Capitolo X - I feromoni di Dazai

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Piccolo favore: Sto partecipando a un contest di disegno a tema Halloween su Instagram. Ho disegnato i Soukoku... E mi farebbe piacere se mi aiutaste lasciando un "mi piace" al disegno. Mi chiamo Artemide5775 anche su Instagram.

Capitolo X

I feromoni di Dazai

La giornata dei due trascorse  normalmente.

Per una volta Chuuya sentì che Dazai era lì non solo per toccarlo e usarlo, ma perché voleva star in sua compagnia.

A parte per il bacio appassionato e quella mano sulla sua pancia, Osamu non lo aveva sfiorato in altri punti "strani".

Sì, gli aveva scombinato i capelli dopo avergli rubato il cappello, ma quella era la normalità per loro. Proprio come il fatto che Chuuya lo avesse colpito qualche volta anche quel giorno.

Sembrava quasi che non fosse successo nulla.

Nessuna fuga da parte di Dazai, nessun bambino...

Ma Chuuya aveva ancora l'amaro in bocca per tutto il dolore che aveva provato da quando quel suicidomane se ne era andato.

Non lo avrebbe dimenticato facilmente.

O, per meglio dire, la sua mente in alcuni momenti avrebbe cercato di mettere da parte quei dolorosi ricordi, ma al minimo pezzo di essi il suo cuore avrebbe sentito ancora una fitta di dolore.

Ciò che provoca dei forti sentimenti e sensazioni non si scorda mai. Nakahara lo avrebbe provato sulla sua pelle.

Quando era arrivata la sera Dazai si era infilato nel letto del rosso, oramai abituato a dormire lì. Nakahara lo aveva cacciato mandandolo sul divano e, stranamente, almeno per Chuuya, Osamu vi era rimasto.

Il moro sapeva che presto Chuuya si sarebbe messo accanto a lui sul divano. Normalmente non lo avrebbe fatto a causa dell'orgoglio, ma quella non era di certo una situazione normale.

Il rosso temeva in cuor suo che Dazai sarebbe fuggito se non ai fosse assicurato che non lo facesse.

Le altre volte aveva temuto sempre lo stesso, ma si era accucciato in posizione fetale cercando di convincersi che il moro sarebbe sempre tornato per usarlo. L'unica sua certezza era che volesse il suo corpo. Usarlo.

Però quella certezza Osamu gliel'aveva tolta quando era andato via. Il corpo del rosso non era bastato a mantenerlo lì con lui.

Se ne era andato lo stesso senza voltarsi. Anni ad usarlo e neanche un biglietto gli aveva lasciato...

Il suo corpo sarebbe presto cambiato diventando irriconoscibile... Sicuramente  il moro non lo avrebbe più  voluto neanche in modo carnale. Perciò, perché non sarebbe dovuto scappare anche quella volta?

Magari quella volta sarebbe riuscito a fuggire così lontano che non si sarebbero mai rivisti.

Non era ciò che Chuuya voleva.

Come predetto dal moro, in meno di dieci minuti il rosso si era lasciato scivolare tra le braccia di Dazai e aveva coperto entrambi con una grande e morbida coperta.

Osamu aveva sorriso. Chuuya lo amava cosí fortemente che il suicidomane stentava quasi a credere che fosse riuscito a stare senza di lui per dei mesi.

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