Episodio 10_Tutta colpa della spesa! (parte 1)

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Odio quando la mattina mi sveglio e non ricordo più niente della sera precedente. Devo perdere questo vizio. Aprii un occhio e poi l'altro e sbadigliai, cercai di alzarmi ma è come se le mie ossa fossero molli. Feci piccoli movimenti e con un pò di fatica, mi alzai. Harry dormiva per terra vicino al divano e guardandomi intorno, non vidi nessun'altro. Se ne sono andati? Mi hanno lasciata sola con lui? Cosa è successo ieri sera?

Andai verso il bagno e quando aprii la porta, vidi Niall e Alice per terra, che dormivano come due bambini che si volevano bene. Mi attappai il naso perchè c'era puzza d'alcol. Almeno non sono da sola, e non immagino chi troverò di sopra nelle camere. Socchiusi la porta per far uscire l'odore dell'alcol e aprii un pò le finestre del soggiorno. Mentre andai in cucina, mi cadde l'occhio sul corpo disteso di Harry, incrociai le braccia al petto e sbuffai.

- Idiota - dissi sottovoce.

Entrai in cucina e bevvi un bicchier d'acqua per bagnarmi le labbra. Il mio alito feceva schifo, puzzava d'alcol. Feci una smorfia di disgusto quando mi alitai sulla mano e la passai sotto il mio naso. Giuro non toccherò più alcol in vita mia...ma sappiamo tutti che non è vero. Andai verso il frigo, per mangiare qualcosa ma quando lo aprii era vuoto. Chiusi e riaprii gli occhi, magari avevo visto male. Invece no, avevo visto benissimo. Alzai gli occhi al cielo e tornai in soggiorno, ma non mi ricordai che Harry era sul tappeto, inciampai e caddi sopra di lui, ritrovandomi a pochi centimetri dalle sue labbra (nel frattempo si era svegliato).

- Wow...non mi aspettavo questo risveglio - sorrise, alzai gli occhi al cielo e mi alzai senza degnarlo di uno sguardo.

- Il frigorifero è vuoto - dissi mentre lui si alzava e si stiracchiava.

- E allora? - lo chiese con un'espressione come se non sapesse cosa bisogna fare quando un frigorifero è vuoto. Mi prende in giro?

- Bisogna fare la spesa - lo guardai male perchè in quei casi era veramente un asino.

- Lo so ma non sono affari miei - 

- Senti... - sbuffai, sbattei le mani sulle ginocchia, mi avvicinai a lui e lo presi per il colletto della maglia, che stranamente aveva.

- io ti odio. Ti odio davvero. Ti starei lontano anche quarantacinque kilometri se fosse per me. Ma questo non significa che devo far morire di fame i miei amici. Ogni mattina preparo qualcosa da mangiare, ma dato che oggi non c'è niente in frigorifero, devo andare a comprare gli ingredienti necessari per fare la colazione. Ci andrei da sola, se fosse per me, ma il punto è che devo  comprare molte cose e non so giudare. Quindi, adesso, tu, se non alzi il sedere e non vieni con me giuro che ti faccio passare la voglia di cantare e guarda che faccio sul serio - lo lasciai e gli sistemai il colletto, oggi sono gentile faccio un'eccezione, se no gliel'avrei lasciata così.

- Tu vuoi stare a quarantacinque kilometri da me, ma adesso sei a quarantacinque millimetri dalla mia faccia - mi fece l'occhiolino e prese le chiavi della mcchina, aprii la porta e prima che lui potesse uscire, tornò indietro e fece passare prima me, facendo un inchino e un finto sorriso.

- Prima le signore - 

- Allora vai - dissi divertita, alzò gli occhi al cielo e uscii.

Quando salimmo in macchina, accese il motore e uscimmo dalla villa di Perrie. Guardai fuori dal finestrino, per non guardare la persona che era accanto a me, ma dovetti distogliere lo sguardo perchè Harry aveva acceso la radio e c'era una delle loro canzoni in corso. Lo fulminai con lo sguardo, lui si girò verso di me, sorridendo, e cantò la sua parte della canzone.

- Baby you light up my world like nobody else 
The way that you flip your hair gets me overwhelmed 
But when you smile at the ground it ain't hard to tell - ma prima che potesse continuare, spensi la radio e tornai a guardare fuori dal finestrino.

Love in London // h.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora