Capitolo quindici

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15.


In un attimo, Bepo e Shachi si ritrovarono in preda a delle crisi, predominate dalla paura di venire uccisi o, peggio ancora, torturati. Dinanzi a loro trovarono i due ufficiali della ciurma di Big Mom: Cracker e Perospero.
"Guarda un po', Cracker, abbiamo due intrusi, perorin" disse Perospero, ghignando e avvicinandosi ai due.
Bepo aggrottò le sopracciglia e si mise in posizione d'attacco, mentre Shachi rimase dietro di lui evidentemente impaurito dalla situazione. Perché, pensò, per quanto potessero essere agili e veloci nel combattere, i due di fronte a loro, erano mille volte superiori. Questa volta, pensò ancora, il capitano li avrebbe uccisi. Sempre se non lo avessero fatto prima Cracker e Perospero.
Cracker emise una sonora risata, avanzando ancora verso di loro e intimando agli altri che erano lì attorno di rapirli e ucciderli. Fu allora che Perospero, invece, si rese conto di una cosa ancora più importante: se c'erano loro, c'erano sicuramente degli altri.
Con un abile movimento Bepo riuscì a colpire Cracker, lasciando Shachi scoperto e confuso nel non saper come muoversi o cosa fare.
Estrasse la sua spada e si lanciò verso l'altro, Perospero, allungando la spada nel tentare di colpirlo.
"Davvero pensate che voi due stolti, possiate competere con noi?" domandò retorico Cracker, spazzando via Bepo con una abile mossa. L'orso cadde rovinosamente a terra, emettendo un leggero sussulto.
Shachi, vedendo il compagno spazzato via così facilmente, perse la concentrazione, facendo la sua stessa fine.
Perospero gli diede un calcio nello stomaco e lo guardò schifato, ordinando ai suoi sottoposti di rinchiuderli in cella, cosicché da decidere cosa farsene.
"Dobbiamo fare attenzione, non sappiamo quanti siano" continuò Cracker, "chi è il tuo capitano, chi siete!?"
"Non parlerò mai!" esclamò furioso l'orso bianco, cercando di dimenarsi il più possibile, ma nulla sembrò efficace.
Fu il turno del ragazzo dai capelli arancioni, "i-io non parlerò!"
Perospero rivolse un occhiata veloce al compagno, ghignando e stendendo la mano sinistra verso Shachi: cominciò a far fuoriuscire dal pavimento dello sciroppo di caramelle, iniziando così, ad immobilizzarlo pian piano, prima per le gambe fino ad arrivare al busto.
"Allora, vuoi parlare o no?"
Shachi rivolse un'occhiata verso Bepo, il quale scosse il capo con tutta la forza possibile, cercando di fargli capire di non cedere. Per quanto l'orso si sentisse realmente preoccupato, mai avrebbe tradito il suo Captain; gli era già bastato aver combinato quella stronzata a causa del suo amico, non avrebbe ripetuto la stessa cosa.
"SIAMO I PIRATI HEART!!!!"
A Bepo per poco la mandibola non toccò terra, sorpreso di ciò che era appena successo. Accigliò Shachi e si innervosì, facendo uscire dal suo corpo delle scosse dovute al suo potere di visone.
Il ragazzo sembrò non curarsene, era troppo occupato nel pregare i due antagonisti nel non fargli del male.
"Vi prego non fateci del male!"
"Portate via questi due idioti" Perospero si portò una mano al mento e se lo accarezzò "capitanati da Trafalgar Law..."
Cracker ebbe cura di portare, insieme agli altri sottoposti, i due nelle celle, in modo tale da assicurarsi che nulla fosse andato storto.
"Ci sono degli intrusi qui dentro" esordì Perospero.
"E' il caso di avvertire mamma?" chiese suo fratello, prima di lasciare la stanza appena ricevuto un "no, non è il caso" da parte dell'altro.





