capitolo 32

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Appena arrivati io e Matt ci perdiamo nell'ammirare l'Irlanda,davvero stupenda.
Matt mi afferra il braccio e mi trascina verso un taxi,al quale chiediamo di portarci alla scuola,dove ci aspetteranno le famiglie ospitanti.
"Ansiosa?"Mi chiede Matt prendendomi la mano.
Se fossi sincera gli direi sicuramente di sì,un taxi ci sta portando da persone sconosciute,con cui vivremo poi.
"No,e tu?"Mento,cercando comunque di sviare l'argomento.
"No,anche se spero che di famiglia ce ne sia solo una."Mi fa un occhiolino,che mi fa alzare gli occhi al cielo,facendoci scoppiare in una fragorosa risata.Dopo esserci guadagnati un'occhiataccia dal tassista,finalmente usciamo dall'auto ritrovandoci proprio davanti l'entrata della scuola.
Ad aspettarci ci sono 4 persone.Un signore sulla quarantina d'anni ed una donna,che sembra sua moglie.Infine due ragazzi,uno che sembra essere un diciottenne ed una ragazza pressoché della mia età.
Subito mi attacco a Matt,al quanto ansiosa della situazione,nascondendomi dietro al suo braccio muscoloso.
Il moro ride,afferrandomi la mano.
"Menomale che non eri ansiosa eh."Ridacchia il moro tirandomi per la mano verso la famiglia.
"Salve,siete la famiglia ospitante?"Chiede lui avvicinandosi ai 4 e tirandomi con se.
"Si,siamo la famiglia Boston,molto conosciuta in Irlanda."Si presenta il signore,che ora noto vestito elegantemente,i miei vestiti sono stracci in confronto ai suoi.
"Molto piacere signore,il mio nome è Matthew Anderson,ma per tutti sono Matt."
Il moro si guadagna un sorriso dalla signora Boston,che non tarda a ricambiare.
Poi tutti si girano verso di me,ed io vorrei farmi ancora più piccola davanti agli occhi di tutti.Matt mi tira una gomitata,come per farmi parlare,cosa che faccio dopo essermi schiarita la voce.
"Io sono Rachael,Rachael Smith."Pronuncio attaccandomi ancora di più al braccio di Matt,stringendogli la mano.
"Molto piacere ragazzi,Io sono il signor David Boston,lei è mia moglie Abigail,lui mio figlio Colin e lei mia figlia Beverly."
Cerco di memorizzare i nomi guardandoli uno ad uno,una famiglia perfetta e ben vestita.La signora Boston si avvicina per fare una carezza a Matt,per poi passare a guardarmi,mentre io vorrei scomparire.
"Mia cara,devi calmarti non ti mangiamo mica."Mi tranquillizza la signora,riuscendoci pienamente dato che ha una voce molto calma,capelli sistemati,biondo cenere e  boccolosi,un filo di trucco per sottolineare i suoi occhioni blu e un vestito a fiori contornato da un copri spalle giallo.
"Adesso è meglio andare verso casa,così potremmo farvi vedere dove vivrete per questi due anni."Il signor Boston ci fa strada verso una macchina enorme,davvero lussuosa.Una limousine.
Ci accomodiamo tutti dietro,mentre l'autista parte.Sto ancora stringendo la mano di Matt,cosa che desta sospetti da parte dei signori Boston,che continuano a fissare le nostre mani intrecciate.
"Quindi ha un altro figlio signor Boston?"Chiede Matt,sciogliendo l'atmosfera di ghiaccio che si era creata.
"Si,una figlia.Si chiama Livia,ha 17 anni ed andrà a vivere da uno di voi due."Dice,senza sciogliere il suo sguardo severo.
"E voi quanti anni avete?"Stavolta a parlare è il ragazzo,biondo ed occhioni azzurri come la madre.Con una camicia nera e dei jeans.
"Io ne ho 18 compiuti da poco."Esclama Matt,sorprendendomi.Non credevo avesse già 18 anni.
"Io ne ho 16.A settembre 17."Puntualizzo,scandendo bene le parole.
"Voi invece?"Chiede stavolta Matt.
"Io ne ho 19,mia sorella 17."Esclama il biondo.
"Sai che hai dei capelli meravigliosi?"Mi chiede la riccia al mio fianco.Uguale al padre,capelli neri ed occhi verdi,uno spettacolo.
"Grazie,anche i tuoi sono molto belli."La ragazza mi regala un sorriso che ricambio subito.L'ansia sta diminuendo,infatti stacco la mia mano da quella di Matt.
Arrivati davanti la casa non credo ai miei occhi.Una villa con tanto di piscina.Sto sognando?

Dopo aver fatto un veloce tour della casa ci accompagnano in una stanza,ovvero quella per me e Matt.Mi aspettavo due stanze,se Noah lo scoprisse mi ucciderebbe.
"Ci dispiace ma credevamo foste fratelli."Puntualizza la madre,mentre ci lascia da soli nella stanza.Devo dire una stanza enorme.

Devo dire una stanza enorme

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"Sopra ci dormo io."Esclamo impadronendomi del letto.
"Va bene,tanto non ci sarei salito li sopra."Esclama lui ficcandosi sotto.La stanza mi piaceva molto,anche se l'idea di condividerla con Matt molto meno,ma magari avremmo potuto parlare del nostro passato.
Decisi di chiamare Noah,per avvisarlo che andava tutto bene e che ero arrivata sana e salva.
"Adesso taci,che devo chiamare Noah."Dico io rivolta a Matt,che sale la scaletta per assistere alla telefonata.
Dopo due squilli risponde alla mia videochiamata.
"Tesoro,finalmente!"
"Noah,scusami sono appena arrivata nella mia nuova casa."
"Ottimo,hai qualche sorella o fratello momentaneo o sei sola?"
Matt mi guarda ridacchiando,scendendo la scaletta per gironzolare nella stanza.
"Hanno due figli,un ragazzo ed una ragazza.Lei ha la mia età."Decido di tralasciare Matt per il momento,non mi sembra la cosa giusta da fare dirglielo.
"Sono contento,mentre Matt?Ti sta alla larga spero."
"Alla larghissima proprio."Sussurra Matt guadagnandosi un occhiataccia.
"Si,è con un'altra famiglia,non ho più sue notizie da quando siamo arrivati."dico io mentre Matt sale e si mette seduto davanti a me,senza fare il minimo rumore fortunatamente.
"Meglio così,allora ti lascio sistemare le tue cose.Ci sentiamo stasera."
"Va bene, a stasera."
Stacco al chiamata guardando con aria assassina il moro seduto difronte a me.
"E se ti avesse sentito?"Sbraito contro di lui.
"Non lo ha fatto però."Mi dice lui stendendosi sul mio letto.Lo guardo perplessa ma poi mi stendo anche io accanto a lui.
"Penso che tu mi debba delle spiegazioni su alcune cose biondina."Mi dice,al che mi giro su un lato per guardarlo meglio.
"A che ti riferisci?"
"Allo sguardo spaventato che hai fatto nel sapere il mio cognome,al fatto che mi hai evitato,la tua conoscenza su mia sorella...direi che ci sono abbastanza cose da chiarire no?"La sua voce è calma,si gira anche lui su un lato e mi guarda negl'occhi.Il suo braccio destro mi avvolge in un attimo il fianco.Siamo vicini,troppo.
"Matt,io..."Il suono della porta ci interrompe ed una riccia compare sulla soglia.
"Disturbo?"

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