Chapter 25

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L'unica cosa che quel pomeriggio non mi aspettavo era una chiamata da parte della polizia. Verso le 19, mentre stavo provvedendo a cucinarmi qualcosa per la troppa fame, sentii il telefono squillare.

Quando lessi il numero della polizia l'ansia si impossessò nuovamente di me: e se fosse successo qualcosa ad Harry? Mi domandai fra i mille pensieri. Non persi altro tempo e velocemente risposi alla telefonata. "Sto parlando con Tomlinson?" la voce risuonò.
"si" affermai.
"Il GPS che abbiamo dato al suo ragazzo ha suonato, stiamo andando verso la casa. Le invieremo la destinazione ci raggiungi al più presto." dopo le parole pronunciate attaccò, rimasi attimi sconvolto: non capivo più niente. Mi agitai e mi sbrigai a mettere le scarpe.

Spensi il fuoco e mentre accendevo il motore chiamai Niall per avvertirlo della situazione e per avvertire anche Liam e Zayn. L'indirizzo si trovava a qualche minuto fuori la città, proprio in campagna in mezzo al nulla. Maledii il fottuto traffico, dovevo arrivare al più presto e quella situazione non aiutava. Dopo una ventina di minuti mi fermai all'indirizzo precedentemente detto, una casetta in legno non troppo grande era accerchiata da alberi e macchine della polizia. L'avevo trovata. Corsi al suo interno e trovai Harry, il mio Harry, distrutto.

Quasi piansi alla vista ma poi mi ricomposi, dovevo essere forte per lui. Mi avvicinai, i suoi occhi erano chiusi ed era avvolto in una coperta calda, mangiava una merendina e beveva di tanto in tanto un po' d'acqua per mandare giù. Mi avvicinai a lui e cautamente lo abbracciai, velocemente lui aprì gli occhi e non appena mi vide si buttò letteralmente su di me. Mi era mancato più di ogni altra cosa. Lo feci appoggiare sulla mia spalla, i carabinieri indagavano per la casa, aspettavano il ritorno del padre. Presi ad accarezzargli i riccioli che si poggiavano lievi sulle sue spalle, non lo avrei più lasciato.

A spalancare la porta quella volta fu Niall seguito a ruota da Zayn e Liam, abbracciarono il più piccolo lasciandogli qualche piccolo bacio in fronte. Non avevamo ancora parlato, era stravolto. I segni sulla sua faccia erano ben evidenti, il suo corpo era riscosso da brividi nonostante una calda coperta era poggiata sulle sue grandi spalle per provare a coprirlo.

Alzava le braccia con fatica, il busto non lo muoveva, i polsi erano viola e le gambe erano deboli. Aveva il volto stanco, le occhiaie davano subito all'occhio, le labbra erano ancora rosse e carnose ma preso dall'ansia le mordicchiava e faceva lo stesso con le sue unghie per calmarsi. Il rumore di una macchina arrivò alle mie orecchie, i poliziotti avevano intuito, si erano preparati e sparpagliati per la casa. "MANI IN ALTO O SPARO" a gran voce e armato entrò seguito da quel suo amico che chiaramente era drogato, gli occhi erano rossissimi. La tensione era ben presente, gli agenti esilarante sul da farsi, sapevamo tutti che sarebbe stato capace di uccidere tutti. Liam era nascosto contro la spalla di Zayn, Niall era piuttosto tranquillo, i carabinieri allarmati ed Harry traumatizzato. "Harry guardami" gli sussurrai all'orecchio, non avrei permesso che avesse avuto un attacco di panico in quel momento. Puntò i suoi occhioni grandi e verdi contro i miei "respira, ci sono io, non ti può fare niente" provò a calmarsi ed io ne fui grato. "Abbassa l'arma e lo faremo anche noi" pronunciò uno dei poliziotti lì presenti "Oppure facciamo che ora vi piazzo a tutti un bel buco in testa mh?" Domandò retorico. L'arma era puntata contro uno dei carabinieri, quello che aveva parlato, e si preparava a sparare. Mancava pochissimo dal premere il grilletto e lo avrebbe ucciso.

