Chapter 4

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~ ci ha abbandonati qui ~

Hinata entrò in palestra furioso, seguito dalla bionda.
"Credo tu abbia già sentito la cattiva notizia Hinata..." disse Tanaka.
Lui si limitò solamente ad annuire.
Dopo svariati minuti a parlare con gli altri, gli venne in mente di chiamare Keza per aggiornarla.
"Scusate, esco un momento" disse dirigendosi verso l'uscita.
Una volta fuori premette il contatto della mora.

"Pronto Hinata? Non dovresti essere a lezione ora?" Un piccolo ringhio si sentì dalla parte del rosso.
"Oi Hinata. Perché stai ringhiando? Che è successo?" Chiese Keza.
"Ricordi la presenza che ho avvertito ieri?" La mora rispose positivamente.
"Oggi due miei amici sono stati attaccati.
Le ferite che riportano sembra siano state inferte da un lupo. Pomeriggio appena vado a trovarli all'ospedale ti aggiorno. Voi invece non avete trovato nulla?" Dal lato della ragazza non si sentì alcuna risposta.
"Hai detto... lupo?" Chiese dopo qualche secondo di silenzio.
Hinata confermò.
"Non è possibile... che siano tornati?Come mai..." sussurrò fievolmente.
L'udito ultra sviluppato di Hinata però, gli permise di sentirlo.
"Chi è tornato? Keza se mi dai qualche indizio vi aiuto a cercarli. Voglio vendicare i miei due amici! Ti prego" esordì lui.
"Hinata. Appena torni dall'ospiedale passa qua da noi. Di questa faccenda è meglio che ti parli di persona. Per il momento non pensarci molto... approfondirò quando sarai qui. Dillo anche a Yachi. Ci vediamo Hinata." Salutò non dando modo al rosso di salutare indietro.

"CARLOS!" Urlò la ragazza.
"Hey hey hey hey... che succede!? Sai che mi spavento per nulla!!" Scherzò lui.
"Ora non è il momento per i giochetti Carlos... il branco di Railgun sta tornando!! Molto probabilmente hanno percepito la presenza del nuovo alpha!"

una volta finite le lezioni, Hinata e Yachi si trovarono nell'aula della ragazza per parlare di ciò che Keza aveva riferito al ragazzo per telefono.
"Hinata vuoi calmarti?! Non puoi rischiare di trasformarti davanti agli altri!!" Disse preoccupata Yachi guardando il ragazzo continuare a fare avanti e indietro per l'aula vuota.
"Non posso farci niente Yachi!! Cos'è tutta questa faccenda!?" La ragazza sospirò
"Ne so meno di te Hinata! Però ti prego... mi sta venendo mal di testa a furia di vederti camminare..." disse stanca appoggiandosi al banco.
Dopo un po' il rumore dei passi del ragazzo le diede alla testa.

"STA FERMO!" Sbottò lei di colpo trasformandosi involontariamente.
Come ordinato, Hinata si fermò osservando la bionda e facendole notare le orecchie e la coda.
"AHHHHHHH" urlò disperata nascondendo le sue caratteristiche.
"Scusa per averti urlato contro, Hinata... so che sei arrabbiato e preoccupato, lo sono anche io... però dobbiamo solo aspettare di parlare con Keza!" Il rosso sospirò.
"Lo so Yachi. Scusami tanto se non ti ho ascoltata." Una mano si posò sulla spalla di lui.
Guardò la bionda e la vide sorridere e di impulsò la abbracciò.
"Yachi... questa cosa è nuova per me. Scusa se non sono degno di essere un alpha..." Lei si strinse nell'abbraccio.
"Hinata. Ok... è vero che non volevi essere morso. È vero che questa cosa è nuova, lo è anche per me, ma non provare a dire che non sei degno di essere un alpha.
Se non fosse stato per te io sarei ancora su quell'albero ad urlare mentre penzolo dal ramo. Sei indispensabile. E soprattutto sei il mio migliore amico. Non sottovalutarti ok?" Disse al rosso.
"Forza. Le lezioni sono finite e oggi non abbiamo gli allenamenti." Disse lei sciogliendo l'abbraccio.
"Andiamo a trovare Daichi e Suga allora. Prendiamo anche Kageyama intanto che ci siamo" disse lui uscendo dalla classe e dirigendosi verso le macchinette, dove trovarono il corvino intento a prendere del latte.
"Kageyama!!" Chiamò Hinata. La voce lo fece voltare.
"Forza vieni! Andiamo a trovare Suga e Daichi in ospedale!" Urlò andando dalla parte opposta seguito da Yachi e Kageyama.

Arrivarono davanti all'ospedale.
Entrarono chiedendo a un infermiere se fosse possibile entrare a salutare due ragazzi.
Lui rispose che erano ancora in tempo e indicò la stanza una volta saputo i nominativi dei ragazzi.

Kageyama bussò.
Un flebile 'avanti' fu udito solamente da Hinata e Yachi, i quali avevano un ottimo udito.
Kageyama non avendolo sentito, fece per bussare nuovamente, ma la mano di Hinata sulla maniglia fermò il suo gesto.
"Hey ragazzi..." salutò il rosso.
In risposta ricevette il sorriso di Suga, il quale era leggermente diverso a causa dei piccoli tagli sulle labbra e sul volto.
Daichi invece riuscì ad alzare di poco il braccio per salutare.
"N-non sforzarti Daichi!! Potresti peggiorare... ovviamente anche tu Suga!!" disse premurosa Yachi avvicinandosi ai due letti, sedendosi sulla sedia in mezzo ad essi.
"S-Sta tranquilla Yachi..." le disse il grigio accarezzandole i capelli.

