Settembre 1939
E' passato un pò da quando ho salvato la mia migliore amica e sono successe un sacco di cose la più importante è l'inizio della guerra. Il 1 settembre del 1939 è scoppiata quella che sarà poi conosciuta come Seconda Guerra Mondiale.
''A ci sei?'' mi chiede L sventolandomi una mano davanti agli occhi.
''Si ci sono'' dico scuotendo la testa risvegliandomi dai mie pensieri.
''Hai ascoltato almeno una parola di quello che ho detto?'' mi chiede.
''Emm se dico no ti arrabbi?'' dico. Lui scuote la testa e si siede accanto a me.
''Sei impossibile'' mi dice mettendomi un braccio intorno alla spalle.
''Modestamente. Comunque dai cosa stavi dicendo?'' gli dico.
''Che dobbiamo fare qualcosa a proposito di tu sai cosa'' dice alludendo alla guerra.
''Si giusto, secondo me dovremmo formare un gruppo di persone contro il fascismo e poi combattere la guerra dall'interno'' propongo.
''Facendo scoppiare una guerra civile?'' dice.
''Facendo scoppiare una guerra civile'' gli confermo.
"Quando, dove e con chi?" mi chiede L.
"Il prima possibile, in tutta Italia e con tutti gli alleati possibili, posso provare anche a chiedere a mia cugina Peggy se possono aiutarci anche loro" gli dico.
"Buona idea" mi dice e insieme iniziamo a pensare a dei piani su come formare questo gruppo.Settembre 1940
È passato un anno dall'inizio della guerra e le cose non sono migliorate, io e Lorenzo abbiamo formato un "gruppo" chiamato partigiani e insieme stiamo cercando un modo per sconfiggere il fascismo e il nazismo.
Marzo 1942
Ormai la guerra è iniziata da 2 anni e il gruppo, anche se non è un vero e proprio gruppo si tratta più di tutte le persone che sono contro al regime fascista e contro la dittatura in generale, che abbiamo formato io e Lorenzo precede bene. In varie parti d'Italia ci sono dei semi gruppi di partigiani e ogni mese ogni capo gruppo si incontra in una città per parlare di piani e cose così. Io sto cercando di creare un alleanza con gli stati uniti ma ci vorrà più del previsto. Spero di riuscirci presto mi sono già stancata di questa guerra.
Febbraio 1943
Oggi, come ogni mese da un anno ormai, mi dirigo in America nella base dove lavora mia cugina per parlare dell'alleanza che noi partigiani abbiamo stretto con gli stati uniti.
"Hey A fai attenzione" mi dice L abbracciandomi.
"Tranquillo L so cavarmela" dico staccandomi dall'abbraccio per poi aprire un varco che mi porta direttamente al campo di addestramento.
"Hey Ale mi sei mancata" dice mia cugina abbracciandomi.
"Anche tu Peg" le dico stringendola più forte.
"Dai vieni il meeting sta per cominciare" mi dice staccandosi dall'abbraccio.
"Andiamo" le dico semplicemente, lei mi fa spazio e mi conduce alla porta dove si svolgerà l'evento.Qualche ora dopo
Al meeting hanno detto che devo restare ancora qualche giorno in America per discutere dei piani di attacco quindi resterò da mia cugina per un po'.
"Hey Ale, ti va di visitare Brooklyn oggi?" mi dice Peg mentre stavamo tornando a casa.
"Sarebbe stupendo, non l'ho mai visitata" le dico sognante.
"Perfetto, stasera ti porto nel futuro" mi dice per poi aprirmi la porta di casa. Io entro senza troppe cerimonie e Peggy mi mostra la camera degli ospiti.
"Fatti una doccia e preparati usciamo alle 7" mi dice per poi uscire dalla camera. Vado in bagno per farmi la doccia ma prima di entrare controllo l'ora non volendo fare tardi.Una volta vestita e truccata esco dalla camera e Peggy mi sta aspettando in salotto.
