Capitolo VII
Il nido/bambola gonfiabile di Chuuya
Alla fine Chuuya cominciò a camminare verso il proprio appartamento sbraitando contro Dazai cose poco carine mentre il moro lo seguiva stando alla sua destra, ma qualche passo indietro.
Ogni tanto la testa del rosso si girava un po' per vedere, con la coda dell'occhio, se Osamu fosse ancora lì o meno. Sì, aveva paura che se ne andasse di nuovo.
Chuuya sentiva che il moro ormai aveva anche un motivo serio per non tornare più: poteva benissimo sparire e far finta che quel bambino non fosse neanche mai stato concepito. Così non avrebbe dovuto prendersi alcuna responsabilità.
Per quanto Nakahara fingesse che non gli importava che lui restasse o meno, l'unica cosa che voleva fare era stringerlo forte finché non avesse dimenticato tutto il resto sprofondando nel suo corpo e facendosi cullare dai buoni feromoni del moro. Se non fosse stato per il suo orgoglio, lo avrebbe fatto da molto tempo.
Poi, con la gravidanza era ancora più emotivo e sentiva un bisogno ancora maggiore di tenerlo stretto. Quei due mesi senza di lui erano stati un vero tormento.
Mai si era sentito così solo.
-Il gatto ti ha mangiato la lingua?- gli chiese ironicamente Dazai quando arrivarono davanti casa del rosso.
Stranamente Chuuya si era fermato per qualche attimo in silenzio davanti alla porta di casa sua, pensoso. Stava pensando che era raro che il moro fosse lì mentre lui non era in calore. A parte dopo qualche missione, non si erano mai visti a casa Nakahara se non per bere o far sesso, o entrambe le opzioni.Nakahara riprese fiato ed entrò nella sua abitazione cominciando ad ignorarlo. "Perché questo stronzo mi ha seguito fino a qui? Vuole prendermi per il culo visto che è riuscito ad incastrarmi? Agh, lui se ne può andare ignorando la faccenda mentre io ho un bambino dentro la mia pancia e non posso farlo sparire con un battito di ciglia", pensava il rosso, irritato.
Anzi, no. Chuuya era ferito e spaventato.
Stava male perché Dazai se ne era andato abbandonandolo ed era spaventato al pensiero che il moro lo avrebbe rifatto.
Per tutta la vita aveva provato ad essere un omega indipendente senza rendersi conto che aveva, dal suo primo incontro col moro, una corda invisibile stretta al collo che non gli permetteva di staccarsi da quel sprecabende.
Poi, innamorarsi di lui aveva reso il rosso quasi dipendente da Osamu. Con lui tutte le barriere che aveva eretto negli anni crollavano mostrando quanto in realtà fosse fragile e solo.
Dazai era capace di renderlo la persona più felice al mondo e con una sola parola aveva anche il potere di distruggere ogni certezza in Nakahara.
"Perché Dazai ha tanto potere su di me?"
Dazai nel frattempo che Chuuya era andato verso la cucina, si era accomodato sul suo divano. Conosceva bene quella casa, anche se sicuramente la stanza che conosceva meglio di tutte le altre era la camera da letto. Infondo era sempre lì che finivano ogni volta che erano in quella casa, ma non solo lì.
Si alzò dopo poco per dare un'occhiata in giro. Quella casa era cambiata? A parte per qualche stoviglia sporca in cucina, alcuni bicchieri di vino sul tavolino e una propria foto piena di freccette sul muro accanto alla TV in salotto era tutto come sempre.
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Omegaverse World - Soukoku
Dla nastolatkówOdiava essere in heat, odiava essere un omega, odiava aver bisogno di qualcuno durante il calore e, soprattutto, odiava che la persona di cui avesse bisogno fosse proprio Dazai Osamu. ATTENZIONE: presenti scene di sesso e temi delicati non adatti ad...