Chapter 5

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~ Railgun ~

I due fratelli rimasero in silenzio.
"Quel-" inziò Hinata.
"quel bastardo." Precedette Yachi. Erano tutti sconvolti dalle parole della ragazza.
"Uo. Di solito sei tutta calma e carina... che ti è successo così di colpo?" Chiese il rosso notando la rabbia di Yachi.
"Non sopporto l'idea che due bambini siano abbandonati. Voi due siete dovuti crescere da soli, imparando tutto da voi.
Ve lo prometto. Noi non vi abbandoneremo come ha fatto lui!!" Disse con le lacrime agli occhi.
"Oh Yachi..." disse la mora.
Carlos, colpito da quelle frasi, si fiondò tra le braccia della ragazza.
Anche Keza dopo poco si unì.
Hinata era rimasto in disparte, ma era stato preso da un braccio e portato in mezzo a quel gesto di affetto da Yachi, poco dopo.

"Che scena commovente." Disse una voce interrompendo il momento.
"Già!! L'ultimo abbraccio prima di morire! Che bravi! Avete previsto tutto!!" Parlò un'altra.
'State zitti. Non è ancora il momento per ucciderli."
Keza e Carlos, nel sentire quella voce tremarono, non per paura, ma per rabbia.

"Railgun." Disse con disprezzo il minore.
'Ciao figlio mio. Nemmeno un 'come stai papà?' Che cattivo...' disse un lupo grigio scuro, con un sacco di cicatrici su tutto il corpo, uscendo dall'ombra degli alberi.
"Hai perso il diritto di chiamarci figli quando ci hai abbandonati appena è morta mamma." Disse acida Keza.

'Ciao anche a te Keza. Fatto sta che non sono qui per voi. Ma per lui.' Disse voltandosi di scatto verso Hinata, cercando di saltargli addosso.
Il rosso prontamente si trasformò evitando l'attacco.
'Che fai, schivi? Non si addice ad un alpha come te!' Provocò Railgun.
'Sta zitto oppure-' un urlo lo fece voltare.
'YACHI!' Urlò cercando di andare verso la direzione della ragazza, la quale era stata presa da dietro.
"Sta fermo lupacchiotto! Oppure la tua amica viene con noi e non fa più ritorno... la scelta è tua." Gli disse quello che stava tenendo ferma la ragazza.
'Lasciala stare.' Ordinò il rosso guardando negli occhi l'uomo.
"Oppure cosa mi fai????!" Scherzò lui.
'Ti ho detto... LASCIALA STARE!!!' Il ringhio e il boato provocarono un'onda d'urto che andò a colpire il terreno, proprio sotto l'uomo.
Lo sbalzò in aria insieme alla ragazza, la quale venne lasciata.
Hinata approfittò della distrazione del lupo nero per sgusciare via.
Saltò in alto e prese la ragazza dalla camicia atterrando subito dopo, per evitare di farle colpire il terreno.
'Tutto bene?' Le chiese.
Nessuna risposta gli arrivò alle orecchie, quindi i suoi occhi si fecero più rossi di quello che già erano.
Riprese a ringhiare.
'Ok ok! Ce ne andiamo ragazzi. Prendete quello lì è incamminatevi, svelti.' Ordinò Railgun.
'Ah, Hinata...' portò la sua attenzione sul rosso.
'Ci rivedremo più presto di quanto immagini...' detto questo si voltò andandosene con i suoi scagnozzi.

Yachi nel frattempo era svenuta dalla paura.
Hinata si ritrasformò in umano con la ragazza tra le braccia.
"Che facciamo?" Chiese riferendosi alla bionda.
"Tu va a casa. La riporto io. Non preoccuparti, io e Carlos staremo benone!" Rassicurò Keza.
Il rosso annuì dando Yachi alla mora salutando lei e il fratellino, tornando a casa.

"Tesoro... Ben tornato! Ma che hai fatto? Sei tutto sporco! Per favore vatti a lavare, dopo ceneremo tutti insieme!" Disse sua madre accogliendolo in casa.
Hinata fece come richiesto, spogliandosi ed entrando in doccia, lavando via tutti i pensieri.
"Ahhhh... ci voleva proprio!" Disse stiracchiandosi una volta che ebbe messo dei vestiti puliti.
Andò in cucina, dove trovò sua madre e sua sorella ad aspettarlo.
"Papà oggi non c'è?" Chiese sedendosi con le due.
"È dovuto rimanere a lavoro più del previsto... ha detto che sarebbe tornato tardi e di mangiare senza di lui" spiegò la madre.
Dopo una cenno del capo da parte del figlio, iniziarono a mangiare parlando principalmente di ciò che Natsu aveva fatto a scuola.
Una volta finito di cenare, Hinata aiutò la madre a sparecchiare, salutandola con un bacio e andando a dormire.

