13."Credo che tu abbia bisogno di aiuto, chirurgo dei miei stivali" esordì Ace aprendo la porta della camera dei due, travestito con dei baffi neri e con una tunica del medesimo colore.
Bepo e Law presero a fissarlo, cercando di nascondersi per la risata che subito dopo avrebbe preso piede nella camera.
"Vi giuro che se ridete di me io-" ma non finì la frase che subito i due risero sguaiatamente, forse di più l'orso che il chirurgo.
Ace sospirò e si sedette sul letto, infuocandosi e facendo sì che potesse bruciare le coperte del letto di uno dei due.
"EHI!" esclamò Trafalgar, infastidito dal suo gesto "si può sapere che ti prende?!"
"Odio chi ride di me"
Il teatrino fu subito fermato dalla figura di Ayame che varcò la soglia della porta.I tre rimasero a fissarla imbambolati, ella aveva assunto in viso un'espressione corrucciata, evidentemente dovuta alla sorpresa riguardante il suo abito succinto.
"Dì la verità" esordì rivolgendosi a Law, "sei stato tu a dire ai tuoi subordinati di prendere a me ed Ikkaku questi tipi di vestiti?!"
Il chirurgo arrossì violentemente, come se potesse mai fare una cosa del genere che proprio non era da lui. Ace lo guardò infuriato, parandosi davanti la figura della bionda e allargando le braccia dietro di sé, come se volesse in qualsiasi modo coprire la sua amica.
"No" disse soltanto, girandosi a guardare la finestra, ormai chiusa, che dava sulla strada.
Il viso di Law prese un colorito diverso dal solito, si sentiva come se stesse andando a fuoco e quella sensazione lo stava uccidendo ancora.
"Portuguese, puoi anche evitare di coprire la tua fidanzatina, nessuno qui ha intenzione di ammirare lo spettacolo" sputò, mantenendo un certo tono costante nella sua voce.
Non voleva assolutamente che le persone all'interno della stanza potessero capire qualcosa del suo stato d'animo turbato.
Incrociò le braccia al petto ed ordinò a Bepo di chiudere la porta, per poi cominciare a ragionare ad alta voce.
"Come puoi fidarti di me?" si auto-domandò il corvino, ripetendo le parole della mattina di Law, "non puoi. Però, hai la consapevolezza che non farei mai nulla che potrebbe mettere in pericolo Ayame. Dovrebbe bastarti"
Il ragazzo dai capelli corvini si girò di sbieco verso di lui, lo fissò dritto negli occhi e annuì, sperando di non doversene pentire per la scelta fatta. Sospirò e si accomodò su uno dei due letti, poggiando entrambi i palmi della mano sulle sue ginocchia e fissando a terra, quasi come per cercare ispirazione e forza dal pavimento sotto di esso.
La ragazza bionda prese, finalmente, parola, "cominciamo?"I tre stavano iniziando a dare un senso a tutto ciò che avrebbero compiuto di lì a poco.
Si era deciso che l'indomani si sarebbero divisi in gruppi e avrebbero fatto un giro nel cuore dell'isola, mentre Shachi, Law, Bepo ed Ayame avrebbero controllato il palazzo dove viveva la famiglia di Big Mom.
"Vengo io con voi, Shachi non può esservi troppo di aiuto se incapperete in un inconveniente!" esclamò adirato Ace, alzandosi di scatto dal letto.
"No, il capitano sono io e decido io" continuò, "non è un mio capriccio non farti venire, ma una idea astuta in quanto se ci fossero problemi sapresti tranquillamente aiutare Ikkaku e Penguin" sospirò, bevendo l'ultimo sorso del suo saké rimasto sul tavolo.
"Domani la sveglia sarà circa per le sei del mattino, non ammetto ritardi, vi voglio tutti pronti"
"Io devo cambiarmi, se uscirò così di certo non farò altro che attirare l'attenzione!"
Ayame, dal canto suo, continuava ad essere imbarazzata anche se al tempo stesso compiaciuta del suo corpo.
Notò come né Ace e né Law, seppur quest'ultimo di meno, riuscivano a toglierle gli occhi di dosso. Fu quasi divertente vedere come Law non avesse avuto il coraggio di rivolgerle la parola neanche per un momento in tutto il tempo in cui erano rimasti lì a parlare e ad elaborare il loro piano.
Gli sguardi dei due si incrociarono una sola volta, ovvero quando Law chiese a tutti se avessero compreso la sua idea. Quello stesso momento, però, venne interrotto dallo stesso chirurgo che girò lo sguardo altrove, evitando di continuare a fissarla.
Che il corvino provocasse un certo effetto in lei, questo, ormai, lo avevano appurato veramente tutti. Gli unici che ancora non capivano veramente quanto fosse forte la loro attrazione erano proprio i diretti interessati.
Ed Ayame odiò anche solo pensarlo, ma le mancava maledettamente il corpo di Law a contatto con il suo.
Sospirò e scosse il capo, appoggiandosi con la testa sulla spalla di Ace, il quale, non appena ebbe quel contatto fisico, sorrise istintivamente.
"Bene" interruppe il tutto il chirurgo, "ho bisogno di riposare. Buonanotte"
I due si alzarono, emettendo un mugugno pari ad un "maleducato" ed andarono via, lasciando la palletta di pelo bianca e il ragazzo soli.
STAI LEGGENDO
SHAMBLES
FanfictionMi posizionai dinanzi a lui e lo vidi sogghignare, "togliti di mezzo, Newgate, non voglio fare del male a nessuno" Quella sua sfrontatezza e sicurezza di se stesso non faceva altro che innervosirmi, volevo soltanto averla vinta io su di lui, dimost...