Capitolo 11

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Mi mancava la Stark Tower.

Non credevo ma ne avevo davvero molta nostalgia...

Insomma, che cavolo ci facevo qui?
Qual'era il mio ruolo su questo stupido quinjet, oltre a stare addosso a Coulson?

Mi passai una mano fra i capelli e presi un lungo respiro.

Va bene calma, fai solo il tuo lavoro e andrà tutto per il meglio.

La mia coscienza aveva più che ragione e dovevo starla a sentire.

Allora perché mi sembrava tutto così sbagliato?

Erano almeno sei settimane che ero nella squadra.
Sei settimane dall'aver salvato il culo ai due agenti di Phil, che con gioia, mi aveva chiesto di entrare nel team.

Perché no? Avevo risposto... facendo la finta tonta.

Lui si fidava di me ed io di lui certo, ma mentirgli stava diventando più facile e complicato allo stesso tempo. Ma se a May veniva spontaneo, non poteva essere così complicato, no?

Così mi ero unita a questa banda di idioti ed eseguivo il mio lavoro egregiamente, mettendo da parte come ero stata abituata a fare, le emozioni.
Erano d'intralcio al mio lavoro.
Sempre.

Poi tutto era caduto in catafascio.
Grandioso.

Coulson aveva praticamente scoperto ogni cosa.

Avrei dovuto vegliare su di lui come una sanguisuga e invece? Era stato rapito sotto i miei occhi.

Gli occhi di una cogliona che si era lasciata trasportare dal suo fidati di me, funzionerà.

Eh brava me.

Mi guardava a male pena, come se fosse colpa mia.
Non avevo deciso io di riportarlo in vita ma quel l'idiota di Fury.

Ah se quella maledetta stronza dal vestito a fiori non si fosse impicciata....

E Sky?
Sky si era fatta praticamente quasi uccidere se non fosse stato per quel farmaco miracoloso sottratto a Beteste.
Peccato però che eravamo tutti all'oscuro dei possibili effetti collaterali che lei sembrava non manifestare, il che mi faceva pensare che...

-Tu pensi troppo-.

Ah Ward, tu si che sei d'aiuto.
Per poco il bastone perduto dei Berserker non gli friggeva il cervello. Poi c'era stata quella pazza Asgardiana che l'aveva sedotto con i propri poteri.

Oh i maschi, sono così facilmente manipolabili.

Ma avevo conosciuto Lady Sif, di cui avevo sentito parlare da Thor...aveva tralasciato di dire della sua straordinaria bellezza e forza però.

Tornando a Ward... c'era qualcosa in lui che mi metteva in allerta.

Niente, non riuscivo a farmelo piacere.

-Oh scusami, senti per caso gli ingranaggi del mio cervello muoversi?!-, gli risposi sarcastica.

Rimase impassibile.
Nessun accenno di sorriso, nessuna emozione.

-Tu dovresti imparare a rilassarti un po'. Sei troppo teso-.

Emise un leggero sorrisetto.
-Che cosa nascondi?-.

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