Chapter 1

1.2K 46 4
                                    

Sentivo la testa scoppiare, il mio labbro sanguinava ed ero sicuro che mi sarebbe rimasto l'occhio nero dopo il pugno che mi aveva dato.

"Stronzo" Sussurai. Ero ancora accasciato a terra dopo che quell'essere aveva finito di picchiarmi.
"Che cos'hai detto puttanella?" Non risposi. Ero già in uno stato pessimo e non volevo di certi peggiorarlo.

Come sempre dopo avermi picchiato uscì, probabilmente a ubriacarsi ancora. Sentii sbattere la porta e capii finalmente di essere solo. Provai ad alzarmi e ad andare in camera ma un dolore lancinante alla pancia mi bloccò. Alzai la maglietta e notai tutti i lividi e le cicatrici indelebili che mi sarei portato dietro per tutta la vita. Quello era una merda ma andava bene così. Forse era colpa mia e della mia sessualità, forse ero io ad essere quello sbagliato. Era un reato amare una persona del tuo stesso sesso?

Cos'era che cambiava? Era sempre amore!

Appena ritrovai le forze andai in camera mia, mi sdraiai sul letto, presi le cuffiette e accesi Spotify.
Iniziai a canticchiare sottovoce le canzoni del mio cantante preferito, Louis Tomlinson. Lui mi tirava su di morale in qualsiasi occasione, molto più di alcune persone che sfortunatamente avevo conosciuto. Oh Louis come vorrei avert qui con me, scommetto che tu mi capiresti, lo fai sempre anche solo con le tue canzoni.  Sotto le note di Don't let it break your heart, lentamente, mi addormentai.

Dopo circa due ore e mezza mi svegliai, ero ancora dolorante e con mio grande sollievo mio padre ancora non era rientrato a casa. Probabilmente si trovava a bere e bere ancora, solo quello faceva. Marciva sul suo letto vecchio e rotto tutto il giorno alzandosi solo per mangiare schifezze e bere tantissimo. Ma come si può voler buttare la propria vita in tale modo?

Non dimenticava mai, però, di farmi sentire uno schifo ogni giorno facendomi male con pugni, calci e parole, soprattutto quelle. Con rabbia mi insultava, marchiava la mia pelle con cicatrici, a volte mi tirava forte i capelli quasi fino a strapparli. Vivevo tutto quello da anni ma non avevo il coraggio di fare qualcosa.

Chiamai Niall, il mio migliore amico, lui c'era sempre per me e io lo adoravo per questo. Come ogni volta gli raccontai quello che mi aveva fatto mio padre. Stanco anche lui di quella situazione mi disse di preparare i vestiti e che sarei rimasto a casa sua per un po'. Io non potevo fare altro che accettare, speravo che mi sarei sentito meglio. Ma alla fine con Niall non si riusciva ad essere tristi: quel biondino con la sua risata contagiosa e le sue battute decisamente pessime tirava su d'umore  chiunque ed era proprio quello che mi serviva.

Solo quando arrivai davanti alla sua abitazione, un senso di colpa mi assalii.
Mi ricordai che non ero l'unico ad non essere in una buona situazione: anche la famiglia di Niall aveva problemi, economici tra l'altro, e se io fossi stato lì ci sarebbe stato bisogno di più cibo e quindi più soldi spesi. Lui era il migliore amico perfetto mentre io non facevo niente per lui e in quel momento i sensi di colpa mi stavano letteralmente mangiando vivo.

"Ehi Hazza! Entra!" Mi salutó Niall con il suo splendido sorriso.
"Ciao Nì" Risposi solamente.
Passammo il pomeriggio con film e cibo spazzatura, ma io non seguii più di tanto la tv: avevo iniziato a ripensare a mia madre e mia sorella morte entrambe due anni prima: da lì era iniziato l'inferno.

Eravamo una  famiglia felice prima, mio padre era perfetto: aiutava in casa, lavorava giorno e notte e non faceva mancare affetto a nessuno. Lui e mamma si amavano tanto. Oh mamma se tu fossi qui come t'abbraccerei. Probabilmente ti mancherebbe il fiato e mi staccheresti con un sorriso per poi ridere insieme. Ti ricordi i bei pomeriggi con papà, beh, ora non lo sono più tanto ma fa niente, non è colpa tua, tranquilla.

Erano morte in un'incidente stradale stradale proprio il giorno dopo aver fatto coming out e mio padre, che già non accettava la cosa, iniziò ad incolparmi della loro morte: continuava a dire che si erano suicidate perché avevano un figlio ed un fratello gay. Nonostante i miei pensieri stare con Niall mi rendeva felice e stavo decisamente meglio.

Prima di addormentarci parlò:" lo sai che io per te ci sarò sempre vero?".
"Si e ti ringrazio infinitamente per questo" gli risposi
"ti voglio tanto bene Nì" Continuai
"anch'io amico"
Ci addormentammo entrambi verso le 23.

*Spazio autrice*
Hi guys i'm back
Eccomi qui con la mia seconda storia, questa volta in collaborazione con ilarrysonoantisgamo anche chiamata mia cugina :) spero il capitolo vi sia piaciuto e se vi va lasciate una stellina. Byee

I'll protect you || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora