Capitolo XXX - Arahabaki

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Capitolo XXX

Arahabaki

Quando Chuuya aprì gli occhi la prima cosa che vide fu il viso di Dazai mentre giocava con Hajime sulle sue gambe. Sorrise istintivamente alla tenerezza di quella scena.

-Mi strapperai via tutti i capelli se continui così, Hajime- sbuffò Dazai prendendo il piccolo da sotto le ascelle e allontanandolo un po' da sé.

Si era svegliato in un modo così dolce... Avrebbe preferito non intuire parte delle cose che erano successe dopo che aveva perso il controllo durante la conversazione con Mori.

Le vite che aveva distrutto quel giorno non erano che una piccola parte di quelle che aveva cancellato dall'esistenza da quando aveva iniziato a lavorare per la Port Mafia, eppure ci stava dando più peso del solito. Non era esattamente dispiaciuto, più che altro era stordito dalla morte di Mori.

Non aveva mai pensato seriamente di ucciderlo.

Qualche ora più tardi, dopo alcuni controlli da parte di Yosano, Chuuya e Dazai rimasero soli. Il piccolo dormiva profondamente nella sua nuova culla e i suoi genitori lo guardavano da lontano mentre pensavano a tante cose differenti. -La Port Mafia mi cercherà ovunque- Chuuya strinse i denti e diede un pugno al muro alla sua destra lasciando una crepa non troppo significativa. Era ancora debole e, infatti, non era ancora riuscito a camminare senza l'aiuto di Dazai.

Per orgoglio ci aveva provato, senza successo. Era perfino caduto sul pavimento facendosi solo più male.

Dazai lo aveva portato in una base sicura dell'Agenzia sapendo che, se sarebbero rimasti alla struttura ufficiale dell'Agenzia di Detective Armati, la Port Mafia li avrebbe potuti trovare facilmente ed attaccare.

-Potrebbero non farlo- le parole di Dazai fecero alzare la testa al rosso in uno scatto così veloce che gli provocò un dolore dietro al collo.

-Che cazzo...- Nakahara mugolò dal dolore per poi aggrottare la fronte, nervoso. Perché Dazai non parlava e basta invece che lasciarlo sulle spine? -Di che diavolo stai parlando? Ho fatto fuori Mori e una gran parte dei loro uomini- Gli ricordò Chuuya sicuro che Dazai stesse prendendo troppo la situazione.

Dopo aver fatto fuori il Boss e gran parte dei suoi alleati, Chuuya sapeva di essere fuori dalla Port Mafia.

Come poteva essere altrimenti?

-Ho incontrato Akutagawa mentre ti stavo portando via‐ gli raccontò il moro mentre notava l'espressione di Chuuya cambiare.

Ovviamente era sorpreso.

Chuuya sapeva del rapporto strano, quasi morboso a tratti, tra Dazai e Akutagawa. Vero che il secondo era fortemente fedele al primo, ma quello... era assurdo. Davvero Ryūnosuke non aveva tentato di uccidere Chuuya e Dazai dopo ciò che aveva fatto il rosso?

"Che diavolo hai fatto a quel ragazzo per renderlo così servile?!" Pensò Nakahara quasi spaventato dal suo alpha. Era assurdo avere una tale fedeltà da parte di qualcuno, soprattutto perché aveva visto più volte Dazai maltrattare il suo sottoposto.

Poi era anche sicuro che Akutagawa lo odiasse.

Osamu ghignò, quasi avesse letto i pensieri di Chuuya in quel momento. E, in un certo senso, Dazai sapeva cosa stava pensando il rosso.

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