Capitolo XXIII - Colazione

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Capitolo XXIII

Colazione

Nakahara Chuuya in passato non avrebbe mai lontanamente potuto immaginare che un giorno si sarebbe trovato Dazai Osamu nella propria cucina a preparargli la colazione. Da quando aspettava Hajime invece era successo già qualche volta, soprattutto nel periodo difficile in cui Nakahara non riusciva a mangiare.

Si era preso cura di lui. E, soprattutto, gli era stato accanto. Non sempre, vero, ma il più delle volte sì.

Non era perfetto, però aveva fatto per Chuuya più di quanto avevano fatto tanti altri.

Di nascosto si diede un pizzicotto, incredulo, mentre lo osservava apparecchiare il tavolo. Scosse la testa al suo stesso gesto, trovandosi stupido, e si appoggiò al muro senza togliergli gli occhi di dosso.

Possibile che lui fosse sempre uno spettacolo?

Aveva preparato qualche cosa a caso, ma principalmente aveva tirato fuori diversi pacchi di biscotti e cereali. Meglio così. Almeno non rischiava di bruciargli la cucina come era già successo.

"Questo è davvero Dazai...?"

Da quando era entrato nell'Agenzia di Detective Armati era cambiato. Da una parte il vecchio Osamu aveva il suo fascino, ma quello nuovo sembrava finalmente aver trovato uno spiraglio di luce. Per dei criminali come loro ciò che era riuscito ad avere il suo ex partner era anche tanto.

L'espressione di Chuuya si rilassò e accennò un sorriso. Era felice per lui.

Eppure gli mancava averlo nell'ombra con lui.

Scosse la testa e si sedette accanto al seggiolone dove c'era Hajime che giocava con alcuni giochini. Sorrise e gli accarezzò la testa. Non aveva troppi capelli, ma avevano la sua stessa tonalità di rosso. Chuuya pensó che Dazai aveva ragione, Hajime gli assomigliava molto.

-Ci hai messo tanto, pensavo che fossi così stremato da esserti addormentato nella vasca- Dazai ghignò. Chiaramente era soddisfatto di com'erano andate le cose la notte prima.

Fin troppo soddisfatto per una persona orgogliosa come Nakahara.

-Intendi come quando avrei dovuto aver una "Petite mort"? Non è successo, a meno che tu non abbia continuato la serata nei tuoi sogni- gli rinfacció poggiando il mento su una mano e osservandolo mentre ghignava. -Non sono stanco, affatto- scrollò le spalle. Solo quel gesto gli procurò una fitta di dolore al fondoschiena. Fece una lieve smorifetta e addentò un biscotto nascondendo la sua situazione.

Dazai non aveva bisogno di mettersi in testa degli obbiettivi a letto per dimostrargli qualcosa. A Chuuya bastava solo di sentirlo vicino. Poi, era divertente rimetterlo con i piedi per terra.

L'espressione infastidita del moro fu divertente. -A quello possiamo rimediare subito- ribatté semplicemente il membro dell'Agenzia avvicinandosi a Chuuya. Gli accarezzò il collo mentre gli spostava i capelli di lato. Il suo gesto era gentile, ma anche malizioso.

Dei brividi percorsero tutto il corpo del rosso. Fece per dirgli qualcosa, ma le parole gli morirono sulle labbra appena Dazai lo zittì con un bacio.

Era più delicato del solito.

Quasi volesse ammorbidirlo.

Nakahara provò ad approfondire il bacio, ma non fece in tempo. Qualcosa cadde a terra e qualche secondo dopo Osamu si allontanò dalle morbide labbra di Chuuya.

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