Capitolo 2

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Loki Laufeyson.

Il Dio Norreno che aveva creato tutto questo trambusto.

Era decisamente affascinante.

Quel genere di uomo problematico ma magnetico allo stesso tempo.

Alto, muscoloso non come Thor, capelli neri leggermente lunghi e corvini, tanto intrisi di gel o simili. Pelle di porcellana e due occhioni blu da far perdere la testa al genere femminile e maschile. Tutto il contrario del fratello, che era il classico tutto muscoli che piaceva ad almeno all'80% delle donne. Percentuale in cui non rientravo.
Ero attratta da chi aveva più problemi di me.
Forse ero patetica.

Rimasi alle spalle di Fury mentre rinchiudeva occhioni blu in trappola, ideata per qualcuno di decisamente più grosso. Anche il Dio ci arrivò, dopo le possibili conseguenze di una sua eventuale fuga.

Il nostro amico però, sembrava avere altri piani. L'istinto mi gridava questo e di solito, non sbagliava.

-Andiamo-, mi disse Fury indicandomi la strada.
-Dimmi se ti serve qualcosa, tipo una rivista-.

Occhioni blu sorrise.
Poi posò lo sguardo su di me.
Restammo a fissarci per qualche momento.

Magnetismo...

***

-Basta guardarlo per capire che è pazzo-, sentii dire da Banner mentre entravo.

-Modera le tue parole! Loki è incapace di ragionare la è un Asguardiano ed è mio fratello!-, rispose di rimando Thor avanzando di un passo.

-Ha ucciso ottanta persone in due giorni-.

Incrociai le braccia al petto affiancando Nat.

-È adottato-.

Sogghignai silenziosamente.

E prima che potessi dire la mia, ecco l'entrata trionfale del miliardario, playboy filantropo: Tony Stark.

Dio, sembrava di guardarsi allo specchio per certi dettagli.

-Nessun rancore-, disse dando un buffetto alla spalla del Dio.

Era del tutto diverso da come lo ricordavo.
Erano trascorsi un po' di anni dal nostro primo incontro.

New York, 2009

Nick si era procurato due inviti per questa festa.
Che proprio festa non era.
Era più una cerimonia, un annuncio.
Tony Stark prendeva ufficialmente in mano l'azienda di famiglia dopo la loro dipartita. La sua presentazione fu interessante. Parlava al pubblico e alla stampa come se l'avesse sempre fatto, con sicurezza.
Il palazzo era enorme, maestoso e colmo di persone. Tutte interessate al giovane Stark. Specialmente le donne... ma era un bel uomo, come biasimarle.

E mentre lui si esponeva, mi allontanai.
Mi mancava l'aria.
Il rancore e il dolore che provavo, iniziarono a soffocarmi.

Raggiunsi velocemente la balconata, lasciando che il freddo della gelida serata m'investisse.

-Bella serata, non è vero?-.

Sobbalzai dallo spavento.
Aveva interrotto il suo discorso per seguirmi? Perché?

Poi sorrisi e rilassai il mio corpo.

In effetti il panorama era mozzafiato.
Le stelle brillavano e i grattacieli illuminavano le strade.
Il vento fresco penetrava il mio corpo con dolcezza ora.
Era la mia prima volta a New York anche se c'ero nata per quanto ne sapevo.
Non che fosse importante.

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