'Hinata... mi fa malissimo vederli in queste condizioni!!' Comunicò mentalmente la ragazza al rosso.
Lui non rispose.
'Hinata?' Non ricevendo nuovamente nessuna risposta lanciò uno sguardo al ragazzo.
'CAVOLO....'
"Uhm... Hinata. Potresti uscire a prendere la borsa? credo di averla lasciata alla reception" Chiese inventando una scusa.
Lui la guardò.
Lei indicò in qualche modo i suoi occhi.
Lui capì subito, ma decise di uscire comunque.
"Certo Yachi. Torno subito" disse uscendo dalla stanza.

Una volta uscito, notò che nessuno era in corridoio, così diede un pugno al muro, incrementando di più la rabbia.
La ragazza nel frattempo, aveva udito un rumore diverso accompagnato al ringhio de giovane alpha.
"U-uh... scusate, vado in bagno un attimo..." disse uscendo dalla stanza dopo essersi inchinata.
"Hinata!!" Disse un un sussurro-grido.
Lui si girò verso di lei, la quale fece un passo indietro spaventata dal suo sguardo.
"H-Hinata... ti prego calmati..." disse prendendo coraggio avvicinandosi a lui, mettendogli una mano sulla spalla.

I versi di rabbia di Hinata si fermarono, ma restarono comunque i suoi occhi rossi e ricolmi d'ira.
"Ti avevo parlato nella mente prima... non mi hai sentito?" Chiese lei cercando di distrarlo.
"Ti ho sentita eccome. Ti ho anche vista. Ma è diverso, non riuscivo a calmarmi. Tra poco andiamo. Voglio capirci di più."

Tornando indietro nella stanza, Yachi si ricordò delle parole dette da Keza.
"Non c'è nessun altro lupo in questa foresta, se non me te e Carlos." Ripeté.
Il rosso si fermò.
"Keza mi aveva detto queste parole. Ovviamente prima che arrivassi tu... questo significa che se siamo solo noi nel bosco..." guardò verso il basso "allora quello che ha attaccato Daichi e Suga è un nemico." Concluse lui.
"Se fosse stato un cane selvatico non avrebbe inferto ferite così gravi. Un morso e se ne sarebbe andato via. Keza ha detto questo una volta." Spiegò lei.
"Allora il bastardo vuole le botte..." disse tra sé e sé Hinata.
"Oppure ha individuato un nuovo alpha e ha attaccato quelli che ha capito essere delle persone care a lui, come avviso." Disse Yachi.
"Il tuo ragionamento è di sicuro più sensato del mio. Andiamo a salutare. Poi andiamo da Keza." Propose il rosso ricevendo in risposta un cenno del capo.

Entrarono nella stanza.
"Ragazzi. Spero che vi rimettiate molto presto! Ora dovremmo andare, riaccompagno Yachi a casa." Spiegò lui.
Anche la bionda salutò inchinandosi.
Daichi, Suga e Kageyama -il quale aveva detto che sarebbe rimasto qualche minuto in più per fare compagnia ai due di terza- ricambiarono il saluto.

I due uscirono dall'ospedale.
"Forza. Una volta che siamo nel bosco mi trasformo e sali su così facciamo più in fretta ok?" Ordinò camminando più veloce.
Dopo dieci minuti arrivarono davanti al sentiero ed entrarono nel fitto bosco.
Qualche metro più avanti, Hinata si concentrò trasformandosi nel lupo dal manto arancione, abbassandosi per aiutare la bionda a salire.
Prese a correre verso il tipico punto di ritrovo, trovando i fratelli una volta arrivati.
"Abbiamo un'ipotesi di quello che vorrebbe da noi il lupo che ha attaccato i nostri amici." Iniziò Hinata. Yachi provò a parlare venendo subito interrotta da Keza.

"Risparmia il fiato. Te lo dico io cosa vuole quello. Stanno puntando a te, Hinata. Essendo un alpha, la rivalità è frequente nei branchi e molti si contendono il posto.
Se uccidi o sottometti un certo alpha di un certo territorio, il luogo che governava è automaticamente proprietà di quello che ha sottomesso. Mi spiego meglio.
In questo caso Hinata è l'alpha di questo bosco, quindi quel bastardo di Railgun, deve o ucciderti o sottometterti per conquistare il bosco e renderlo di sua proprietà. Inoltre, una volta che un territorio viene preso, il nuovo alpha può farne ciò che vuole. La tipica scelta è farlo diventare terreno di caccia."
I ragazzi erano tutti scossi.
"Ma chi è Railgun?" Quella domanda mise a disagio Carlos. La sorella gli si avvicinò.
"A loro puoi dirlo Carlos." Gli disse dolcemente abbracciandolo.

"Railgun... è nostro padre, o perlomeno lo era. Ha perso il diritto di chiamarsi così il giorno in cui nostra madre è morta. Ci ha abbandonati qui."

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