Ayame e Law si ritrovarono a dover per forza agire davanti alla situazione ormai chiara: a quei due era successo sicuramente qualcosa. Il capitano serrò la mandibola e deglutì fortemente, avanzando.
La mano della ragazza lo fermò, costringendolo a guardarsi il polso e ad assumere una espressione interrogatoria nei suoi confronti.
"Cosa diavolo vuoi ora"
"Dove credi di andare, dobbiamo aspett-"
Law rise sfacciato, lasciando che la mano di Ayame perdesse il controllo del suo polso "cosa credi che sia successo? E' chiaro che a Bepo e Shachi è successo qualcosa e, come capitano, non posso lasciarli soli!"
Ayame si prese un momento per fissarlo con le labbra socchiuse, come se volesse dire qualcosa ma al tempo stesso fosse - come al solito - frenata dal timore di poter esordire con frasi sbagliate. Non voleva che andasse dentro il castello di Big Mom, aveva una paura tremenda che gli potesse capitare qualcosa, ed era per questo motivo che voleva dirgli di cercare Ace e gli altri due per poter andare insieme a salvarli. Anche lei era al corrente del fatto che se i due compagni non erano lì era perché c'era qualcosa che non andava e, odiava ammetterlo, ma aveva parecchio timore. Conosceva Big Mom, Barbabianca le aveva parlato della famosa imperatrice che terrorizzava i mari alla sola pronuncia del suo nome o dei suoi subordinati. Possedeva una taglia superiore alla sua e a quella di Trafalgar ed era chiaro quanto fosse temuta per fino dalla marina. Guardò intensamente il suo capitano e una lacrima scese sul suo viso, rigandoglielo. Aveva promesso a se stessa di non aver paura di nessuno, di andare avanti per la sua strada e di realizzare il suo sogno, ma sembrava come se adesso la paura la paralizzasse.
Gli occhi di Law si posarono inevitabilmente sul viso di Ayame, costringendolo ad una azione inaspettata: avvicinò la sua mano alla guancia destra della ragazza e le asciugò con il pollice la lacrima, rimanendo in quella posizione senza proferire neanche una parola. Si ripeté mentalmente quanto fosse stupido nel reagire così senza controllo; soltanto che vedere la ragazza a cui teneva in quello stato, lo mandava fuori di testa.
"Aspettiamo gli altri, Law. In cinque saremo senza dubbio più forti, ascoltami!"
Law la strinse a se e le posò un veloce bacio sulla testa, inspirando tutto il profumo che Ayame emanava. Chiuse gli occhi e si lasciò andare, stringendola ancora più forte, senza che il suo cervello potesse quanto meno calcolare i suoi movimenti. Sapeva perfettamente che ciò che in quel momento provava, lo avrebbe dilaniato subito dopo, quando il suo io interiore gli avrebbe ordinato di chiudere il suo cuore ad un'altra persona che probabilmente avrebbe perso a causa sua. Non avrebbe ripetuto la stessa vicenda capitata con Corazòn.
Sospirò e la allontanò bruscamente, guardando subito altrove a causa delle sue gote rosee.
"Andiamo a cercarli, ma ti avverto: se non li troviamo io andrò da solo" continuò avviandosi "non lascerò i miei due compagni in balìa del loro destino soltanto perché tu vuoi con te il tuo fidanzatino"
Ayame emise un borbottìo e congelò l'intera strada, avendo cura nel far cadere rovinosamente a terra il chirurgo per poi ridere di lui e sussurrargli un "muoviti, non abbiamo tempo da perdere"









Ace si girò di scatto verso la figura di Ayame che correva nella sua direzione e, alla vista delle sue forme, il viso di Penguin diventò rosso pomodoro, cercando di contenersi e di chiedergli se tutto fosse in ordine. A quella vista, Ace li diede un forte pugno in testa, costringendolo a piangere per il forte dolore inflitto dal corvino.
Trafalgar non emise neanche un borbottìo, tentò semplicemente di evitare gli sguardi con quei due e di andare dritto verso la sua strada. Ragguagliò i tre e, insieme, decisero di andare velocemente verso il castello dell'imperatrice.
"Non tutto va secondo i tuoi piani, a quanto pare, mio caro Trafalgar Law" il tono che usò, se ne accorsero tutti, era palesemente quello provocatorio, come se volesse far intendere a tutti coloro che udivano, che il tanto amato capitano, non aveva calcolato il possibile rapimento di uno dei loro compagni di ciurma.
"Oh dio vi prego non cominciate..."
"Ayame, bisogna ammettere che non tutto può essere controllato"
"In realtà" ghignò il chirurgo, continuando a correre insieme ai suoi subordinati "avevo messo in conto un rapimento, ma non il loro, bensì quello di Ayame"
"COSA"
"Hai sentito, non ripeto"
"Ti giuro che, non appena avremo raggiunto il nostro obiettivo su quest'isola, ti farò fuori" gridò pugno di fuoco, lanciando un'occhiataccia al corvino che intanto era avanti di loro.
Si concedette il lusso di non rispondere alle provocazioni, consapevole senz'altro che nessuno lo avrebbe mai battuto. Law era forte e lui ne era a conoscenza; il potere del suo frutto, la sua agilità e le sue innumerevoli capacità lo rendevano troppo potente per poter perdere tempo con persone come Ace D.
Appena arrivati di fronte il Whole Cake, Law cercò di tenere fede al suo piano, seppur mandato a rotoli a causa di ciò che stava per accadere. Avanzò con Ace al suo fianco e con dietro i suoi subordinati ed entrarono al suo interno.
"Dobbiamo separarci, non possiamo rimanere uniti. Penguin, Ikkaku voi dirigetevi verso l'ala est, io, Ace ed Ayame verso l'ala ovest"
Tutti annuirono ai suoi ordini, cominciando a correre con la speranza di poter trovare lì i due e di rubare il poignee griffe.
"Saranno vivi?" domandò Ayame, visibilmente preoccupata.
"Lo saranno sicuramente, dobbiamo ispezionare i sotterranei di questo... castello"
"Pensi siano nelle prigioni?"
"Credo che li abbiano catturati, nel caso in cui dovessimo trovarli qui. Alle volte sono così... idioti!" fece una pausa "non dovevamo lasciarli soli, cazzo"
"Ehi chirurgo, stai tranquillo, con me ed Ayame in squadra li salveremo in un batter d'occhio, vedrai"









Appena arrivati nelle prigioni, ciò che gli si parò di fronte, non era nient'altro che parecchi libri, di cui uno enorme tenuto aperto proprio dinanzi a Mont d'Or, altro figlio dell'imperatrice.
Law prontamente fermò i due, i quali - irruenti com'erano - erano già pronti per dare il via ad una guerra.
Il chirurgo sapeva perfettamente di non avere a disposizione tutto il tempo del mondo per ideare un secondo piano, ma era anche cosciente del fatto che se si fossero fatti avanti subito, l'ufficiale Mont d'Or li avrebbe feriti gravemente: doveva essere colto di sorpresa.
"Ayame, Ace" esordì "mentre io lo distraggo, voi liberateli!"
"Ma...-" stette per dire la ragazza, ma pugno di fuoco la portò con se, allontanandola da Law, che nel frattempo, era spedito nell'attaccare Mont d'Or e creare una room.
"Ace, dobbiamo muoverci, dobbiamo aiutarlo!"
Mentre correvano verso il libro, uno sguardo veloce da parte di Ace raggiunse il chirurgo, vedendolo sferrare veloci attacchi verso il suo avversario. Era impressionante con quanta velocità ed agilità egli riusciva a contrastare ed attaccare.
"Non è uno sciocco, guarda" disse "sa come muoversi, ora muoviamoci e portiamoli via di qua"
Sfogliarono le varie pagine, giungendo finalmente a quella dove si trovavano i loro due amici. Gli occhi di Ayame si posarono sulla pagina di destra del libro, dove vi erano scritti i nomi di Bepo e Shachi con sotto di loro una breve descrizione di chi fossero e cosa fossero.
"Queste non sono prigioni normali! I libri di Mont d'Or sono altamente resistenti" disse l'orso bianco, agitandosi e provocandosi lesioni alle zampe.
Ayame provò ad attaccare le sbarre, senza ottenere, però, riscontri positivi. Riprovò ancora, congelando tutto e cercando di distruggere il suo stesso ghiaccio, polverizzandolo in mille pezzetti.
"Provate ancora, vi prego!" gridò Shachi, impaurito dalla situazione.
"Ayame, allontanati. Ci provo io, è difficile che i libri siano resistenti al fuoco" e dopo ciò, attaccò.
In un attimo, il fuoco divampò, bruciando tutte le pagine del libro e aprendo le sbarre che imprigionavano i due. Uscirono di fretta, correndo verso un luogo sicuro dove potersi riprendere dalle angherie subite.
Ace ed Ayame sentirono che il peggio stava arrivando, si girarono, notando come anche Cracker li avesse raggiunti.
"LAW, DIETRO DI TE" gridò la ragazza, correndo verso di lui.

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