Adalie stava iniziando a disprezzare la scuola. Più tempo trascorreva con la Umbridge, o Umbitch, come Lexi preferiva chiamarla, più Adalie voleva strapparle il fiocco rosa dalla sua testa compiaciuta.
Cedric stava cercando di tirarla su di morale, ma stava fallendo miseramente perché non poteva essere visto con Adalie. "Ho delle notizie," disse Cedric durante uno dei rari momenti in cui lui e Adalie potevano sgattaiolare insieme in un corridoio vuoto. Adalie strinse gli occhi verso di lui.
"Oh no," disse. Cedric sorrise. "Rilassati," disse, mettendo le mani sulla vita di Adalie. "Noi, e con questo intendo Harry, Ron, Hermione e io-" iniziò. "Doppio oh no", disse Adalie alla menzione del golden trio leggermente problematico.
Cedric posò delicatamente un bacio sulla fronte di Adalie. "Stiamo fondando un gruppo di Difesa contro le Arti Oscure. La Umbridge non ci sta insegnando niente. Ci incontreremo ad hogsmade questo fine settimana, dovresti venire." Adalie si staccò dalla sua presa. "Non posso", disse.
Un gruppo segreto di Difesa contro le Arti Oscure con Harry Potter era sicuramente qualcosa che suo padre non approvava.
Cedric sembrava deluso. "Oh," disse, guardando in basso. "Speravo davvero che venissi." Adalie gli baciò la guancia. "Ced, voglio, ma non posso, mio padre-" Cedric la interruppe. "Non puoi lasciargli controllare la tua vita!" esclamò.
"Non sei per niente come prima. Non parli con nessuno, rompi con me. Non hai provato neanche per la squadra di Quidditch, e so per certo che ami il Quidditch. Cosa ti è successo ?!"
Era vero. Per evitare di essere vista vicino a Cedric, Adalie aveva scelto di abbandonare ogni attività che i due amavano in pubblico, principalmente il quidditch.
"Sto cercando di proteggerti, Cedric," mormorò Adalie. “Non ho bisogno di protezione!” gridò Cedric. “Sei così paranoica, Adalie. Perché non vivi un po'?"
Nel momento in cui lo disse, Cedric se ne pentì immediatamente. Adalie si sentì come se l'avesse appena presa a pugni. Ricordava la paura che aveva avuto all'inizio del suo quinto anno, quando capì i suoi sentimenti per Cedric, aveva paura che lui non la capisse, ma ora quella paura si era avverata.
"Non sai com'è," sussurrò, con gli occhi che le bruciavano. "Non sai cosa vuol dire temere per la tua vita ogni volta che sei vicino a tuo padre." Cedric sembrava inorridito. "Adalie, non è quello che volevo dire," disse, con gli occhi spalancati. "Penso di sì," disse Adalie, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe.
"Pensi che io sia paranoica, vero? Hai detto che pensi che dovrei vivere un po'?" Il viso di Cedric stava diventando rosso per l'imbarazzo.
Adalie incrociò le braccia ed evitò il suo sguardo. Il cuore le batteva nelle orecchie mentre voltava la schiena a Cedric e prendeva un respiro profondo per calmarsi.
"Devo andare," mormorò. Cedric la guardò allontanarsi. "Dannazione," sussurrò prima di correrle dietro. "Adalie, per favore," disse, afferrandola per il braccio e facendola sobbalzare.
Nel momento in cui Adalie sentì la mano di Cedric sul suo braccio fu trasportata indietro a quell'estate. Il sangue le scorreva alle orecchie e gli occhi si offuscavano. Era come se potesse sentire la voce di suo padre che le urlava in lontananza.
Agì d'istinto, girandosi, colpendo Cedric con il gomito negli occhi.
"Oh dio," sussurrò, mentre la mano di Cedric volò istantaneamente al suo occhio. "Sto diventando lui, sto diventando lui."
"Adalie,"disse Cedric in tono rassicurante. "Non volevi farlo, proprio come non volevo dire quello che ho detto."
La bile si sollevò nella gola di Adalie, non riusciva a respirare, era come se i suoi polmoni non funzionassero. Si stava ricordando di suo padre.
"Sto diventando lui", sussurrò, soffocando i singhiozzi. Cedric si inginocchiò accanto a lei e la prese tra le braccia. "Non avrei dovuto afferrarti il braccio." "Smettila di scusarti," disse brevemente Adalie.
"Non è colpa tua, è mia. Sono lui. Sono proprio come lui." Cedric prese Adalie tra le sue braccia. "Hai bisogno di dormire," disse. "Ne parleremo ancora domani mattina."
"Sto diventando lui, sto diventando lui", continuava a ripetere Adalie.
***
Adalie si svegliò tra le braccia di Cedric, lui la portò a letto la scorsa notte. Guardò il suo viso e vide i lividi intorno al suo occhio, allungò una mano e lo tracciò dolcemente. "Mi dispiace tanto," sussurrò.
Cedric le sorrise. "Me lo meritavo", disse. "Ti ho afferrato il braccio e ti ho detto cose terribili. E poi è stato un incidente." Adalie si mise a sedere velocemente, il materasso scricchiolò sotto di lei.
"Non avrei dovuto ferirti", disse. "Smettila di pensare che sia colpa tua quando è mia." "Adalie-" iniziò Cedric. Le toccò delicatamente il braccio.
"Sarebbe meglio se non ci vedessimo più," disse Adalie, voltandogli le spalle. "Non voglio ferirti di nuovo."

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𝘢𝘴𝘩𝘦𝘴 𝘵𝘰 𝘢𝘴𝘩𝘦𝘴 //𝘤𝘦𝘥𝘳𝘪𝘤 𝘥𝘪𝘨𝘨𝘰𝘳𝘺 (𝘵𝘳𝘢𝘥𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦)
Fanfiction[COMPLETATA] SECONDO LIBRO DI REDUCTO. Il Torneo Tremaghi doveva essere solo un gioco. Un gioco in cui nessuno si fa male. Ma ora Lord Voldemort è tornato ed è pronto a devastare la comunità dei maghi della Gran Bretagna, uccidendo chiunque si met...