Capitolo 8

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Avevo trascorso la maggior parte della mia vita a pensare come sarei morta. Pugnalata, avvelenata, investita, un colpo di pistola o fucile ma mai annegata.

Faticavo a stare a galla, l'acqua si era infiltrata nei miei polmoni rendendomi quasi impossibile respirare. Tenevo gli occhi chiusi e pensai che forse era meglio così.

Non era ciò che più desideravo?
Vivere era più difficile ma sopravvivere lo era molto di più. Lottavo ogni giorno per cosa...per vivere una vita che non mi apparteneva? Potevo farne a meno.
Non sarei mancata a nessuno perché con nessuno avevo legami.

Oramai persino la ferita al petto aveva smesso di bruciare. Il proiettile aveva mancato il cuore per un soffio. Peccato. Sarebbe stata una morte veloce.

D'improvviso, l'aria sostituì l'acqua.
Mentre due mani massaggiavano il mio petto, riaprii gli occhi.

La luce mi accecò per un secondo per poi inquadrare due occhi blu.
Un blu cristallino.

Il viso dell'uomo era bellissimo seppur freddo, insensibile. I capelli cioccolato solleticavano il mio viso.

L'avevo già visto...

-Bravo Soldato D'inverno-.

Soldato D'inverno...

-Sei salva Alina-.

No. Non ero salva... ero di nuovo all'inferno.

Mi ridestai dal ricordo frenando l'auto all'improvviso.

Per poco non investii una coppia, che ovviamente m'imprecò contro. Chiusi gli occhi per un secondo per poi riaprirli, dannazione.

I ricordi iniziavano a riaffiorare così velocemente.
Non mi aspettavo però durante il giorno.

Presi un lungo respiro e lentamente ripresi la guida.
Dopo circa mezz'ora raggiunsi la Stark Tower e parcheggiai all'interno, nel sotterraneo.

Ero impaziente di scoprire altri ricordi della mia mente distorta. Perché si, lo era eccome.

Passai davanti Tony, occupato a discutere con le sue cianfrusaglie robotiche. Ci passava delle ore, a cosa lavorasse proprio non saprei dire. Ci vedevamo si e no due o tre volte al giorno. La mia presenza qui era insensata ma comunque non sapevo dove altro andare. Non avevo un posto dove stare ne dove vivere. Avevo una stanza in una delle basi dello S.H.I.E.L.D ma non mi andava di tornarci.

Mi serviva un posto mio ma pensino arredare l'appartamento nella Stark Tower era stato difficile.
Non avevo dei gusti precisi. Così mi ero adattata.

Sospirai.

-Non stare a scervellarti, figlia. Vi siete già incontrati. Ti ha iniziato lui all'addestramento-.

Ah ecco.
Da quella donna dal falso sorriso e dal quell'uomo che mi guardava con sguardo ad dir poco disgustoso. Ma ero sotto la guida di lui, e nessuno poteva sfiorarmi se non era lui da deciderlo.
Ciò mi rendeva quasi tranquilla... beh limitatamente.
Meglio di niente.

-Il soldato D'inverno ti aiuterà a completare l'addestramento visto il fallimento con quella attuale. Ho notato il suo disprezzo nei tuoi confronti e non mi piace. Mi servi sana e in forma. Con lui ti sei trovata bene perciò-, disse indicandogli di affiancarmi, -buon addestramento-.

E si allontanò.
Mi volsi incrociando lo sguardo dell'uomo.
Era serio e non muoveva alcun muscolo facciale ma i suoi occhi erano così belli e grandi. Mai visti così.

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