Il giorno dopo, una volta eseguita la tipica routine, Hinata corse verso la scuola con la sua amata bici.
Notò Kageyama fare la sua stessa strada.
"Oooooi!! Kageyama!!" Salutò con una mano perdendo l'equilibrio.
"UOOO!!" Furono le parole prima di una rovinosa caduta.
"Boke!! Stai bene?!" Accorse preoccupato da lui il corvino.
"Ahahah tranquillo Kageyama! Mi capita molto spesso. Ultimamente ci ho fatto l'abitudine!" Disse cercando di alzarsi.
Non riuscì però nel suo intento, che la caviglia fece un suono non gradevole.
"AGH!" Emise un verso di dolore stringendo i denti dal male.
"Oi boke aspetta!" Disse Kageyama abbassandosi e prendendo il ragazzo aiutandolo ad alzarsi.
Gli mise una mano attorno al fianco come sostegno.
"Lo vedi che sei idiota?" Disse scocciato e preoccupato.
In risposta sentì la risata di Hinata riecheggiare per il cortile ancora vuoto della scuola.
"Dovresti vedere la tua faccia!! È spettacolare!" Disse tra le risate.
Il corvino schioccò la lingua.
"E dai Kageyama!! Non fare il finto offeso- Agh..." disse bloccandosi poi per un dolore più acuto alla caviglia.
"Stare qui non servirà a nulla... andiamo ti porto in palestra, è più vicina rispetto all'infermeria." Ordinò lui.
Il rosso non si lamentò, iniziando ad andare in palestra con Kageyama, il quale facendo il finto scocciato -dato che tutti sappiamo che Kageyama era solo preoccupato per il mandarino- lo prese e se lo mise in spalletta.
"M-ma sei impazzito!" Si sentì dal rosso.
"Taci boke. Sono stufo di sentire i tuoi versi di dolore, in più ci metteremo delle ore se continuiamo a fare pause. Ti porto io e stop." Concluse il discorso Kageyama, facendo zittire il rosso.
A passo spedito andò in palestra, questa volta arrivandoci.

Poggiò il piccoletto sugli spalti, andando nello spogliatoio a prendere il kit di pronto soccorso.
"Muoviti Hinata. Alza quel maledetto pantalone e fammi vedere la caviglia, non ho tutto il giorno." Ordinò freddo il ragazzo.
"Sempre molto gentile mi dicono eh? Comunque tieni." Disse alzando di poco l'indumento.
La caviglia era molto rossa e gonfia.
"Questa è una caviglia che è già stata stortata in passato! Ma si può sapere cosa fai quando non ci sono?!" Disse massaggiandosi le tempie.
"Sono solo caduto una volta in bici qualche settimana fa!" Spiegò Hinata ricordando la caduta.
Kageyama sospirò, iniziando a prendere una pomata sfiammante e applicandola sulla caviglia di Hinata.
"Da quando sei laureato in medicina eh?" Scherzò il rosso, ricevendo un 'taci' come risposta.
"Non sei per nulla divertente..." affermò mettendo il broncio.
"Finito..." disse stringendo la garza alla caviglia di Hinata alzandosi da terra.
Il rosso cercò di mettersi in piedi, ma cadde su Kageyama, che prontamente lo prese -l'aveva già previsto dato che conosceva la sbadataggine dell'amico-
"S-sta più attento boke... la prossima v-volta potresti f-farti male sul serio..." balbettò Kageyama.
Mentre quest'ultimo distolse lo sguardo, Hinata fece il contrario, osservando con i suoi occhi nocciola, quelli blu oltremare di Kageyama.
'Certo che è proprio carino...' pensò sorridendo come un deficiente.
"O-oi... che hai da g-guardare così e-eh?" Disse il più alto.
"Nulla... s-scusa Kageyama..." disse chiudendo gli occhi ridendo nervosamente.
"Forza, andiamo in classe ok?" Chiese retoricamente aiutando il rosso a camminare fino all'aula delle prime lezioni.
"Hey Kageyama hai mica visto Yachi mentre arrivavi?" Chiese il rosso.
Kageyama scosse la testa negativamente.
'Allora le manderò un messaggio dopo...'

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