16.Appena la ragazza raggiunse il chirurgo, essa si scagliò contro Cracker, spintonando via Law in modo abbastanza rude. Si prese il colpo al posto del suo capitano e volò a terra, con il braccio insanguinato a causa del feroce attacco da parte del figlio di Big Mom.
Non appena Trafalgar si rialzò, ciò che vide gli fece male al cuore. Si sentì uno schifo per aver dubitato di Ayame tanto da prenderle il cuore e possederlo dentro la sua giacca. Come aveva potuto pensare che potesse tradirla? Serrò la mascella ed impugnò la sua nodachi, creando una room e scambiandosi abilmente con la ragazza che, nel mentre, stava per ricevere il colpo di grazia.
Velocemente, Ayame si teletrasportò dov'era prima il suo capitano, raggiunta da Ace pronto per difenderla e rialzarla da terra.
"Ce la faccio, Ace. Dobbiamo aiutare Law!"
"NO! IO aiuto Law, tu devi correre via insieme a Bepo e Shachi, non voglio che tu rimanga qui, è pericoloso!"
La bionda scosse il capo, fissandolo negli occhi: vi si poteva osservare tutta la determinazione che, in quel momento, la stava attraversando. Era cosciente del fatto che Cracker e Mont d'Oir fossero più abili e forti di lei, ma non le importava. Se fosse stato necessario avrebbe per fino rischiato la vita per il suo capitano. Al di là di tutto, era comunque una sua subordinata e proprio non era da lei scappare.
Si rialzò in piedi e corse via, attaccando con i suoi poteri Mont d'Oir che, nel frattempo, aveva cominciato a prendere di mira i suoi due compagni.
"Prenditela con qualcuno della tua stazza" gli gridò, sfoderando uno dei suoi migliori attacchi e facendo sì che Bepo e Shachi avessero la possibilità di scappare via.
Mont d'Oir le rivolse un ghigno, rialzandosi da terra e cominciando a infierire sulla sua brutta ferita.
"Pensi che tu possa fermarmi? Mio fratello Cracker ti ha scalfita con un piccolo colpo, cosa ti fa pensare che io non ti uccida?"
Non ebbe una risposta, Ayame riattaccò velocemente, gelando tutta la stanza cosicché da poter avere più controllo su di essa. Scagliò verso il suo nemico varie scheggie gelide che lo colpirono una dopo l'altra, ma sembrò sempre come se non bastasse. Mentre stava per attaccare, Ace riuscì a scansare Ayame da quel colpo per poi dargli ciò che si meritava.
Le gridò un "VATTENE VIA" prima di perdersi tra il turbine di fuoco.Mentre scappava nervosa da quella stanza, si fermò avanti l'entrata, con le lacrime agli occhi per ciò che aveva lasciato dietro di sé. Si sentiva una inetta, una buona a nulla che non era riuscita neanche ad aiutare il suo capitano ed Ace in quell'arduo combattimento.
Aveva pensato di essere migliorata di gran lunga dopo lo scontro a Marineford, dove era riuscita a salvare Ace da tutti quegli ammiragli; anche se, dovette ammettere a se stessa, che non era stato soltanto merito suo ma di tutta la ciurma di suo padre e dei vari pirati, tra cui anche Luffy, che erano accorsi per salvare il suo amato Ace.
"E qui ne abbiamo un'altra, dunque" ridacchiò Perospero, incrociando le braccia al petto e girandole attorno con fare sapiente.
Ayame rimase immobilizzata, in mente le rimbombarono le parole di Mont d'Oir, dove le sputava in faccia la più assoluta verità, ovvero che non sarebbe mai potuta essere forte quanto loro, almeno non adesso, non in quel momento. Deglutì così forte tanto da farlo notare anche all'altro che era lì con lei, il quale ghignò, avendo captato l'evidente timore che ciò le provocava.
"Hai paura, vero...?" fece una pausa, osservandola "fai bene ad avercela. Giusto, Ayame Newgate?"
