Capitolo 19

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Mesi dopo la caduta dello Shield.

La mia mente era stranamente silenziosa.
Nessun mal di testa.
Nessun capogiro.
Libera.

Sorseggiai il mio amato latte macchiato freddo e studiando il fascicolo su James Buchanan Barnes. Una copia di quello dato a Rogers dalla Romanoff.

Quindi era davvero così che si chiamava.
Avevo appena iniziato ad indagare quando Tony mi aveva chiesto di tornare alla Star Tower.

Era convinto che fossi a spasso dopo la caduta dello Shield. In un certo senso si, non avevo più un lavoro ma avevo una mia personale indagine da svolgere.
Non che il Capitano non stesse facendo la stessa cosa ma avevo bisogno di farlo da sola.

Prima, quando ero in congedo da dopo gli eventi di New York, mi tenevo occupata allenandomi con Steve o Natasha. E di tanto in tanto mi esaltava disturbare mio fratello, che passava le sue giornate in laboratorio.

Per fortuna c'era Pepper.
Quando non era troppo occupata a gestire l'azienda di Tony, uscivamo.

Lo Shopping? L'avevo rivalutato.
Non avevo mai dedicato del tempo a me stessa fino ad ora. Avevo rifatto il guardaroba dall'inizio fra vestiti, completi, indumenti comodi, eleganti, intimo... scarpe. Non badavo a spese. Usufruivo del conto che era stato aperto per me. Mi liberai di quelli vecchi ma non di una vecchia maglia nera che apparteneva, per quando ne ricordassi, a D.

Quando chiudevo gli occhi, lui era lì.

Mi ero rifatta anche i capelli: lunghi sulle spalle e abbandonando il castano fin troppo chiaro e facendo spazio ad uno più scuro con vistose meches verdi che s'intonavano perfettamente ai miei poteri.

Li amavo.
Decisamente.

-Signorina Stark, c'è una chiamata in entrata-, bevvi l'ultimo sorso, -passala-.

-Bambolina, ci sono ospiti. Raggiungici all'Avengers Tower-, misi la tazza nella lavastoviglie, -È portati un vestito per stasera, c'è una festa-.

Perfetto.

***

-Thor, anche tu qui!-.

Mi abbracciò velocemente.

-Sempre presente per fare bisboccia-.

Divertente.
Ero in imbarazzo visto come c'eravamo lasciati l'ultima volta. E poi ero stata con suo fratello... scossi la testa.

Basta pensarci.

-Come sta Clint? Jarvis mi ha aggiornato mentre venivo qui-.

Lo vidi arrivare con le braccia aperte.
-Sto benissimo, è bello rivederti-.

I suoi abbracci erano sempre così paterni.
Avevamo un età simile ma sembrava non importare. Ero pur sempre la gemellina di Stark.

Ma Clint era così, sin dal nostro primo incontro.


Circa dieci anni prima.

-Devo addestrarla?-, chiese l'uomo al mio fianco a Fury.

Quest'ultimo annuì.
-È brava in molte cose ma nelle armi in po' meno. Ho pensato che iniziare da qualcosa di un po' più agevole, fosse l'ideale-.

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