Capitolo XXIV - Fiducia

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Capitolo XXIV

Fiducia

Chuuya avrebbe preferito che Dazai lo abbandonasse, invece che gli mentisse per mesi agendo alle sue spalle.

Lavorava di nuovo nella Port Mafia?

Era ritornato nell'oscurità a causa sua?

Diede le spalle al moro e guardò verso gli uomini mandati da Mori che si trovavano nei dintorni di casa sua. Così vicini... che idioti. Anche uno stupido avrebbe capito che qualcosa non andava. Il rosso fece scrocchiare le dita, mentre con lo sguardo si apprestava a ucciderli lentamente. Fece dei passi in avanti uscendo dall'abitazione. Diede un altro forte pugno, con la mano destra, a un albero facendolo cadere sul terreno con un colpo secco.

Le spie di Mori corsero via senza neanche dire una parola. Avevano visto, o sentito parlare, della forza di Chuuya e, davanti a una sua piccola dimostrazione, non potevano che esserne terrorizzati.

Colpirli sarebbe stato un ottimo sfogo, ma cambiò idea. Doveva vedersela con Dazai. Una cosa era ciò che aveva progettato la Port Mafia, un'altra erano Osamu e le sue bugie.

Dazai fece una smorfia a quella scena. Chiaramente Mori aveva mandato dei sottoposti davvero scarsi. Gente sacrificabile. Osamu non ne era sorpreso affatto. Sapeva come agiva Mori, o almeno riusciva a prevedere gran parte delle sue mosse.

Trovava davvero ridicolo il modo in cui Chuuya aveva scoperto quasi tutto. D'altra parte sapeva che sarebbe successo presto dato che Mori aveva cercato di rendere tutto il loro piano ovvio.

Nakahara si girò verso Dazai con un'espressione incazzata che nascondeva gran parte delle emozioni che provava in quel momento.

Era preoccupato di cosa aveva fatto Dazai per Mori, soprattutto dopo che era riuscito a liberarsi dal suo ex capo e dell'oscurità che lo stava soffocando.

Era confuso dal perché si fosse alleato con Mori. Che senso aveva far una cosa del genere? Aveva qualche spiegazione a questo suo interrogativo ma tutte erano poco sensate per il rosso.

Poi... era ferito.

Non aveva idea di come stessero le cose. Nessuna. Dazai poteva essere rimasto con lui a causa di un accordo con Mori, come poteva aver fatto tutto per Chuuya e Hajime... Sbagliato. Si stava cercando di convincere che non fosse tutto certo.

Aveva finto di non vedere i segnali?

Che idiota che era... L'amore rende davvero stupide le persone.

-Sei un bastardo figlio di puttana- disse Chuuya guardandolo malissimo mentre si avvicinava a lui. Non si curó di limitare il linguaggio perché c'era Hajime. Infondo il neonato non poteva ancora capire, poi... neanche ci pensò che potesse essere un cattivo esempio.

-Mori ha fatto saltare tutto- sospirò il moro finendo di bere il suo caffè. Sembrava solo scocciato dalla situazione, per nulla dispiaciuto.

Sarebbe stato inutile negare la verità, perciò non lo fece.

Il rosso lo avrebbe afferrato per il colletto della maglia e lo lanciato il più lontano possibile, se Dazai avesse avuto qualcosa addosso. Decise di passare direttamente al momento di sfogo.

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