I suoi occhi si sbarrarono.
"S-sai chi sono...?"
"Tsk, è chiaro che la figlia di Barbabianca non potrebbe mai essere una sconosciuta per un pirata. Non credi?"
Si morse un labbro e, involontariamente, i suoi occhi addocchiarono la porta di uscita: avrebbe dovuto soltanto atterrarlo e poi sarebbe potuta scappare via, proprio come le era stato imposto di fare.
Perospero si parò di fronte a lei, "fossi in te non lo farei"
"Non ho mai desiderato farlo" concluse, allungando un braccio davanti a lei e cominciando ad attaccarlo.
Perospero fece un abile scatto verso l'alto, evitando gli attacchi della giovane e ridendo di lei e della sua stupidità. Era noto a tutti quanto egli fosse sadico e quanto sottovalutasse i suoi avversari ponendosi al di sopra di tutti, come se fosse un dio. Lo si percepiva soprattutto quando lo si osservava, i suoi movimenti, il suo porsi in un determinato modo con i suoi interlocutori, faceva capire quanto lui si sentisse superiore a chiunque.
Seppure non allo stesso livello di Charlotte Perospero, Ayame riuscì a districarsi abilmente tra i vari colpi. Ci furono un susseguirsi di attacchi scagliati l'uno verso l'altro, tentando di uccidere il nemico.
Ciò che l'ufficiale non sapeva, era che Ayame non si sarebbe mai arresa di fronte a nulla, avrebbe dovuto davvero ucciderla.
"Non ti lascerò passare e andare ad infierire!" pronunciò, asciugandosi un rivolo di sangue dovuto ai vari attacchi subiti.
"Ti ucciderò, Ayame Newgate" fece una breve pausa "e mostrerò la tua testa al resto del mondo"
"Non penso proprio" esordì una voce dal tono calmo. Ayame si girò frettolosamente, notando ancora una volta il suo capitano. Strinse involontariamente i pugni, innervosita da ciò che sarebbe successo dopo. Insieme, era vero, avrebbero potuto sconfiggerlo e darsela a gambe, ma ciò avrebbe comportato una ramanzina da parte del suo amato chirurgo. Deglutì e affermò di avere tutto sotto controllo, frase a cui ebbe come risposta un sorrisetto ironico e un "dovrei lasciarti morire".Nel frattempo, Bepo, Shachi, Penguin ed Ikkaku si erano riuniti, correndo veloci nelle vie del castello per rubare il Poignee griffe e darsela a gambe per aspettare, poi, i tre loro compagni al sottomarino.
Appena giunsero davanti il portone, lo aprirono con tutte le loro forze e, proprio davanti a loro, inaspettatamente, non trovarono alcun anima viva. Corsero veloci per ricopiare il testo su cui vi era scritto la continua del loro già in possesso Poignee griffe e rimisero tutto al loro posto, proprio come se nessuno fosse mai stato lì.
"Sembra troppo bello per essere vero" esordì Penguin, prendendo il foglio e mettendoselo al sicuro tra i suoi vestiti.
Proprio come in un film, la frase magica detta dal ragazzo con il cappello, rese il tutto ancora una volta ironico.
I quattro udirono dei passi profondi dirigersi proprio verso quella stanza, segno che il peggio stesse proprio arrivando. Era Big Mom.
"Merda"
"IO DAVVERO NON MI CAPACITO DI QUANTO VOI DUE POSSIATE ESSERE IDIOTI" sbottò l'orso, riferendosi ovviamente ai suoi due compagni.
Ikkaku cercò di zittirli e di provare a nascondersi, magari questa volta la fortuna sarebbe stata dalla loro parte.
"CROQUEMBOUCHE, DOV'É LA MIA CROQUEMBOUCHE?!?" disse Big mom, facendo una entrata scenica, girandosi attorno sulla sua figura e guardando confusa la grande stanza. Come al solito, la sua promessa e amata croquembouche non era ancora pronta per essere divorata dall'imperatrice. Era su di giri, nervosa, infastidita da tale comportamento. E tutti, ahimè, conoscevano bene cosa succedeva ogni volta che la mamma non soddisfava le sue voglie.
Cominciò a battere forte i piedi sul pavimento, creando delle voragini che fecero spaventare Katakuri. Egli odiava doverle fare da badante, soprattutto perché aveva cose ben più importanti da fare. Sapeva ci fossero degli intrusi nel castello e sentiva il disperato bisogno ossessivo di fargli assaggiare i suoi poteri e fargli pentire di aver anche solo pensato di poter mettere piede nella loro fortezza.
Entrò anch'esso nella stanza e la guardò attentamente, soffermando la sua attenzione sulla enorme pietra. Strabuzzò gli occhi, notando un piccolo particolare: la coda di Bepo uscir fuori dal loro nascondiglio.
"Ti vedo, fossi in te uscirei allo scoperto come un vero uomo" disse soltanto, incrociando le braccia e aspettando una mossa da parte del suo nemico.
Appena l'orso uscì fuori, i suoi occhietti neri si posarono in modo alternato sia su Big mom che su Katakuri, facendolo tremare di paura. Era ancora vestito con le divise delle loro guardie, per cui avrebbe potuto addirittura avere un grosso vantaggio se solo fosse riuscito a non farsi scoprire.
Deglutì, aspettando una parola da parte del ragazzo. In tutto ciò, gli altri erano ben nascosti dietro il Poignee Griffe, tremanti.
"Cosa diavolo ci fai qui, non hai sentito la notizia?!"
"I-io... s-si"
"Corri ad aiutare Perospero, Mont d'Oir e Cracker! Buono a nulla!!"
Bepo fu certo che, per un solo attimo, Katakuri avesse potuto smascherarlo, ma molto probabilmente lo stato di Big mom lo salvò involontariamente. Il fatto di dover badare a ciò che combinava sua mamma, lo rendeva terribilmente poco attento. Emise un lungo sospiro e corse via, promettendo mentalmente ai suoi compagni che sarebbe ritornato con i rinforzi.Dopo essere riusciti a sfuggire alle grinfie dei tre, nonostante Cracker ancora in forze e trattenuto da Ace per far scappare gli altri due, Bepo riuscì a ritrovare i suoi due compagni, ansimanti e soprattutto gravemente feriti a causa degli scontri.
I suoi piccoli occhietti neri si ritrovarono a posarsi prima su Ayame, ferita e sporca ovunque: aveva un braccio con una lesione non del tutto aperta, con rivoli di sangue che le scendevano impetuosi. E il viso, purtroppo, era quello ridotto peggio tra graffi e segni rossastri macchiati con altrettanto sangue di chissà chi dei tre.
Il turno successivo passò nel vedere Law, il suo Captain, ugualmente ridotto male, se non peggio. Camminava quasi zoppicando, dovuto alla ferita alla caviglia. Lo vide deglutire e posare una mano sul suo cuore, palpando evidentemente la tasca interna del suo cappotto. Si tolse gli occhiali da sole, dovuti al travestimento, dalla testa e li gettò a terra, rompendoli.
"E' ancora qui..." lo sentì sussurrare.
"BEPO!!"
"Ayame... Captain!! State... bene..." fece una pausa, guardando dietro di loro "Ace ce la farà. Noi ora dobbiamo pensare a salvare gli altri e scappare. Capitano, abbiamo il testo del Poignee griffe"
"Una buona notizia" disse, respirando a fatica.
Bepo li fece appoggiare a sé, portandoli via da quel posto per far sì che potessero riprendersi un po' per poter poi affrontare tutti insieme il vero problema.
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SHAMBLES
FanfictionMi posizionai dinanzi a lui e lo vidi sogghignare, "togliti di mezzo, Newgate, non voglio fare del male a nessuno" Quella sua sfrontatezza e sicurezza di se stesso non faceva altro che innervosirmi, volevo soltanto averla vinta io su di lui, dimost...