"Pronta?" mi chiede prendendomi a braccetto.
"Sono nata pronta" dico in modo scherzoso facendola ridere.
Camminiamo per un po' chiacchierando per tutto il tempo fin quando non arriviamo ad un expo, non ho mai visto un qualcosa di così bello.
"Bello vero?" mi chiede Peggy.
"È..wow. Non ci sono parole per descriverlo" dico guardandomi intorno.
"Dai andiamo" dice prendendomi il polso e trascinandomi con lei vicino ad un palco.
"Lui è un mio amico, si chiama Howard Stark ed è colui che ha fatto tutto questo" mi dice indicando prima una foto di Howard e poi l'expo.
"Wow" è l'unica cosa che riesco a dire perché sono stata interrotta da una voce estranea.
"Benvenuti al padiglione delle meraviglie moderne e nel mondo di domani. Un mondo più grande, un mondo migliore."
Un'altra voce aggiunge "Ecco a voi Howard Stark".
Howard fa la sua entrata sul palco baciando poi la ragazza che poco fa lo aveva annunciato.
"Fa sempre così?" chiedo a Peggy.
"Non sempre, ma oggi è il suo giorno" mi risponde riportando poi l'attenzione a quest'ultimo che sta per iniziare il suo discorso.
"Signore e signori,che ne pensate se nel giro di pochissimi anni la vostra automobile possa essere in grado di non toccare il suolo" dice mentre le sue assistenti levano le ruote ad una macchina messa sul palco.
"Con la tecnologia di reversione gravitazionale Stark voi sarete in grado di farlo" aggiunge per poi smanettare con un aggeggio posto vicino alla macchina ed essa inizia ad alzarsi da terra quasi come stesse volando. Dalla folla molti erano increduli e io stessa lo ero. Mentre la macchina era ancora in "volo" inizia ad avere dei malfunzionamenti e cede schiantandosi al suolo.
"Ho detto fra qualche anno giusto?" dice Howard finendo la sua presentazione. La folla inizia ad applaudire fortissimo e ci sono ancora molti increduli.
"Dai vieni te lo faccio conoscere" mi dice Peggy tirandomi con se.
"D'accordo, d'accordo ma ti ricordo che so camminare da sola" le dico, lei smette di tirarmi e mi conduce dietro il palco dov'era Howard.
"Ciao Howard, da quanto tempo" dice Peggy per poi abbracciare Howard.
"Oh Howard lei è mia cugina Alessandra, Alessandra lui è Howard" dice Peggy una volta che si è staccata dall'abbraccio.
"Piacere" diciamo io e Howard all'unisono oer poi stringerci le mani.
"Peggy dovrei parlarti di una cosa importante" dice Howard guardando Peggy.
"Va bene, domani passo da te e me la dici" risponde Peggy e mentre fa per andarsene Howard aggiunge "È urgente".
Peggy mi guarda ed io le dico "Tranquilla, ho capito ti aspetto fuori".
Esco e decido di farmi una passeggiata per visitare meglio l'expo.Ero così presa dai miei pensieri che non mi ero accorta di dove stavo mettendo i piedi tanto che vado a sbattere contro qualcuno.
"Scusami" diciamo entrambi all'unisono.
"Sei qui da sola?" mi chiede la persona con cui mi sono scontrata.
"In realtà no, sono qui con mi cugina" gli rispondo.
"Che scortese, piacere James" mi dice porgendomi una mano.
"Alessandra piacere" gli rispondo stringendogli la mano.
"Tu sei qui da solo?" gli chiedo.
"No, sono qui con il mio migliore amico" mi risponde. Io annuisco e lui aggiunge.
"Non ti ho mai vista da queste parti"
"Infatti è la prima volta che vengo a Brooklyn" gli rispondo.
"Ti piace?" mi chiede.
"Per quel poco che sono riuscita a vedere si" gli rispondo ridendo.
"Se hai tempo te la posso mostrare adesso" mi propone.
"Ma il tuo migliore amico?" gli chiedo.
"Aspetterà. E tua cugina?" mi chiede.
"Aspetterà" dico e lui mi prende la mano e mi porta a visitare Brooklyn.Dopo un ora in giro per Brooklyn decidiamo di ritornare all'expo alla ricerca di mia cugina e del suo migliore amico.
"Ale eccoti, ti stavo dando per dispersa" dice mi cugina avvicinandosi a me.
"Scusa Peggy, James mi stava facendo fare un giro per Brooklyn" le dico indicandole James.
"Tranquilla, adesso però è ora di andare" mi dice prendendomi per mano.
"Aspetta fammi salutare James prima" le dico e insieme ci avviciniamo a James che stava parlando con un altro ragazzo.
"Ciao James, è stato un piacere conoscerti" gli dico una volta arrivata.
"È stato un piacere anche per me" mi dice e dal suo fianco sento un colpo di tosse.
"Che maleducata, piacere Alessandra" dico presentandomi al suo amico.
"Steven piacere" dice ricambiando il mio saluto.
Tutti gli sguardi si posano poi su mia cugina.
"Piacere io sono Peggy" dice presentandosi.Dopo i saluti finali io e Peggy torniamo a casa pronte per la giornata seguente.
Il mattino seguente
Suona la sveglia alle 7 e mi preparo in fretta e furia per poter arrivare in tempo alla base e avere anche del tempo per fare colazione.
Dopo essermi lavata e vestita, scendo in cucina a fare colazione.
"Buongiorno zia, zio" dico.
"Oh buongiorno Ale, siediti che la colazione è pronta" mi dice mia zia mettendo sul tavolo un piatto di pancake.
Senza troppe cerimonie mi siedo e inizio a mangiare e una volta finito raggiungo Peggy in macchina e insieme andiamo alla base per il meeting.Una volta finito il meeting siamo arrivati ad un accordo: gli Stati Uniti ci avrebbero aiutati se anche noi avremmo aiutato loro contro un'associazione che stava destando problemi agli Stati Uniti.
Stavo ritornando a casa quando sono andata a sbattere contro qualcuno.
"Scusami" diciamo insieme all'unisono.
"James?", "Ale?" diciamo entrambi all'unisono.
"Che ci fai qui?" mi chiede James curioso.
"Lunga storia" gli rispondo.
"Io ho tempo" mi dice grattandosi la nuca.
"In poche parole sono qui per stringere un accordo con gli Stati Uniti" gli dico.
"Perché non sei americana?" mi chiede.
"No, sono italiana e no non sono fascista tranquillo anzi ho creato un gruppo contro il fascismo" gli dico.
"Aspetta, quindi sei tu quella Alessandra Carter che insieme a Lorenzo Rossi ha creato i partigiani?" mi chiede.
"In persona" gli dico indicando me stessa.
"Wow, che onore" mi dice. "Quindi gli Stati Uniti aiuteranno i partigiani a sconfiggere i fascisti?" mi chiede.
"Esattamente, ma non dirlo a nessuno fin quando non ve lo dirà l'agente Carter" gli dico. Lui annuisce e stava per aggiungere altro quando qualcuno ha pronunciato in suo nome.
"James sbrigati" dice una voce dal campo di addestramento.
"Arrivo Gabe" risponde James.
"Scusami ma ora devo proprio andare" mi dice.
"Tranquillo vai" gli dico, lui annuisce e se ne va raggiungendo Gabe.Una volta tornata a casa di Peggy saluto tutti e torno in Italia.
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I FOUND YOU P~ Pietro Maximoff e Alessandra Carter
AdventureAlessandra Carter, figlia adottiva di Jason Carter e Viola Bianchi, si ritroverà negli anni 2000 insieme a sua cugina Peggy e sua sorella gemella Lily. Negli anni 2000 scopriranno che il grande amore di Peggy, Steve Rogers, non è morto durante la s...