Rock Band che hanno segnato la storia musicale degli anni 60/70/80/90.
Cinque brani da me recensiti che potete ascoltare e commentare.
Un'occasione per riparlare della loro vita artistica e umana. E, perché no, anche delle nostre.
Si accettano con...
Trombe e tromboni all'inizio annunciano che sta avvenendo qualcosa di storico in campo musicale.
Il delicato colpo di triangolo che dà il via al pezzo aggiunge, inoltre, che il fascino si sprecherà in questo splendido solco del vinile "Chicago X".
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A "If you leave me now" non potevamo che dare la posizione regina tra le cinque top songs dei Chicago.
I motivi sono tanti. Intanto, il più semplice, perché è veramente bella: una "signora canzone" di 45 anni che non stanca mai di essere ascoltata.
Poi perché è una delle più celebri del gruppo.
Infine (non dimentichiamo il carattere altamente soggettivo dell'opera) perché a lei è legato uno dei ricordi più importanti di Stefano: venne pubblicata in quel 1976 in cui conobbe quella che sarebbe diventata sua moglie.
E quanto la fece girare lui stesso a ripetizione, durante le sue trasmissioni, sui piatti delle radio libere nate come funghi in quegli anni.
Allora Stefano era anche un laureato in medicina, ma per lui non c'era miglior farmaco di queste note Chicago per curare la sua malattia per le sette note.
Coincidenza vuole che, molti anni dopo, anch'io lavorai nelle radio private della mia città e "If you leave me now" era sempre immancabilmente lì: tra i migliori dischi da usare ad ogni trasmissione.
Se poi mettiamo da parte i ricordi e guardiamo essenzialmente ai gusti, per me e Stefano sono altri due i brani preferiti di questa band.
2 YOU'RE THE INSPIRATION (1984)
Già dal primo cantato in equilibrio su accordi di tastiera si percepisce quanto sia bella questa ballad.
Subitosi arricchisce di cori armonici e arrangiamenti soft and moody ben curati.
L'estensione vocale dell'autore Peter Cetera fa il resto.
"You're the inspiration" è il pezzo che per Stefano non ha eguali. E come dargli torto?
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