Sei un lupo?!

Prologo

Una scheggia bassa dai capelli scompigliati rossi e occhi marroni di nome Hinata Shoyo, sfrecciò sulla sua bici lungo un sentiero infangato, scivolando rovinosamente e stortandosi una caviglia. Si rialzò reggendosi al mezzo.

'Non ci voleva!!'

Pensò Hinata.
Stava diluviando e lui era in bici.
La strada era ancora lunga e il luogo riparato più vicino era il piccolo bosco ai piedi della collina.

'A quanto pare è l'unica che mi resta. Avviserò mamma...' si disse, mentre con un sospiro prese la stradina che lo avrebbe condotto dentro il bosco.

Una volta trovato un piccolo riparo, si sedette su una roccia abbastanza grande per evitare di sporcare di fango i pantaloni della divisa scolastica.
Prese poi il cellulare digitando il numero della madre.

"Shoyo!! Ma si può sapere dove sei?!" Disse preoccupata la donna.
"Tranquilla mamma sto bene! Purtroppo diluvia troppo... non riesco a tornare a casa. Mi sono fermato al bosco ai piedi della collina, aspetterò la fine del temporale e poi tornerò subito a casa promesso!" Si sentì uno sbuffo provenire dall'altro capo del cellulare.
"Va bene, ma fa attenzione ok? A dopo tesoro..." salutò la madre.
Il rosso fece lo stesso spegnendo poi il cellulare.

'si preoccupa troppo. L'ho sempre detto.' un forte dolore alla caviglia sinistra interruppe le sue riflessioni. Alzò il piede da terra appoggiandolo sulle cosce, alzando poi il pantalone. Vide la sua caviglia arrossata e un po' gonfia. "cavoli... ho preso una bella storta. Domani Kageyama sicuro mi uccide..." disse continuando ad osservare la caviglia che dopo svariati minuti aveva assunto un colore più rosso.

Un fruscio fece alzare la testa al rosso. 'sarà stata la mia immaginazione o quella era la coda di un cane?' pensò iniziando a spaventarsi. Nessuno aveva mai avvistato lupi o cani selvatici in quel bosco.

Decise di rimanere in silenzio, ma non fu sufficiente per farsi trovare da un lupo, che appena lo vide, non esitò ad assalirlo e azzannarlo alla gola mordendolo.

Dalle labbra del rosso uscì solamente un grido di dolore poi, più nulla.