Episodio 2_ Appartamento e incontri favolosi

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Mi svegliai per una piccola turbolenza e mi accorsi che Alice si era addormentata. Non volevo svegliarla, mi diressi verso il bagno per darmi una sistemata, prima, però, fermai una hostess per chiederle delle informazioni - Mi scusi, volevo sapere fra quanto tempo arriviamo a Londra -

- L'aereo arrivrà a destinazione tra trenta minuti esatti - è molto precisa questa signora, forse ha fatto un corso per gentilezza - La ringrazio - mi diressi al bagno velocemente perchè me la stavo facendo sotto. Entrai e chiusi la porta e mi lavai la faccia e le mani. Mi guardai allo specchio e cominciai a sorridere non riuscivo a togliermi il sorriso dalla faccia. Ero felice perchè stavo ricominciando a vivere, avrò una vita diversa appena arriverò all'aereoporto di Londra. Dovevo tornare da Alice, forse si era svegliata e mi stava cercando. Aprii la porta e tornai al mio posto, Alice si è svegliata e stava ascoltando la musica. Mi sedetti vicino a lei - Hey...guarda! - mi tirò la maglietta e mi indico qualcosa fuori dal finestrino e quando mi sporsi meglio vidi la bellezza sotto di noi. Il London Eye si vedeva benissimo ed era bellissimo, fantastico ed impressionante non ci sono altri aggettivi per poterlo descrivere - Alice è fantastico! -

- Non posso crederci -

- Neanche io - ero talmente agitata perchè volevo scendere da quell'aereo con il paracadute e atterrare su quella bellezza. - Avvisiamo i signori passeggeri di mettere le cinture di sicurezza per l'atterraggio - non potevo crederci siamo arrivate. Ci mettemmo la cintura di sicurezza e ci prendemmo per mano perchè una volta atterrate per noi inizia una nuova vita.

Sentimmo l'aereo toccare terra e appena il capitano ci diede l'ordine di togliere le cinture, prendemmo le nostre borse e sfrecciamo fuori dirette dentro l'aereoporto. C'era molta confusione: gente che partiva, tornava oppure che si stabiliva lì perchè il loro volo era stato cancellato. Andammo a prendere le valigie che erano tante e mentre stavamo prendendo le nostre una voce attirò la nostra attenzione - Scusate signorine - qualcuno ci stava chiamando da dietro, mi voltai e vidi una donna sulla quaratina vestita tutta di grigio ( stile avvocato ). Aveva i capelli biondi raccolti in uno chignon, occhi azzurri e bocca sottile. - Voi siete Alice Gomez e Alex de Angelis? -

- Sì - le porsi la mano sempre con il sorriso sulla faccia

- Salve io sono Kate Moirson, mi ha assegnato l'incarico di portarvi al vostro appartamento un certo...ehm...Eduardo Gomez -

- Sì è mio padre, ci aveva detto che avremmo avuto una "guida turistica" che ci avrebbe portato nel nuovo appartamento - dopo vari saluti posizionammo tutte le valigie in un punto per poterle contarle e dopo esserci accertate che ci fossero tutte, due uomini grossi e robusti cominciarono a caricarle su dei carrellii per poterle portare in macchina. Andammo fuori e comiciai a respirare profondamente e salimmo in maccchina. Dopo poco tempo eravamo arrivati e davanti a noi si presentava una struttura gigantesca favolosa - Ragazze là dentro... - ci indicò l'edificio - c'è il vostro appartamento

- O mio dio! - Alice e io eravamo emozionatissime - questa è la chiave della suite numero 285 ultimo piano, se volete potete correre all'istante per vederlo. - prendemmo subito le chiavi senza farcelo ripetere due volte e corremmo dentro la struttura, andammo così di fretta che mi scontrai contro gruppo di valige facendole cadere e poi ricominciai a correre dicendo un semplice "scusa" al proprietario dei bagagli. Prendemmo l'ascensore e quando si aprirono le porte cominciammo a cercare il numero sulla porta. Po lo vedemmo in fondo al corridoio, aprimmo la porta con la chiave e rimanemmo a bocca aperta alla vista di quella meraviglia. Cominciammo a percorrere le camere e decidere quale prendere, io presi quella più grande dove c'era un letto al centro della stanza, una camera armadio e una vetrata dove si vedeva tutta Londra e il mare. Era fantastica. Ad Alice non dispiaceva d'aver preso quella più piccola, ma le differenze non si vedevano neanche. C''era un'enorme cucina, un tavolo di marmo al centro con tre sedie verdi e un tavolo di legno per sei persone. Il salotto era enorme, una televisione grande, un divano di pelle beige e due poltrone ai lati, rossi, attorno ad un piccolo tavolino di legno al centro con un vaso di fiori. Insomma era perfetto. Poco dopo arrivarono anche gli altri che ci portarono le valigie e salutammo Kate che doveva ritornare al lavoro. Sistemammo le nostre cose nelle nostre stanze e dopo due ore avevamo fatto tutto. Ci buttammo sul divano e ci rilassammo un pò. - Domani andrò a cercarmi una palestra per allenarmi a scherma - interrompi il silenzio che si era creato - Va bene allora verrò con te, se vuoi -

- Certo, per me va benissimo -

- Sai di cosa ho voglia adesso? - ti prego dimmi che non vuoi andare in discoteca!

- Cosa? -

- Di un frullato alla banana - feci un sospiro di sollievo e lei mi guardò un pò perplessa perchè non riusciva a capire perchè lo avessi fatto. Annuì. Presi la borsa, prendemmo le chiavi e uscimmo. Percorremmo un pò di strada e intanto ammiravamo quel posto che sarà la nostra casa per tre anni. Entrammo in una gelateria che faceva anche frullati e ne ordinammo uno alla banana e uno al limone. Quando fu il momento di pagare, misi la mano dentro la borsa e trovai un buco nella tasca davanti dove ero solita tenere il portafoglio. - Alice mi hanno rubato il portafoglio! - perfetto primo giorno a Londra e guarda cosa succede. Alice mi guardò perplessa - Cosa?! - ero nel panico, continuai a cercare e cercare - Sicura di non averlo dimenticato a casa? - mi chiese - No sono sicurissima d'averlo preso - che cosa potevo fare?

Una voce attirò la mia attenzione mentre continuavo a cercare nella borsa - Mi scusi volevo un frullato alla fragola e pago anche quelli delle signorine - mi guardai intorno, magari stava parlando di altre "signorine" ma c'eravamo solo noi. Alzai lo sguardo verso la ragazza che ci stava pagando i frullati e rimasi a bocca aperta quando vidi chi era. Perrie Edwards.

Love in London // h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora