Chapter 23

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Uno schiaffo, il formicolio si espandeva sulla mia guancia facendomi strizzare gli occhi stranito. "Sveglia puttana" la voce rauca di mio padre risuonò alle mie orecchie, avevo male alle braccia, ai polsi che avevo martoriato e alle gambe.

Tirò un calcio alla sedia facendola quasi cadere, alla fine rimase in piedi e ringraziai chiunque fosse lassù, non avrei sopportato anche una botta in testa.

Aprii di scatto gli occhi per fargli capire che mi aveva svegliato e lui mi sorrise quasi spaventosamente facendomi vedere i denti gialli e facendomi odorare il suo alito puzzolente. Louis mi mancava da morire, volevo tornare al più presto fra le sue braccia ma pensavo non sarebbe successo tanto in fretta dal momento che lo zaino con dentro il GPS  si trovava lontana da me.

"Non resterai a lungo qui, ti ho graziato per i due anni precedenti ma ora è il momento di farti fuori, sei solo uno scarto umano" parlò per poi sputarmi addosso. Volevo piangere, non sapevo quanto sarei resistito, era tornato ma in quel momento non era più un gioco, mi avrebbe ucciso.

Louis
Quando la sveglia annunciò le nove di mattina stropicciai nuovamente gli occhi e semplicemente la spensi. Nemmeno quel giorno andai a lavoro, non lo avrei sopportato. Harry non era più con me da ormai ventiquattro ore e la sua mancanza nella nostra casa si sentiva sempre di più.

La paura di quello che gli stesse accadendo mi assaliva continuamente, il peso sullo stomaco continuava ad esserci, quella situazione era una merda. Provai a sciacquarmi la faccia con dell'acqua fredda pensando che magari avrei sentito meno la stanchezza.

Scesi al piano di sotto per provare a mangiare qualcosa ma niente, non ci riuscii, era più forte di me. La testa mi girava, sapevo fosse perché non mangiavo ma stavo semplicemente seduto sul divano ad assorbire il colpo, mi avevano portato via Harry, niente aveva più un senso. Sapevo fosse in pericolo, lo sapevo benissimo, la mia mente non pensava ad altro. Non mi sarei mai perdonato che gli fosse accaduto qualcosa, lo dovevo proteggere. Il telefono mi squilló, era Zayn.

"Ehi amico, come va?" la voce stanca del mio migliore amico mi risuonò nelle orecchie, quella situazione distruggeva tutti. Nonostante avesse legato con Harry meno di quanto quest'ultimo avesse fatto con Liam, erano buoni amici. C'era d'aspettarselo, il ricciolino con quel suo umorismo, il sorriso sempre stampato sulle labbra e la sua immensa forza rubava il cuore di chiunque.
"Come vuoi che vada" sospirai sconsolato prima di ricominciare a parlare "il mio ragazzo potrebbe morire, quel fottuto pazzo di suo padre vuole ucciderlo ed io non so cosa fare se dovesse succedere Zayn. Lui è parte di me io non posso perderlo, non credo mi riprenderei mai."
"Io e Liam veniamo un po' da te fra qualche ora, ora come ora possiamo solo farci forza a vicenda, vedrai che presto si risolverà tutto" ed io in quel momento non potevo fare altro che credergli per stare leggermente meglio.
"Ti voglio bene Zayn, tantissimo" gli ricordai
"Anche io Lou, anche io"

Harry
"Quanto mi era mancato..." parlò prima di tirarmi un altro cazzotto sul naso. Mi prese forte per  i capelli costringendo il mio viso ad alzarsi nella sua direzione, il sangue mi sgorgava dal naso, la mia bocca era ancora coperta dallo scotch e le mie urla erano soffocate da questo. I miei occhi erano annebbiati dalle lacrime che minacciavano di uscire ma che mi sforzavo a non far scendere.

Diede un ultimo calcio alla sedia facendomi sbattere nuovamente la testa. Non appena uscì dalla stanza con tutte le mie forze provai ad avvicinarmi allo zaino, volevo andarmene. Fu difficile potermi spostare e quando arrivai a metà mio padre entró. Avevo compiuto una mossa sbagliata.

Ricominciò a picchiarmi continuando ad urlarmi insulti contro. Svenni ma nonostante quello fui sicuro che nuovi segni si sarebbero aggiunti alla mia pelle già marchiata dalle altre cicatrici. E così fu.

I'll protect you || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora