Due pezzi in uno.
Una malinconica intro, con giro di chitarra doppiato da una sorella gemella, apre il brano tenendoci in sospeso forse un po' troppo.
Ma serve, perché terminato questo antipasto, c'è il contrasto sonoro con la durezza della parte centrale che, al contrario durando poco, ci lascia con il desiderio di risentirla.
Sono i Kiss della loro fase ascendente e l'album probabilmente migliore: quel "Dressed to kill", il terzo del 1975 (magistralmente recensito da ombreelucidellavita in uno dei capitoli della sua opera "Le canzoni della settimana").
Il pezzo è scritto e cantato da Paul Stanley che è stata la voce più rappresentativa del gruppo.
Ma il coautore è Ace Frehley: apprezzato dagli altri come musicista, non adeguatamente come autore, pochissimo come cantante.
Come vi avevo premesso, da questo momento in poi, lo spazio dedicato al commento alle cinque canzoni degne di nota delle rock band sarà contenuto in un unico capitolo.
Per cui passiamo subito alla seconda canzone chiave dei Kiss, in cui si parla proprio del loro chitarrista solista storico.
2. 2,000 MAN (1979)
La seconda canzone scelta è proprio questa "2,000 man" cantata da Ace Frehley.
Il tono della sua voce, in effetti, appare meno rude rispetto a quelle di Stanley e Simmons, ma nonostante ciò questa cover interpretata da lui porta a casa dei buoni risultati, forse grazie anche alla bontà di fondo della canzone dei Rolling Stones, firmata da Mick Jagger e Keith Richards.
Ben presto Ace Frehley, chitarrista "uomo dello spazio", prese il suo personaggio alla lettera e lasciò spazio ad altri: infatti, nel 1982, fu il primo dei membri originali a lasciare i Kiss nel tentativo di cercare una carriera solista che non decollò mai.
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(Rock Band) Degne di nota
No FicciónRock Band che hanno segnato la storia musicale degli anni 60/70/80/90. Cinque brani da me recensiti che potete ascoltare e commentare. Un'occasione per riparlare della loro vita artistica e umana. E, perché no, anche delle nostre. Si accettano con...