamo pensato di regalarci qualche ora del sole del pomeriggio.

La telefonata di Francesca è arrivata mentre eravamo per strada verso il mare.

"Sorellona, mi spiace! Mi hanno appena chiamato dall'ospedale, la dottoressa deve sostituire un collega che è finito al pronto soccorso scivolando sugli scogli. Mi spiace Mina. Ci rifaremo. Oggi niente mare per me. Però tu puoi uscire in barca con i ragazzi e prendere tutto il sole che vuoi. Un bacio!"

In un altro momento avrei chiesto a Walter di tornare a casa. Non mi piace la pesca, i pesci e gli uomini che pescano.

Lo avrei chiesto.

In un altro momento.

"Tutto bene Mina?"

"Era Francesca, ha un imprevisto, deve andare al lavoro e non può venire."

"Ti riporto a casa?"

"No, stasera ho voglia di prendere qualche pesce con voi maschietti."

Non era un doppio senso. Ma ripensandoci non l'ho trovato affatto fuori luogo.

Da quando ho chiuso la telefonata ero già su quella barca nel mezzo del mare. Con Paolo e Walter, nudi. Nudi come me. Avvinghiati in un unico caldo abbraccio. Con buona pace dei pesci. Quelli veri.

Walter mi ha guardato non dando a vedere il suo stupore.

E quindi sono sul molo diligentemente intenta a caricare l'attrezzatura per la pesca con i due.

Paolo sicuramente sa che io so del "massaggio". E altrettanto sicuramente sa di me e Francesca. Con lui. Sì, insomma, con il suo alter ego. Ma tutto questo non è detto che giochi a sfavore.

Si tratterà di coinvolgere Walter nel trio. Ma confido nelle mie doti.

Il cellulare di Walter squilla mentre io sono persa nella organizzazione del mio piano.

Si allontana, parlotta al telefono per un po', sembra agitato, riattacca.

"C'è una ispezione nello stabilimento. Ed hanno richiesto la presenza del responsabile della sicurezza. Mi spiace. Io devo andare."

Prendo la mia borsa mestamente e mi accingo a dare un bacio a Paolo per salutarlo.

"Che fai Mina? Non roviniamo l'uscita a Paolo. E poi proprio oggi che volevi riprovare a pescare...

Credo che Paolo non avrà problemi a riaccompagnarti a casa stasera."

Paolo annuisce.

Walter mi stampa un plateale bacio sulla bocca.

"In bocca al lupo! Ci vediamo a casa stasera. Credo che farò tardi."

Lo guardo mentre la sua figura sul molo diventa sempre più piccola prima di sparire dietro l'angolo del bar del porto.

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