Un botto risuonò nella casa: la porta era stata sfondata. Altre tre squadre di carabinieri entrarono, con le manette lo arrestarono e lo stesso fecero con il suo compagno. "Sono sicuro che vi condanneranno all'ergastolo, quanto riderò quando sarete lì dentro per il resto della vita" parlò uno degli agenti. Baciai Harry all'udire quelle parole, insieme lo avevamo sconfitto. Il nostro amore era più forte di qualsiasi altra cosa. E lui in quel momento pianse commosso perché finalmente avremmo potuto vivere in pace.

"Lo sorveglieremo continuamente, giorno e notte, sarà spostato in un carcere più controllato, non dovrete più avere paura" ci sorrise il poliziotto. "Harry, domani vieni in stazione di polizia, ci servirà per alcune indagini" disse ancora "e vai in ospedale per degli accertamenti medici". Un sospiro di sollievo uscì dalle mie labbra, Harry posò la testa nell'incavo del mio collo lasciandoci dei baci mentre mi abbracciava forte.

La coperta era caduta dalle sue spalle ma poco importava in quel momento. I nostri amici si avvicinarono a noi dando inizio ad un abbraccio di gruppo, quello fu uno dei momenti migliori della mia esistenza, mi sentivo felice e tranquillo pronto a vivere una vita insieme ad Harry. "Cosa ti ha fatto quello stronzo Harry" parlai tra un bacio e una carezza tra i capelli. "Lou tranquillo, torniamo a casa, non ne voglio più sapere di Lui" affermò ancora fra le lacrime " Harry scusa se no sono riuscito a proteggerti come ti avevo promesso" parlai " tu hai fatto tutto il possibile e sei tutto per me Lou".

Tornammo ognuno verso le proprie case intorno alle 21 di sera. Cucinai qualcosa di semplice per lui e lo feci mangiare, il viso era parecchio scavato e pallido, era evidente il suo digiuno. Aveva dolore ovunque, come i carabinieri avevano suggerito avremmo dovuto fare controlli. "Mi mancava tutto questo... il nostro semplicemente amarci in ogni momento. Mi mancava la quotidianità, tu sei la mia quotidianità. Louis te lo dico seriamente, sei la cosa migliore che mi sia capitata." Con gli occhi lucidi pronunciò quelle parole facendomi quasi scoppiare a piangere. Lo baciai e poi lo accarezzai mentre al suo orecchio mormorare un:"ti amo e lo farò per sempre Harry". Iniziammo a coc orari in modo sprecare calmo e lento, non volevo fargli male.

"Credo di avere qualcosa di rotto" disse il mio ragazzo, lo guardai interrogativo, gli arti li muoveva tutti. "Qualche costola sicuramente" mi spaventai subito, come poteva dirlo con così tanta calma?! "Domani mattina corriamo in ospedale" affermai. Poco dopo, cullato dalle mie dolci carezze sulla sua cute, Harry si addormentò. Presi quel momento per chiamare Niall, mi aveva avvertito di aggiornarlo sempre sulla situazione così come Liam e Zayn.
Uno squillo, due, tre e rispose.
"Come sta?" Domandò subito non lasciandomi il tempo nemmeno per salutarlo

"Ha dolore alle costole e la faccia ancora distrutta, domani mattina andremo subito in ospedale, poi ci potrete raggiungere" lo informai.
"ok Lou, solo- tu stagli vicino, è l'unica cosa di cui lui ora ha bisogno" parlò preoccupato " Certo, Nì, non lo lascerò mai più da solo." Ci auguriamo la buonanotte a vicenda e così, dopo 20 minuti, mi addormentai guardando la meraviglia che avevo davanti, e pensando che non avrei mai più permesso a nessuno di fargli di nuovo qualcosa.

*spazio autrice*
eccoci qui con il venticinquesimo capitolo. Non ho niente di importante  da dire quindi semplicemente se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina, alla prossima, ciaoo!

I'll protect you || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora