EpilogoI piani di Dazai avevano una percentuale di successo quasi perfetta, dunque diventare capo della Port Mafia, con uno come lui come maggiore sostenitore, non fu difficile per Chuuya. La sua forza era fin troppo conosciuta e temuta, ciò lo rendeva un buon candidato.
I sospetti verso Nakahara per la morte di Mori erano stati un iniziale problema, ma ben presto erano riusciti ad occultare il tutto, soprattutto grazie ad Akutagawa che non aveva mai rivelato di aver visto Chuuya e Dazai vicino alle macerie.
Akutagawa aveva lascia la Mafia alcuni mesi dopo la morte dell'ex Boss. Prima di abbandonarla, però, negli ultimi medi di lavoro il suo lavoro aveva fatto una strana sfida con Atsushi sul non uccidere per sei mesi. Era servita a capire cosa voleva insegnargli Dazai: doveva smettere di seguire gli ordini e fare semplicemente ciò che voleva perché era vivo e libero.
Atsushi aveva tirato fuori un lato che Akutagawa neanche credeva di avere. Questa strana situazione tra di loro, creata anche un po' da Osamu che li aveva fatti avvicinare, era mutata presto in un qualcosa a cui non erano riusciti a dare un nome per tanto tempo.
Ci avevano messo anni per capire che fosse amore, come il Doppio Nero di precedente, ma l'importante era che alla fine ce l'avessero fatta anche loro ad arrivarci.
Era stato proprio l'amore a riuscire ad aiutare Akutagawa e ad evitare di essere ancora manovrato. Anche se... pure negli anni successivi Dazai aveva continuato a chiedergli favori. Tutto tranne uccidere, proprio come richiesto da Akutagawa.
Ryūnosuke era stato soprattutto impiegato per far da babysitter ai figli di Dazai e Chuuya mentre loro volevano rilassarsi. Raramente aveva aiutato la coppia con degli imprevisti più pericolosi e importanti.
Comunque, in ogni caso Chuuya Nakahara era il successore di Mori, non Akutagawa o Dazai. Praticamente l'ex Boss si era preoccupato di essere ucciso e surclassato dal membro sbagliato del Doppio Nero da lui stesso creato.
Il rosso non era un capo perfetto, ma faceva andare avanti il tutto evitando conflitti con l'agenzia di Detective Armati. Uno non si intrometteva negli affari dell'altro e così coesistevano senza problemi.
Ovviamente la Port Mafia uccideva ancora. Nakahara non era un santo e non aveva davvero cambiato la sua organizzazione.
D'altra parte aveva cancellato una parte degli intrighi creati da Mori. Odiava quel modo subdolo di agire, ma non aveva comunque potuto liberarsene completamente. Infondo la Port Mafia doveva agire nell'ombra.
Chuuya era rimasto nelle tenebre, mentre Dazai aveva continuato a vivere nella luce.
Non era facile per loro, ma ce l'avevano fatta. Erano riusciti, tra mille difficoltà, a stare insieme e formare una famiglia.
-Mamma, papà ha fatto sparire di nuovo un ragazzo della mia classe- sospirò Hitomi, alzando gli occhi al cielo. Erano blu proprio come si era immaginato Dazai ben 16 anni prima.
Chuuya alzò gli occhi al cielo a sua volta, rendendo palese quanto fossero simili lui e la figlia, ormai stufo di Dazai che faceva succedere brutte cose, non mortali fortunatamente, a chiunque ci provasse con Hitomi, la loro seconda figlia.
Hitomi aveva ereditato gli occhi azzurri di Chuuya, ma per il resto era molto somigliante a Dazai. Unica pecca era l'altezza, sfiorava per miracolo il metro e sessanta, ma sperava di crescere. Dazai la prendeva continuamente in giro ricordandole che anche Chuuya diceva lo stesso e quei centimetri non erano mai arrivati.
STAI LEGGENDO
Omegaverse World - Soukoku
Teen FictionOdiava essere in heat, odiava essere un omega, odiava aver bisogno di qualcuno durante il calore e, soprattutto, odiava che la persona di cui avesse bisogno fosse proprio Dazai Osamu. ATTENZIONE: presenti scene di sesso e temi delicati non adatti ad...