Capitolo II - Test

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Capitolo II

Test

Solitamente, negli omega che sono stati marchiati da un alpha si crea un legame così forte che, allontanandosi dal proprio alpha per qualche ora, o giorno, si sentono un po' smarriti ed è come se mancasse loro qualcosa di fondamentale. Almeno, questo in linea generale ma il tutto varia in base ai soggetti. In ogni caso, dopo diverso tempo lontano dal proprio compagno gli omega presentano un dolore fisico, che non c'entra col calore. Il dolore è così forte che si può finire perfino con l'ammalarsi, nei casi più estremi. Tutto ciò, però, vale anche per l'alpha, anche se... beh, essi riescono ad aver una maggior forza e sopportano meglio il dolore, sia fisico che mentale.

Da quando aveva saputo dell'allontamento di Dazai dalla mafia, il corpo di Chuuya sembrava quasi che stesse reagendo proprio come quello di un omega marchiato e abbandonato. Aveva continuamente la nausea, vomitava fin troppo spesso, era pallido e toccava poco cibo o niente. Era anche più irritato e arrabbiato del solito, per quanto fosse possibile. 

Chuuya pensava davvero di star soffrendo la mancanza di Dazai proprio come sembrava, seppur mai lo avrebbe ammesso a voce alta. Sarebbe stato troppo duro per il suo cuore e l'avrebbe fatto anche sentire più patetico di quanto credeva già di essere.

Mori, il caro capo della Mafia, però, era giunto a una conclusione differente da quella di Nakahara e stranamente c'aveva preso alla grande.

Il rosso fu costretto dal capo a sottoporsi a una visita medica. In fondo, sotto sotto, seppur non d'accordo, sapeva che nelle condizioni in cui era non poteva lavorare al pieno delle sue forze. Andar dal dottore della mafia non fu facile, per niente. Era come ammettere di aver un problema e Chuuya non voleva assolutamente dar vinta alla verità.

Le domande del medico, poi, sembravano ben indirizzate verso una conclusione che non colse subito, a dir tutta la verità. -Da quanto tempo non va in heat?- domandò l'uomo di mezz'età sistemandosi gli occhiali sulla punta del naso e, intanto, leggendo qualcosa su diversi fogli tra le sue mani.

Il rosso si irritò presto, come c'era da aspettarsi data la domanda fin troppo privata. -Fatti gli affari tuoi- ribatté, nervoso, pronto ad alzarsi all'istante.

L'altro neppure alzò lo sguardo dai documenti che stava analizzando. -Sono domande di routine. Rispondi o dirò semplicemente al capo che non hai voluto collaborare.-

Chuuya digrignò i denti, accavallò le gambe e incrociò le braccia al petto. -Due mesi.-

Il medicò annuì. Era la risposta che si aspettava dopo aver parlato con Mori solo qualche ora prima. -L'ultimo calore lo ha passato con qualcuno?-

Il rosso lo guardò con la stessa espressione di un cagnolino che era pronto a saltargli addosso e staccargli la testa dalle spalle per poter poi sotterrarla. -Sì.- Grugnì, nervoso. Dove voleva andar a parare?

Il dottore aprì un cassetto ed estrasse uno scatolino rosa per poi passarglielo. -Faccia il test e poi ne riparleremo tra...- guardò il proprio polso su cui aveva un orologio -Cinque minuti, circa. Legga le istruzioni e miri bene. Questi test costano tanto e non mi piace chiedere al capo i soldi per andarli a comprare. È una seccatura- mormorò pacatamente.

Nakahara lo guardò, accigliato, afferrando lo scatolino rosa. Sbatté le palpebre leggendo cosa fosse: un test di gravidanza. -Mi stai prendendo per il culo? È impossibile che io sia incinto- dichiarò, seccato e offeso, alzandosi e posando una mano sul fianco. Lui aveva sempre preso delle pillole apposite per evitare gravidanze non volute.

-È solo un'ipotesi, per ora. Faccia il test e ne riparleremo.- Il dottore, abituato ad individui tanto testardi, cercò di prenderlo nel migliore dei modi.

Chuuya strinse forte lo scatolino e lo guardò, serio. Quell'ipotesi completamente infondata lo portò a pensare a Dazai, proprio mentre lui cercava di passare avanti facendo finta che il moro non fosse mai esistito, perciò guardò malamente il dottore. -Vedrà che sarà stata solo una perdita di tempo- dichiarò dirigendosi verso il bagno del medico.

Stava davvero per far un test di gravidanza? La trovava una grandissima stronzata. Di certo non era quello il motivo per cui stava male. Il suo malessere era dovuto semplicemente al fatto che l'uomo che amava se n'era andato senza neanche lasciargli un biglietto e, che, probabilmente non lo avrebbe più rivisto. Tutto qui, secondo lui, anche se... mai avrebbe ammesso neanche quello.

Poi, riguardo al fatto che non era andato in calore per due mesi... beh, non sapeva ben spiegarselo. Stava di fatto che poteva capitare di saltar un heat e aver quello dopo in ritardo. Già, pensava che dovesse essere così di certo. Infondo il ciclo di Chuuya era sempre stato dannatamente irregolare. Non fino a quel punto, però. Era sempre arrivato ogni mese, anche se in anticipo o in ritardo.

Ugh... Chuuya infilò le mani e il test nelle tasche dei pantaloni, dando poi un calcio alla porta dei servizi igienici. Si chiuse l'uscio alle spalle e, seguendo le istruzioni, incazzandosi con il test e il dottore, che manco era presente e sembrava disinteressato dal trovar il vero motivo del suo malessere, riscì a far il test di gravidanza. Mentre aspettava il risultato, camminava avanti e indietro per il bagno, scocciato. Lo aveva fatto solo per far star zitto quel dottore, sapendo fin troppo bene che il risultato sarebbe stato negativo.

Doveva aspettar tre minuti, il che lo rendeva ancora più irritato. Non amava aspettare.

La sua mente non poté non mettersi in moto e riportarlo ad alcuni anni prima. Quando aveva perso la verginità con Dazai. Il moro non aveva usato precauzioni e ciò, visto il ciclo irregolare del rosso, aveva portato Chuuya a credere di essere incinto. Alla fine il risultato del test che aveva fatto era stato negativo, ma ricordava bene che allora non era riuscito a non fantasticare un po', tolti i momenti in cui stava per ammazzare Dazai a causa della paura che provava nel temer di star per aver un figlio. Per un po'... l'idea di aver un figlio con Dazai era stata piacevole, quasi simile a un bel sogno.

Però loro facevano parte della mafia, non si amavano (o almeno Dazai non lo amava) e Chuuya non si sentiva per nulla adatto a far nascere e crescere un bambino, figuriamoci con un suicidomane come Osamu...

Il rosso si lasciò scivolare contro le fredde piastrelle del bagno e portò le gambe vicino al petto, tenendole un po' divaricate. Non avrebbe mai creduto che si sarebbe ritrovato di nuovo in un bagno ad aspettare il risultato di un test di gravidanza... ma almeno la prima volta aveva Dazai al suo fianco che lo stuzzicava e ci scherzava su, forse certo, in fondo, che non stessero per aver alcun bebè.

Quella volta, però, era solo, forse.

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